edo : [post n° 283514]

Libera professione all'estero

Buongiorno,
Sto per firmare un contratto come libero professionista (free lancer) in uno studio Belga. Sono residente a Roma, iscritto all'ordine degli architetti di Roma e Provincia, non ho ancora una partita IVA, nè sono iscritto a INARCASSA.
Il salario che sarà percepito prevede già un'imposta sul valore aggiunto del 21%. E' obbligatoria anche l'incriione a INARCASSA? E se sì, come evitare la doppia imposizione?
Grazie per l'attenzione
Luca :
Per lavorare come libero professionista ti devi fare la partita IVA nello stato in cui vuoi lavorare e quindi devi avere la residenza li. Almeno quesa è la mia esperienza in Rep.Ceca.
Dal momento che risulti residente all'estero tutte le tasse le pagherai allo stato ospitante
edo :
Grazie molte per la risposta. Tuttavia non ho ancora chiara quale sarebbe la mia situazione previdenziale pagando tasse all'estero. E' possibile n un secondo momento trasferire in Italia i contributi che verserò all'estero?
Luca :
Da quello che avevo letto praticamente l'unico modo per trasferire i contributi in Italia sarebbe avere un contratto da dipendente ed in questo caso avresti anche dei privilegi (gli anni di lavoro all'estero valgono di più). Purtroppo sembra che ormai assumano solo come freelance anche all'estero specialmente come architetti.
Per essere sicuri dovresti cercare sul sito del ministero.

Ti posso chiedere una cosa? Tu parli una tra le lingue che si parlano in Belgio o usi l'inglese? Perchè qui a Praga non riesco a trovare lavoro come architetto e ho pensato che il problema possa esser il fatto di non parlare il ceco.
edo :
Grazie mille per la tua risposta. Io parlo l'olandese (non perfetto) ma non è necessario parlarlo per trovare un lavoro in Belgio o in Olanda. E' necessario qualora si voglia salire di posizione all'interno di uno studio e assumere incarichi di maggiore responsabilità. In questo caso vale sicuramente la pena di imparare la lingua, altrimenti dipende da te, dal tuo interesse e dalle energie che vuoi investire.
gg :
se non vuoi trasferirti definitivamente, apri una partita IVA in Italia e iscriviti ad Inarcassa. Le fatture le farai senza IVA (reverse charge).
Luca :
Cioè? Puoi fatturare avendo un contratto all'estero con partita iva italiana?
gg :
certo. Se lavoro all'estero, non è che posso farmi una posizione fiscale e contributiva per ciascun paese. E in ambito CEE le cose sono più semplici. Chiedi al tuo commercialista.
Luca :
Ottimo mi informo subito!
stea :
Confermo quanto ha scritto gg; mantenendo la residenza in Italia, apri partita iva e ti iscrivi ad Inarcassa, in questo modo puoi lavorare in tutta Europa, fatturando normalmente (senza pagare iva e ritenuta d`acconto) e pagando le tasse in Italia. Chiedi comunque al tuo commercialista, per sapere bene come muoverti.
Luk :
Ho chiesto conferma al mio commercialista ed in effetti è proprio così. Si può avere partita IVA italiana e fatturare all'estero.
edo :
e nel paese dove fattura con partita iva italiana non si paga nessuna tassa?
niente di niente?
è molto interessante. infatti nel mio caso potrei usufruire della recente introduzione di partita iva con regime del 5%, avendo meno di 35 ed essendo il mio primo lavoro.
ha senso? grazie in anticipo per la risposta
edo :
e nel paese dove fattura con partita iva italiana non si paga nessuna tassa?
niente di niente?
è molto interessante. infatti nel mio caso potrei usufruire della recente introduzione di partita iva con regime del 5%, avendo meno di 35 ed essendo il mio primo lavoro.
ha senso? grazie in anticipo per la risposta
estero :
sbagliato.In belgio non ti serve la residenza. basta il domiclio.
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