salva : [post n° 294233]

contributi previdenziali

Richiesta di delucidazioni ma anche di proposta
Nel mese di giugno ho ricevuto una Raccomandata dall’Inps in cui mi chiede di versare i contributi alla gestione separata , per i redditi prodotti da libero professionista occasionale, in quando dipendente di una azienda (per l’anno 2006). Come dipendente la ditta mi versa i contributi all’ Inps, mentre per l’attività professionale ho versato all’Inarcassa degli Ingegnere e Architetti , il 2% e successivamente il 4% (contributo integrativo), come mi è stato consigliato dal mia commercialista. Con la suddetta comunicazione ho preso atto di non aver versato i contributi alla gestione separata dell’Inps per i redditi prodotti da libero professionista superiori a 5000 €.
La cosa strana, di tutto ciò, non è il fatto che oggi mi viene comunicato di dover pagare, ma il fatto che si aspetti la data ultima per poter rivendicare le somme dovute con un sanzione massima pari al 75%. Perché questo modo di operare?
E’ una scelta mirata per prelevare il massimo possibile ?
Non sarebbe opportuno visto le infinite interpellanze tra i professionisti , l’ordine , cassa, INPS , Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da cui non è chiara in che modo si deve interpellare questa “ gestione separata” dell’Inps per i professionisti Architetti ed Ingegneri.
Non è possibile nell’ottica della trasparenza e dell’equità, rivedere tutte queste anomalie in cui il professionista, anche dipendente, che produce reddito da libera attività superiore ai 5000€, regolarmente iscritto all’Ordine con partita iva , iscritto alla inarcassa a cui versa i dovuti contributi integrativi . Ci tengo a precisare che all’Inarcassa si dichiarano, anno per anno, l’imponibile Irpef e Iva dovuti ai redditi prodotti per l’attività professionale. Non è possibile che si possono rivedere tutti gli anni regressi fino al quinto anno, richiamare tutti coloro e fare un piano di rientro senza pagare le sanzioni? Perché se si adotta la politica Inps, cioè quella di far attendere fino all’ultimo momento , per poi rivendicare una somma sanzionatoria quasi pari ai contributi dovuti nei rispettivi anni; tale somma non risulta equa ma paragonabile ai tassi adottati dagli usurai.
Un’altra situazione poca chiara per i professionisti - dipendenti è quella in cui il professionista deve iscriversi all’Ordine ,deve aprire partita iva ed iscriversi obbligatoriamente alla Inarcassa per i contributi previdenziali. Se il professionista viene assunto da una ditta ed esercita anche la professione libera, con un reddito annuo superiore ai 5000€, deve, comunque rimanere iscritto all’ inarcassa, pagare il solo contributo integrativo (2% - 4%) e versare, per la legge 335/1995, all ’IINPS la gestione separata mediante le aliquote variabili tra il 10 ed il 18%.
Ora mi accingo a fare un esempio riguardante una situazione facilmente verificabile: un professionista assunto da un azienda con un contratto a tempo determinato di durata max 6 mesi, nello stesso periodo esercita consulenza professionale producendo un reddito superiore ai 5000€……………..
Per la legislatura in vigore, deve pagare l’ inarcassa pari al 4% ( contributo integrativo) ed il soggettivo per sei mesi solo come libero professionista, mentre per i sei mesi da dipendente e libero professionista , deve pagare il 4% (contributo integrativo Inarcassa) ed ha l’obbligo di iscriversi alla Gestione separata dell’INPS, come prevede la legge 335/1995, quindi, pagare il 18% sul reddito prodotto dall’attività professionale.
Successivamente alla fine del contratto , ritornando ad esercitare solo la professione libera è obbligato a ritornare all’ Inarcassa pagando i contributi sia Soggettivi che integrativi.
Ovviamente, l’assurda situazione sopra descritta si può verificare per l’intera durata dell’attività di libera professione intervallata da tempi variabili di lavoro dipendente.
Pertanto, io proporrei una soluzione: che tutti i professionisti iscritti obbligatoriamente all’inarcassa, che per i periodi lavorativi anche da dipendente, comunque rimangano sempre all’inarcassa in modo da pagare un'unica contribuzione “soggettiva ed integrativa” e non fare questi infiniti passaggi ed incongruenze che si possono verificare con la legislatura vigente, dando credito a diverse interpretazioni e infine tartassare il contribuente per responsabilità che lui non ha .
Inoltre, con le attuali Leggi, il professionista per avere una pensione dalla gestione separata deve comunque aver versato un numero minimo di anni di contribuzione in modo da non perdere le somme già versate.
Se si rimane iscritti alla Cassa, prima di tutto c’è una continuità contributiva con la possibilità di poter in futuro, percepire una pensione . Mentre con questi continui passaggi, che un professionista potrà aver nel tempo , dalla cassa poi alla gestione separata e successivamente alla cassa , ripetutamente sarà difficile poi unificare o ricevere le due pensioni . Quindi ritengo che questa legge della gestione separata e l’opposizione della cassa non far rimanere gli iscritti , professionisti dipendenti all’ interno sia del tutto non adeguata e iniqua .
Voglio anche far constatare che se un professionista anche dipendente che produca reddito professionale come da tabella è obbligato a cancellarsi dalla cassa e iscriversi alla Gestione separata
anno di dichiarazione dichiarazione IRPEF percentuale INPS contributi dovuti alla gestione separate INPS
2006 € 28 000,00 10% € 2 800,00
2007 € 10 000,00 16% € 1 600,00
2008 € 7 000,00 17% € 1 190,00
2009 € 6 000,00 17% € 1 020,00
2010 € 15 000,00 18% € 2 700,00
2011 € 17 000,00 18% € 3 060,00
€ 12 370,00

Mentre se il professionista gli s i da la possibilità di rimane alla cassa
Deve versare le somme sotto descritte
anno di dichiarazione dichiarazione IRPEF percentuale INARCASSA (soggettivo ) contributi dovuti alla INARCASSA Contributo Soggettivo percentuale INARCASSA (INTEGRATIVO ) contributi dovuti alla INARCASSA Contributo INTEGRATIVO Contributo MINIMO INARCASSA
2006 € 28 000,00 10% € 2 800,00 2% € 560,00 € 1 155,00
2007 € 10 000,00 10% € 1 000,00 2% € 200,00 € 1 180,00
2008 € 7 000,00 10% € 700,00 2% € 140,00 € 1 200,00
2009 € 6 000,00 11,5% € 690,00 2% € 120,00 € 1 290,00
2010 € 15 000,00 12,5% € 1 875,00 4% € 600,00 € 1 400,00
2011 € 17 000,00 13,5% € 2 295,00 4% € 680,00 € 1 600,00
€ 9 360,00 € 2 300,00 € 7 825,00


Da questa situazione e ben visibile che se il professionista rimane iscritto alla cassa ha una sua continuità contributiva , paga i suoi contributi sempre alla stessa, senza incorrere in eventuali sanzioni e alla fine della carriera lavorativa chiedere di unificare le contribuzioni.
Inoltre è ben visibile che se tutti ingegneri e architetti dipendenti di qualsiasi azienda che esercitano anche prestazioni professionali, pagherebbero molto meno di contributi se si rimane alla cassa . saluti
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