Berior : [post n° 330541]

Ma sono un professionista?

Salve a tutti, ho un dubbio che mi attanaglia: io mi sono laureato in Architettura, mi sono anche iscritto all'albo e ho trovato lavoro come dipendente a tempo indeterminato in uno studio. Non possiedo la partita IVA e non sono iscritto ad INARCASSA. Quindi vi chiedo:
1) Essendo io iscritto all'ordine degli Architetti posso fregiarmi del titolo di Architetto? Ovvero: arch. Tizio Sempronio?
2) Se dovessi fare qualche lavoretto esterno ed essere pagato come collaborazione occasionale, posso comunque firmare e timbrare come Architetto?
Sono o non sono un architetto professionista insomma!?! :)))

Un salutone a tutti
Kia :
AaaaaahhhhhhhhhhH!!!! l'urlo si riferisce al punto 2.
I "lavoretti" come li chiami tu, lasciali a chi è "professionista" sul serio cioè chi fa la libera professione e ha una partita iva che gli consente di essere pagato. Non puoi fare prestazione occasionale perché è vietato dalla legge biagi
Se non hai partita iva ma sei iscritto all'ordine, sei un architetto dipendente e stop.
Se vuoi fare in parallelo la libera professione ti apri una p.iva e versi i contributi in gestione separata inps + 4% a inarcassa da non iscritto (vedi siti inarcassa).
ponteggiroma :
Berior preparati... fra poco ti arriverà di tutto addosso!...scomuniche, epiteti ecc...
pepina :
@kia, bella la nuova risposta standard con urlo incorporato!
gio :
Ciao.
Sei un professionista.
Dal punto di vista fiscale non so come funziona e non so dire cosa comporti non essere scritto ad inarcassa. Però il timbro è tuo, sopra c'è scritto il tuo nome.Te lo hanno dato perchè tu possa usarlo; non per tenerlo chiuso in un cassetto.
Solo stai attento, perchè è uno strumento pericoloso; va usato con cura e spirito di autotutela per te e di tutela per i tuoi clienti.


poipoi :
Legalmente sei professionista. Ma:
1. un professionista che svolge il suo lavoro deve essere pagato.
2. chiunque percepisca un reddito da lavoro deve pagare tasse e contributi previdenziali.
3. per un architetto iscritto a un Albo vuol dire aprirsi una partita IVA e iscriversi ad Inarcassa.
Qualsiasi altra soluzione equivale, di fatto, a evasione fiscale o contributiva.

Scusa la franchezza, ma sono stufo di gente che si dice professionista, magari perché ha appena preso un pezzo di carta, e non lo è nei comportamenti.
Berior :
:) Grazie a tutti nelle risposte. Si però vedete che anche fra coloro che rispondono c'è un po' di confusione?
Ovviamente nel mio post non ho mai parlato di fare le cose illegali.
@Kia mi hai dato sicuramente delle dritte non da poco, ma senza i "lavoretti" occasionali, secondo me pochi giovani laureati possono lavorare. Le prestazioni o collaborazioni occasionali sono contemplate dalla legge e, per rispondere contemporaneamente a @poipoi, ovviamente si devono pagare le tasse anche su quelle (salvo tutte le questioni relative al reddito che non deve superare un tot e tante altri vincoli).
La franchezza che cita @poipoi è corretta ma dietro la laurea non c'è solo un pezzo di carta come non c'è neanche dietro l'iscrizione all'albo. Mi dispiace, ma dopo un percorso di formazione durato non meno di 6 anni e mezzo (5 di università e mezzo di iscrizione all'albo con relativo esame di stato) se domani mi apro una partita IVA e pago l'Inracassa, divento un libero professionista. Magari ci saranno professionisti di classe A e di classe B. Alla legge questa distinzione poco importa. Quindi da quel che mi è parso di capire, uno è professionista solo dopo che diventa realmente "libero professionista". Ovvero paga anche Inarcassa e ha una sua partita IVA. Mi dispiace per @Giò, ma il timbro è bello da vedere ed usare su fogli da schizzo, ma non per timbrare e firmare ahah.
Ma, sempre da quello che ho capito, mi posso fregiare dell'epiteto di Arch. davanti al mio nome, ma non posso "firmare" un progetto di una casa se prima non mi apro una partita IVA pagando anche l'Inarcassa.
Quindi: sono un professionista? No. Sono un architetto? Si.
Kia :
"Però il timbro è tuo, sopra c'è scritto il tuo nome. Te lo hanno dato perchè tu possa usarlo; non per tenerlo chiuso in un cassetto. "
scusa gio, non ho capito se è un invito ad usarlo (il timbro) solo perché glielo hanno dato o cosa....
Kia :
Berior, per i giovani architetti come li chiami tu, c'è il regime dei contribuenti minimi. La collaborazione occasionale non la puoi fare se sei iscritto ad un albo. La puoi fare quando magari sei appena laureato, anche abilitato magari, ma non iscritto all'albo. E' quella la distinzione,
Kia :
e concludo: al giovane laureato non glielo ordina il dottore di iscriversi all'albo. Può nn iscriversi e fare le prestazioni occasionali e i co.co.pro. Quando si iscrive all'albo scatta tutta una serie di obblighi fiscali e previdenziali quindi io sono una sostenitrice del fatto che bisogna iscriversi quando c'è un reale bisogno e non tanto per dire "ho il timbro, che figata!".
desnip :
@kia: ho "sentito" il tuo urlo già prima di andare a leggere le risposte. :-D
Berior :
Dici bene, ma non lo trovo esattamente corretto. Nel senso che (ora non so nella tua provincia) ma qui ci mettono più di un mese a darti un timbro. Se arriva un potenziale committente e ti chiede un progetto (non piovono dal cielo ma magari ha notato la tua tesi di laurea chessò) e te lo chiede un po' in fretta perchè in 20 giorni scadono i contributi per quel tipo di progetto, gli dici: scusa, ho dato l'esame di stato ma non mi sono ancora iscritto all'ordine, non è che puoi aspettare 40 giorni così te lo posso firmare? Dico solo che bisogna farsi trovare pronti anche in situazioni come queste. Basta poco a farsi un nome, soprattutto nel nostro ambito. Un solo progetto di una villetta bellina e chissà che non arrivino altri a chiederti villette belline :)
Comunque si, non bisogna abusarne e rimanere sempre nella legalità. La collaborazione occasionale si può fare se si è iscritti ad un albo solo che poi tu non puoi apporre nessuna firma, da nessuna parte. Ti prendi l'assegno intestato a te, facciamo di 500 euro, il titolare ti paga l'acconto, e se hai percepito due di queste collaborazioni occasionali da titolari diversi devi fare il modello unico (o il 730 non ricordo). Se ci sono tasse da pagare bene, se non superi una determinata soglia bene uguale. Ma alla fine sei iscritto all'albo per niente... o meglio: per esser sempre pronto a prendere il treno hauhauhauhauhau :)
melina :
@ kia "Quando si iscrive all'albo scatta tutta una serie di obblighi fiscali e previdenziali"
correggetemi se sbaglio ma che io sappia la serie di obblighi fiscali e previdenziali scatta con l'apertura di P.iva e non con l'iscrizione all'albo.
puo' essere utile essere iscritti all'albo per maturare anzianità d'iscrizione richiesta in alcuni casi (vedi CTU) e non per fregiarsi del possesso del timbro.
inoltre per i cosiddetti "lavoretti" si puo' utilizzare la ritenuta d'acconto a patto che non siano riconducibili ad una attività che richiede l'iscrizione all'ordine. (es. il neolaureato iscritto o no all'ordine che effettua un rilievo o una consulenza d'arredo ecc.)
idem per i co.co pro. (c'è un articolo molto interessante a proposito www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Norme%20e%20Tributi/2009…)
purtroppo c'è molta confusione a proposito, ma basta rivolgersi in primis all'ordine e la risposta è garantita.
il passaparola è spesso fuorviante. conosco persone che si ostinano a firmare anche scia ecc. senza p.iva sotto consiglio del commercialista.
gio :
Cara Kia, semplicemente questo: Berior ha fatto il suo percorso che l'ha portato ad essere un architetto. Quindi ha e può usare il suo titolo, il suo timbro e la sua professionalità. Mi spiace che abbia dei dubbi su questo. Nessuno glieli ha regalati e sono suoi, da usare se vuole e ne ha occasione e voglia (cosa che gli auguro sinceramente). Mi dispiaceva anche il tuo richiamo a chi è professionista sul serio. Ripeto Berior ha tutti gli strumenti per esercitare la professione. Una P.Iva la apri o la chiudi solamente compilando dei moduli; l'iscrizione ad un albo profesionale è qualcosa di diverso. Quindi il mio è solo è un invito a non avere timidezze ad usarlo, quel timbro, perchè se lo è sudato.
poipoi :
gio. qui si parla di regolarità fiscale, non di esercizio abusivo della professione.

Berior: fino a che non hai un timbro la legge non ti permette di firmare progetti.
Quindi se c'è da aspettare aspetti.

Proprio questo genere di domande dimostrano che non basta il pezzo di carta per fare un professionista. Un po' di umiltà non guasterebbe, ma tant'è.
Per la cronaca, abbiamo fatto tutti 5 o più anni di università. La consapevolezza di non saperne mai abbastanza si acquisisce fuori. prendendo schiaffoni nel mondo della professione. Se questo è l'atteggiamento, auguri.
gio :
Non capisco. Mi sembra di sentire dell'acredine che davvero non capisco. La professionalità di ognuno non può essere messa in discussione semplicemente sulla base di dieci righe di un post.
Fra l'altro io ho inteso che Berior il suo timbro lo possiede già. E questo gli permette di usarlo segendo tutti i passi necessari: comprare l'inchiostro e aprire la partita iva nei casi in cui serve (su questo l'ho detto e lo ripeto: di questioni fiscali non ne so nulla). Quanto all'esperenza ognuno di noi dovrà valutare se ne ha a sufficienza per l'incarico che sta affrontando o meno. Mi pare che Berior abbia detto che sta lavorando in uno studio e quindi si starà facendo la sua gavetta. Davvero: non capsico i richiami all'umiltà ed alla professionalità degli altri. Io, personalmente, ne ho abbastanza di cercare di badare alla mia.
Kia :
" Ripeto Berior ha tutti gli strumenti per esercitare la professione. Una P.Iva la apri o la chiudi solamente compilando dei moduli"
scusa Gio, ma Breor mi pare volesse fare tutt'altro ossia usare la prestazione occasionale per lavori attinenti alla sua iscrizione, non per fare il dog sitter.
gio :
?
ponteggiroma :
Berior... io ti avevo avvisato ;-)
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