Leonardo : [post n° 395427]

Bene bene... rieccomi alle prese con partita iva ecc. ecc.

Salve,
tempo fa ho aperto una questione relativa alla partita iva alle fatturazioni ecc. ecc. Ho seguito il vostro consiglio, mi sono affidato al commercialista che mi ha correttamente spiegato il da farsi nel caso iniziassi a fatturare.
Bene.
Riepilogo: sono architetto iscritto all'albo sez. A, laureato lo scorso anno, collaboro con qualche studio ma come prima esperienza per cui non fatturo, sto imparando, e niente. NON sono quindi iscritto ad Inarcassa, NE ho partita IVA.
Ora sorge il dubbio. Mia sorella deve fare dei lavori in casa, con demolizioni tramezzi e rifacimento impianti. Quindi a occhio e croce sono quasi certo serva la CILA, modifiche strutturali non ce ne sono ne di sagoma o volumetria. Ora vorrebbe far compilare la pratica e tutte le documentazioni a me, giustamente, che tra l'altro ho progettato le modifiche. Ora, essendo mia sorella, io da questa operazione non percepisco nulla in denaro, se mi farà un regalo bontà sua, ma io non pretendo nulla, siamo giovanissimi entrambi.
La domanda è: posso firmare e timbrare la CILA e presentare la variazione catastale, non avendo IVA e Inarcassa? Senza affidarci ad altri? A me farebbe piacere anche perché sarebbe la mia prima esperienza in questo senza e farla in famiglia mi agevolerebbe senza dubbio...
Mi pare evidente che non fatturerò nulla, altrimenti so di essere illegale...
Help
gioma :
Assolutamente no!
ArchiFra :
confemro quanto detto da gioma: assolutamente no, eprchè comunque saresti obbligato a emettere fattura a importo zero in modo che ci sia corrispondenza tra pratica e fisco.
Leonardo :
e ragazzi scusate fattura costo zero, non vuol dire che non ho guadagnato nulla? Per cui cosa pago a inarcassa e allo stato? Ma perché è così complicata anche quando non guadagni nulla... :(
ArchiFra :
leonardo, queste son le regole, giuste o meno che siano. se si vuole gicoare, ci si adegua.
desnip :
Ragazzi, scusate, anch'io l'ho sempre pensata come voi, ma proprio di recente ho letto degli articoli in cui si afferma il contrario. E la fonte citata è la fondazione nazionale commercialisti.
Se fate una ricerca "il lavoro gratis non nasconde evaisone fiscale" potrete leggerli anche voi.
ArchiFra :
desnip, i commercialisti dicono anche che gli architetti sotto i 5000 annui possono fare ricevuta...
desnip :
Beh, qui si tratta di risolvere la questione lavorare per fratelli e genitori.... Sinceramente ogni tanto faccio una pratica per i miei e non li faccio pagare, dopo che mi hanno mantenuto per buona parte della vita... Poi se devo fare una "finta" fattura, mettiamo di 100 euro, tanto per far vedere che non lavoro gratis, allora facciamo pure quella, ma mi sembra una sciocchezza.
Ciffo :
No no no e ancora no, piano. Gioma aveva detto giusto, assolutamente no!!!
Leonardo, scusami ma la tua frase "collaboro con qualche studio ma come prima esperienza per cui non fatturo" fa rabbrividire. Secondo te è normale non fatturare, benchè alla prima esperienza.
Ragazzi, non si lavora mai gratis, quello è volontariato. Allora siate chiari e scrivete "faccio volontariato presso uno studio..." . Tra l'altro Leonardo, ho seri dubbi che te possa stare cosi " a muzzu" in uno studio. Qual è il vostro accordo, fiscalmente parlando? Non sei a partita iva, non sei dipendente... insomma sei là a nero a quanto capisco. Cosa intendi per "collaborare"? Qualsiasi tipo di collaborazione dev'essere normata, e nel tuo caso o c'è un contratto a progetto, dato che non hai la p. IVA, oppure c'è qualcosa che non torna.
Ha ragione ArchiFra, quando dice che se si vuol giocare, bisogna adeguarsi alle regole del gioco. Sono vergognose, certo, ma l'abbiamo fatto tutti, e molti di noi ci hanno anche rimesso. Quindi un consiglio spassionato: iscriviti a Inarcassa e apriti una partita iva, e dopo comincia a lavorare al lavoro che hai per le mani. Fallo per rispetto a tutti noi che alle regole del gioco molto dignitosamente ci siamo adeguati, seppur rimettendoci talvolta.
ArchiFra :
desnip, quando avevo partita iva anche io ho fatto lavori per i miei, e ho rilasciato regolare fattura con importo 0.
la legge dice che sei vuoi esercitare, devi avere partita iva (oppure avere un contratto da dipendente con forme particolari) oltre che ovviamente abilitazione e iscrizione all'albo, ne consegue che se sei privo di partita uva col cavolo che firmi una pratica anche se lavori gratis.
inftti nel momento in cui, giocoforza, ho chiuso partita iva perchè non potevo più pagare inarcassa, ho accettato di rinunciare a prendere lavori, in nero o come ricevuta occasionale.
e come me hanno fatto tanti
Leonardo :
Vabbé Ciffo... mi sembra che tu vada oltre sinceramente. In che mondo vivi? Sono laureato da poco ed iscritto all'ordine da febbraio, sto cercando di capire cosa fare della mia vita. Tu sei serio quando credi che uno studio professionale per tenerti seduto li sulla sedia, con mille dubbi su quale sarà il tuo futuro, ha subito pronto un contratto in mano di qualche mese??? Ma daaai.. non solo sto buttando il sangue per farmi le ossa sentirsi dire pure questo e quest'altro... ma in che mondo vivi? Ribadisco la mia domanda...
Mi piacerebbe infinitamente che fosse come dici tu, infatti sarei anche pagato nel qual caso.
Leonardo :
Ma poi la domanda non è se fatturare o meno. Quello so che non posso farlo a meno di iscrizione a Inarcassa ecc. ecc. la domanda era, da inesperto quale sono, se era possibile almeno firmare e timbrare una pratica quando l'importo è zero, cioè se lo fai per genitori o fratelli. Questo è tutto. Mi pare che nemmeno sia possibile, mi rammarico ancora di più di questo assurdo paese dove partire da zero è impossibile o quasi se non hai già un portafogli carico. Ingoio il rospo e vado avanti. Quando le cose ingranano se ne riparla
Ciffo :
In che mondo vivo? In quello che dopo pochi mesi dalla laurea, mi ha fatto aprire p iva e inarcassa non sapendo nemmeno se sarei riuscito a sostenerla. Nel mondo che vorrei, caro Leonardo. E sono solo tre anni che mi son laureato, ecco in che mondo vivo. A te e ai nuovi iscritti: SVEGLIA!!! Se prendete come assunto che sia normale non farsi pagare per iniziare a lavorare, avete perso.
Ciffo :
Leonardo ti chiedo scusa se son duro con te, non ce l'ho con te, credimi, ce l'ho con questo modus operandi che ha pervaso da troppo tempo chi inizia questa professione, ce l'ho con questo senso di sconfitta che permea chi deve ancora cominciare, ce l'ho con gli Ordini che stanno praticamente zitti, capisci? Un consiglio sincero: voi (noi) siete/siamo il futuro della professione, non pieghiamoci fino a pensare che sia naturale lavorare gratis perchè non si ha esperienza, non lo è, caro Leonardo. Abbiamo una dignità, io non ho accettato da subito questa ottica vergognosa e men che meno l'accetto ora, è per questo che le soddisfazioni che mi sono preso, seppur piccole, per me sono gigantesche. Perchè non ho mai creduto che essere umili volesse dire lavorare gratuitamente. Attenti ragazzi, io in questi pochissimi anni di professione, ho capito che il confine tra l'essere umili e l'essere presi per il c*lo è molto ma molto sottile.
Leonardo :
Macché Ciffo... ti chiedo scusa anche io, mi sono risentito perché la penso esattamente come te. Però ho avuto un momento di stizza nei confronti di questa realtà che a 26 anni non ti fa lavorare nemmeno partendo dai famosi parenti... E non lo dico tanto per, se hai avuto modo di leggermi su questo sito saprai che ho lasciato ben 2 studi perché, anche senza esperienza uno mi proponeva di lavorare gratis e l'altro mi ha dato per 7 mesi qualcosa come 200 euro al mese. Altri sarebbero rimasti fino ad arrivare a 7-800€ magari dopo 4 5 anni, io me ne sono andato per il bene di tutti (nonostante entrambi gli studi insistevano perché restassi e volevano quasi "spaventarmi" sul brutto mondo cattivo che c'è fuori bla bla). Da allora, novembre, ho avuto occasioni di fare qualche esperienza ben più seria imparando davvero tanto e li mi sono accontentato di piccoli rimborsi spesa. Ma ho imparato davvero tanto soprattutto per quel che riguarda il cantiere. Sempre però come collaborazioni occasionali, l'ho preferito per non farmi sfruttare e non far arricchire studi e professionisti alle spalle di noi giovani.
Adesso credevo almeno di poter intanto firmare e timbrare un progetto da me, essendo mia sorella.
Ho appreso che non è così e amen. Chiudo questo capitolo e domani vado dal commercialista per aprire partita IVA e Inarcassa. Ci ho provato in tutti i modi, non ho guadagnato nulla per mesi pur di non essere sfruttato nonostante mi chiedessero collaborazioni, pian piano ho imparato a farmi rispettare ed a fare soltanto le esperienze che mi valgono, adesso speravo di poter iniziare così, almeno non spendendo soldi senza guadagnarne ma non è stato possibile ed ho avuto un momento di stizza.
Ci aggiorniamo dopo la IVA e la cassa che ormai non ho scelta di aprire.
Kia :
@Leonardo, guarda che la p.iva te la puoi aprire da solo. Basta che vai all'agenzia delle entrate e compili un modulo. Ad ogni modo, se posso dire la mia....ma perchè non vi informate prima di iscrivervi all'ordine? Pare che sia un imperativo che appena ci si laurea, esame di stato ed iscrizione ordine ...nella completa ignoranza di tutto ciò che ne consegue. L'iscrizione all'ordine preclude tutta una serie di "inquadramenti" lavorativi e se uno non sa bene che pesci pigliare perchè incasinarsi ulteriormente? questo è un consiglio generale per i neolaureati.
Ciffo :
Capisco Leonardo e hai la mia stima per quel che hai fatto! Come diceva Kia, puoi tranquillamente aprirla te la P.iva andando all'agenzia delle entrate. Aprirla dal commercialista ti costa una sessantina di euro. Inoltre sarai nel regime forfettario, valuta se sia il caso di farsi seguire per l'annata dal commercialista (ti chiedono dai 400 ai 1200 euro annui, a seconda del reddito) oppure se puoi seguire da solo la contabilità. Io questo non lo so, perchè sono nel regime dei minimi (non più utilizzabile), non nel forfettario, quindi non so se vi siano degli adempimenti particolari che richiedano il commercialista. Con il mio regime per esempio, dato che non debbo versare iva, la contabilità me la tengo io e pago il commercialista solo per fare la dichiarazione ai fini dell'F24.

Inoltre, quoto in toto Kia e faccio un esempio: un mio carissimo amico, nonchè collega, ha fatto iscrizione all'Ordine, e poi si è iscritto a cassa e ha aperto p iva. Morale della favola: gli avevo detto di stare attento, che se era un pochino "folle" come me, allora poteva aprirla sperando di riuscire a pagare la cassa, ma sennò, ho detto "aspetta un attimo a vedere la tua spendibilità sul mercato e cosa questo offre". Lui si è letteralmente dimenticato delle mie parole, e da ignaro si è aperto la sua posizione previdenziale e iva. Dopo tre e dico tre giorni dall'iscrizione, trova un lavoro part time da dipendente. Lo assumono. Grande festa, evviva!! Seppur distantissimo dal suo lavoro è comunque una grande cosa, un part time a tempo determinato che dopo tre mesi può diventare full time a tempo indeterminato, in un'azienda grossa e solida. Lavoro completamente diverso, che c'entra poco e nulla con la professione, ma va bene lo stesso, come si dice "di questi tempi la professione non è per tutti, men che meno l'inseguimento della stessa". Piccolo problemino, era iscritto da 3 giorni a Inarcassa. Data l'incompatibilità inarcassa e lavoro dipendente, ha dovuto disiscriversi. 3 giorni di cassa gli son costati 263 euro, ragazzi. Perchè sebbene si sia iscritto a marzo, contano i primi tre mesi dell'anno in questi casi. Tutta sta pappardella per dire che Kia ha ragione, va analizzato ogni singolo punto dell'iscrizione all'Ordine e conseguentemente dell'apertura di p iva e Inarcassa. Ogni singolo punto, perchè è un attimo che qualche questione fiscale si insinui a creare problemi.
Leonardo :
Infatti sono d'accordissimo con voi, la corsa all'esame di stato subito dopo la laurea è anche un po' forzata dai professori universitari che nel mio caso consigliavano fortemente di non far passare anni prima conseguire l'abilitazione proprio perché, qualora capitasse l'occasione, non puoi accettare un lavoro. Mentre se sei abilitato e ti capita l'occasione accetti e procedi con Inarcassa e IVA il secondo dopo... invece tra l'iscrizone all'esame di stato e l'iscrizione all'albo talvolta passano anche 7-8 mesi tra prove, scartoffie, inscrizioni varie e timbro...
Col senno di poi, per i lavoretti che potrebbero capitare post laurea molto meglio la prestazione occasionale evitando per un po' l'iscrizione all'albo.
Diciamo che si dovrebbe si fare l'esame di stato, ma aspettare per iscriversi. Ma quanti lo fanno realmente?
Ciffo :
Sì, hai ragione, ma per esempio ti faccio il caso mio. Io ho scelto di aprire subito Ordine, cassa e p iva, così, all'oscuro, pieno di fiducia in me stesso, che ho profuso in uno sbattimento infinito. Il risultato è stato che nonostante fosse il mio primo anno, ho sforato la cifra della ritenuta d'acconto, ovvero i 5000 lordi annui. E questa è la grande limitazione della ritenuta, in sostanza. Quindi a me non sarebbe andata bene in ogni caso. Poi sai, io con i minimi pago una sostitutiva IRPEF del 5% e chiaramente Inarcassa agevolato, ergo: a me è convenuto Inarcassa nonostante tutto, anche al primo anno, con la ritenuta avrei comunque dovuto fermarmi al limite dei 5000 e pagare in proporzione più tasse di quelle che ho pagato.
Ciffo :
Riguardo all' Esame di Stato, io consiglio di farlo subito dopo la laurea, semplicemente per una questione di "freschezza" delle informazioni ricevute. Fare l'abilitazione dopo due o tre anni, potrebbe essere uno sbattimento non indifferente.
desnip :
La "corsa" all'esame di abilitazione secondo me è sempre cosa buona e giusta. E' sempre meglio non far passare troppo tempo dalla laurea, per non perdere la forma mentis e l'abitudine allo studio. Poi, per l'iscrizione all'ordine ci si può pensare. nel mio caso non ci pensai per niente, perché non era obbligatorio aprire anche p.iva.
In merito alla "prestazione occasionale" invece, vi ricordo di stare attenti (prima che si arrabbi Kia :-) ): per la professione di architetto non si può fare.
Ciffo :
Esatto Des, e prima che si arrabbi anche Ciffo =D
Kia :
Si in linea di massima va bene fare subito esame di stato...anche se è soggettiva la cosa. Io ho aspettato due anni per farlo... e per fortuna! Mi avrebbero bocciato subito da neolaureata! la velocità di pensiero e di organizzazione ha avuto un notevole incremento con il lavoro. Ad ogni modo, a parte questa piccola digressione su esperienza personale, uno intanto si può prendere l'abilitazione e quella non ha mica scadenza. Parlo della fretta indiavolata ad iscriversi all'ordine senza aver capito una cippa di tutto quel che ne consegue.
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