unfor : [post n° 425609]

regime forfettario

sembra vogliano abolire il forfettario, regime che mi consentiva di rimanere a galla. L'anno prossimo si chiude il cinema, paese senza speranza.
ArchiFish :
In verità, parrebbe che vogliano abolire il sistema di calcolo dei costi a forfait, introducendo un regime analitico per chi ha scelto la flat tax al 15%. Ovvero la determinazione del reddito cui applicare le tasse tenendo conto di costi e ricavi. A fronte di qualche complicazione in più in termini di tenuta di conti e registri (e presumibile aumento dei costi del commercialista), per chi fattura cifre contenute e sostiene spese per il normale esercizio della professione, dovrebbe essere un gran bel vantaggio. Un po' come accadeva col regime dei minimi, finalmente si pagheranno le tasse su ciò che rimane in tasca. Ragione per cui, chi ci governa, rischia di tirarsi la zappa sui piedi (almeno nel mio caso ed in quello di molti colleghi).
Per contro, alcune modifiche sembrano limitare la libertà di "manovra". Ad esempio limiti sul costo dei collaboratori (ma chi poteva permetterseli?) o sul valore dei beni strumentali.
Mi preoccupa di più se passa l'ennesimo favore alle banche, ovvero l'obbligo di dotarsi di un conto corrente dedicato su cui far transitare proventi e spese della propria attività e l'obbligo di POS e fatturazione elettronica; ergo effettive ulteriori vessazioni, teoricamente comunque deducibili.
unfor :
I maggiori costi del commercialista sono quantificabili in circa una mensilità e di questa "miglioria" ne avrei fatto volentieri a meno, unitamente al conto corrente dedicato e obbligo di POS. Quindi tutti questi vantaggi sinceramente non ci sono, quello che funzionava realmente del forfettario era la Semplificazione.
Per quanto riguarda la fatturazione elettronica sembra esclusa dopo il parere negativo dell'UE.
ArchiFish :
Per il commercialista non mi esprimo, ognuno ha il suo. Di solito per un forfettario si sta attorno ai 500 €/anno (io meno, altri di più). Personalmente, quando ai tempi dei minimi, si faceva "Ricavo - Spesa = Guadagno" spendevo come ora o poco più (comunque molto meno di un terzo di "mensilità"), semplicemente inviavo per mail le scansioni delle fatture di acquisto oltre a quelle emesse e chi curava le questioni fiscali si limitava ad un paio di sottrazioni aggiuntive. Ciò premesso anche la fattura del commercialista, col nuovo sistema ipotizzato, dovrebbe finire tra le spese ed incidere, quindi, molto meno di quanto non incideva sul 22% di forfait (soprattutto se il commercialista era "caro").
In buona sostanza ho ragione di credere che avranno di che lamentarsi coloro i quali, a fronte si spese per l'esercizio professionale contenute (inferiori a 7.000/10.000 €, per intenderci) avevano fatturati ben al di sopra dei 40.000 €. Ho fatto i conti un milione di volte ed è solo a quest'ultimi, che conveniva e conviene realmente il forfettario. Fatto salvo, come fai notare, le semplificazioni che valevano per tutti (oppure, aggiungo io, la possibilità di evadere quasi liberamente, non essendo soggetti agli "ex studi di settore").
sclerata :
è tutto un sembra che.
io per fracassarmi la testa nel muro aspetto che ci siano notizie certe.
tanto sempre di m. va.
ponteggiroma :
anch'io come sclerata... aspettiamo aspettiamo.
Diamoci appuntamento per commentare gli sviluppi a finanziaria approvata, magari su questo stesso post.
Ciffo :
Quoto ponteggi
ArchiFish :
Parrebbe che già ci siano delle variazioni sul tema. Niente conto corrente "separato" obbligatorio.
Sarà, come al solito, un tira e molla fino all'ultimo.
ponteggiroma :
per quello che sto capendo il conteggio dei costi verrà fatto in modo analitico, quindi costi reali + sconti per chi usa la fatturazione elettronica. Sinceramente se così fosse sarei soddisfatto, salvo per il fatto che dovrei riconoscere qualcosa in più al commercialista
desnip :
@ArchiFish, io non ho fatto particolari conti (del resto non sono brava con le cose fiscali), ma "a naso" mi era sembrato il contrario di quel che pensi tu...
Cioè io mi chiedo quanto convenga il forfettario a uno che guadagna più di 40.000 e magari ha famiglia. A me, con reddito molto inferiore e senza figli conviene ancora, ma se penso che non posso avere detrazioni per ristrutturazione, nè per spese mediche, nè per tutte le spese di gestione, viaggi di lavoro, ecc., mi chiedo proprio quanto convenga a chi ha redditi elevati.
ArchiFish :
@desnip
se hai un minimo di spese per l'esercizio professionale (licenze software, affitto ed utenze ufficio, carburante per andare al lavoro e in cantiere, commercialista, assicurazione, cancelleria, materiali di consumo, ecc) al netto dei contributi (che comunque sono detraibili) ti ritrovi con un passivo che può facilmente arrivare e sforare i 7000/8000 €. Considerando che, stando al forfettario, le tue spese dovrebbero ammontare ad un 22% del fatturato al netto di Inarcassa, si fa presto a capire che le spese incidono in maniera decisamente maggiore di summenzionata percentuale. Per contro, chi ha un fatturato ipoteticamente doppio o triplo del tuo, non ha, quasi mai spese doppie o triple (o tali da sforare il 22%). La matematica parla chiaro, con le spese tipiche del tenere aperto un ufficio, fino a 30.000 € (anche se direi almeno 35000), si pagano meno tasse con il regime ordinario, si possono detrarre spese mediche, per figli, ristrutturazioni, ecc.
In tale ottica, un sistema a tassa piatta , ma che tiene conto delle spese, almeno quelle per l'esercizio della professione, sarebbe di gran lunga una buona cosa (se strutturato in maniera onesta).
Archifish :
Come non detto. I burattinai hanno appena cambiato idea. Probabilmente si sono accorti che ci avrebbero rimesso.
Ciffo :
Cito da un articolo di ieri : "Potrebbero restare esclusi dal predetto regime i contribuenti lavoratori dipendenti, ovvero pensionati, il cui reddito conseguito a tale titolo sia superiore all’importo annuale di 30.000 euro."
Molto bene. Quindi per chi ha trovato un rifugio in un contratto da dipendente proprio per cercare di non abbandonare il sogno, l' ambizione, di fare il consulente freelence, eccolo che gli arriva una bella noce in testa, se così fosse. Non hanno capito che ci sono persone con contratti full time determinati / indeterminati che hanno la capoccia dura e mantengono comunque la partita iva, nel tentativo, un domani,, di vedere aumentato quel giro di piccoli incarichi che riescono con fatica, la sera, i sabati, a portare a casa.
Se così fosse, sarei veramente schifato.
Non si può limitare così l' ambizione di una persona, la sua voglia di non fermarsi sulla " sicurezza" dell' indeterminato.
E non ditemi " beh con una RAL da 30000 euro può benissimo pagare di più le tasse", perché cari colleghi, io penso che 1650 euro in busta netti più tredicesima più tutte le tutele di un contratto non siano sufficienti pwr giustificare una mazzata del genere a chi vuole fatturare qualcosa con la partita iva, con il poco tempo che gli rimane con un full time ( quindi fatturati sotto i 15000 euro). Così non funziona, non ci siamo. Le soglie da tartassare sono ben altre.
Inorridisco quando leggo queste cose, non in un paese civile, che deve dare speranza e incentivare le giovani realtà
desnip :
Perdonami, Ciffo, ma a me che ho un reditto inferiore a 15.000 euro non me frega una cippa di quel "poveraccio" che ha un posto fisso da più di 30.000 euro, con ferie, malattie e compagnia cantante e che vede frustrate le sue ambizioni...
unfor :
Sono d'accordo con Desnip, penso che con contratto dipendente da oltre 30k annuali si abbiano le spalle ben coperte e si possa anche operare in regime ordinario senza sentire tarpate le proprie ambizioni.
Piuttosto ho sentito parlare di agevolazioni o bonus per chi decide di utilizzare la fattura elettronica pur non essendo obbligato. Si spera possa venir fuori qualcosa di interessante, se qualcuno ne sa di più...
Ciffo :
Non son d' accordo con voi, ma è interessante il punto che dici, cioè della fattirazione elettronica. Io sono un superminimo edi già la faccio, da gennaio. È una grandissssima comodità. Ve la consiglio caldamente come, modalità, anche se non doveste avere incentivi.
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