Paolo primi : [post n° 472166]

Sfruttamento studio di architettura

Buonasera,
Esistono piattaforme dove si possono recensire studi di architettura che sfruttano i propri dipendenti?( no glass door) Chiedo perché credo sia necessario mettere nero su bianco quali sono le realtà all’interno degli studi.
Ringrazio anticipatamente
Mitch :
Penso che oltre a glass door, che hai già nominato, non ci siano grandi alternative. Una possibilità potrebbe essere una recensione su google maps inerente lo studio, oltre ovviamente a una segnalazione all'ufficio dell'ispettorato del lavoro.
ArchiFra :
mitch, l'ispettorato del lavoro se ne frega di chi è a partita iva e la legge fornero ha eliminato la possibilità di farsi riconoscere la parasubordinazione per gli iscritti all'albo. anni fa l'ispettorato mi ha riso in faccia quando mi sono rivolta a loro per denunciare uno studio che mi sfruttava in maniera indegna e dove subivo mobbing, e tempo dopo ho dovuto concicliare con un altro studio che mi ha lasciata a casa con una mail solo eprchè avevo avuto un figlio (sono rimasta in maternità 2 settimane totali, figlio nato prematuro, ripreso da casa una settimana dopo sotto ricatto, a due mesi dal parto due giorni prima del mio rientro in ufficio mi hanno scritto di non farmi più vedere perchè non volevano madri. fatto causa patrocinata gratuitamente dalla consigliera di parità, nel frattempo è entrata in vigore la legge fornero con effetto retroattivo sulle cause in corso e l'ho presa in quel posto)
Mitch :
Hai ragionissima e mi spiace per quello che hai dovuto passare per colpa di questi criminali.
Anche io sapevo ciò che indichi ma ultimamente mi era saltata all'occhio un risposta instagram in un affermato gruppo di battaglia alla finta p.iva in architettuta. Vi giro il link, chissà mai possa servire o se ciò che viene indicato, alla fine non viene comunque rispettato! https://www.instagram.com/p/CSMLrg3MkNf/
ArchiFra :
guarda, io avevo le prove col badge che rilevava la mia presenza e in base al quale venivo pagata (quando mai un libero professionista deve timbrare?), al contratto vincolante come sede e orari, nonchè tutta la corrispondenza scritta dove era palesissimo il ricatto e il rapporto di parasubordinazione; senza l'introduzione della fornero avrei stravinto e li avrei lasciati in mutande. invece...
peraltro ero assistita da due avvocati che facevano solo cause di questo tipo e le avevano semrpe tutte vinte appunto prima dell'introduzione della fornero. io ho avuto in più la sfortuna che fosse retroattiva sulle cause in corso (gran vigliaccata).
comunque una piccola soddisfazione l'ho avuta: due anni dopo è stato condannato per bancarotta fraudolenta e ha chiuso baracca e burattini
fulser :
non è proprio quello che cercavi ma c'è quanto citato in questo post:
[post n° 471662]
Comunque, ovviamente confermo che serva parlarne, ma tutti, e da anni, sanno quale sia la realtà all'interno di un enorme numero di studi.
Alessandro :
Penso che ci vorrebbe istruzione. A partire dalle università. Se non c'è verso dall'alto, visti i pronunciamenti anche del consiglio nazionale.
Si può insegnare che si deve rinunciare a lavorare in condizioni ingiuste. La categoria degli architetti datori di lavoro invece non so proprio come si può intervenire se non normativamente.
Archifish :
@Alessandro
non vedo come una certa cultura del lavoro possa venire dell'università, luogo in cui i senatori seduti in cattedra impongono ritmi di lavoro massacranti per una banale revisione infrasettimanale e/o si circondano di stuoli di assistenti veneranti, speranzosi di entrare nelle loro grazie (o nei loro studi, per poi essere ulteriormente sfruttati in nome di una inutile "tacca" sul CV).
A voler pensare male, verrebbe da dire che è proprio dall'università che si gettano le basi per la creazione di una classe di professionisti sottomessa e dedita al sacrificio.
fulser :
concordo pienamente, Archifish.
Alessandro :
Va bene però cerchiamo di non essere troppo disfattisti eh. Prima o poi questa cosa si dovrà superare. Semmai se avete idee per aprire un movimento che spinga sul sistema ordinistico io sono pronto a partecipare. O meglio, apriamo un dibattito costruttivo per aprire al cambiamento!
Archifish :
L'unico modo per arrivare ad un cambiamento è intervenire sul meccanismo della domanda e dell'offerta. Posto che la domanda di posizioni lavorative sottopagate difficilmente scomparirà (vista la riluttanza ad imporlo sotto il profilo normativo), dovrebbe venire meno l'offerta di finti dipendenti disposti ad accettare condizioni indegne, ma anche in questo caso credo che qualcuno dedito alla prostituzione professionale si troverà sempre.
Non si tratta di disfattismo, ma di consapevolezza, rassegnazione e realismo. Spero di assistere al cambiamento, ma ci credo davvero molto poco.
desnip :
@Alessandro: "Prima o poi questa cosa si dovrà superare"... ammiro il tuo ottimismo, ma io sono laureata da 28 anni ed è sempre stato così... chissà se prima di morire lo vedrò questo "prima o poi" e potranno magari beneficiarne i miei nipoti...
Alessandro :
I cambiamenti non verranno mai dagli altri gratis, se non siamo noi a cambiare e a pretenderlo. Ieri eravamo matricole sottopagate, oggi siamo professionisti e domani alcuni di noi saranno datori di lavoro, che siano le matricole a scarseggiare mi sembra una speranza ridicola. la nostra generazione vota la dirigenza all'ordine. Questa dirigenza non si prende a cuore questo problema. Basta sostituirla o Pretendere un cambiamento. Io ho lavorato 7 anni in un altro paese dove questo problema non esiste. La cosa è più semplice di quello che sembra. Però bisogna impegnare un gruppo di colleghi e soprattutto tra i giovani sarebbe facile farlo, proprio in università secondo me è facile trovare il consenso, perchè non costiruire un movimento?
Riccardo :
Instagram, la pagina “Riordine degli architetti” sta combattendo proprio questa causa. Scrivete a loro!
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