Lilli : [post n° 478249]

Incaricato o no?

Buongiorno,
mi rivolgo a voi in qualità di committente privato per sapere se un'architetto può ritenersi incaricato per opere di manutenzione ord. e straord. di un immobile in assenza di una lettera di incarico e di qualunque altro documento firmato da entrambe le parti o depositato.
Il professionista ha prestato una prima consulenza per rilievo stato di fatto, progetto di massima, computo metrico di massima. Per questa consulenza ha emesso fattura ed è stato pagato. I documenti successivi sono parziali e di massima, ben lontani da un progetto definitivo.
Non volendo più avvalermi della consulenza di questo professionista (mai incaricato per iscritto) posso incorrere in penali per la revoca dell'incarico?
Grazie in anticipo per la disponibilità!
Archifish :
Fermo restando che preventivo ed incarico sarebbero un obbligo oltre che una buona prassi, direi che nessun tecnico sano di mente si "autoincarica" o si inventa una commessa, spendendo tempo ed energie ad insaputa della committenza. Spesso, per eccesso di fiducia reciproca, l'incarico è implicito negli accordi verbali, nella manifesta volontà della committenza di ottenere una prestazione e nei rapporti che ne conseguono.
In caso di "divorzio", a mio avviso, è sempre conveniente per le parti giungere ad un accordo. L'alternatva sono le vie legali, che per tempi e costi, difficilmente risultano convenienti. In caso di ricorso alla giustizia, a dimostrazione della volontà di affidamento d'incarico, dovrebbe essere sufficiente produrre prove inconfutabili quali elaborati, documenti, mail, ecc. A documentazione acquisita spetterà poi al giudice (e ad un consulente incaricato dal tribunale) valutare l'effettiva consistenza dell'operato del tecnico, la congruità della parcella e sovente, a ridimensionarla. Tutto ciò considerato, appare palese che la soluzione del trovare un accordo, produca gli stessi effetti della giustizia al netto non trascurabile di costi per assistenza legale, tempo e travasi di bile.
archspf :
Mi accodo confermandoLe quanto già correttamente ed ampiamente indicato dal collega che mi precede, permettendomi tuttavia di farle osservare che, in ogni caso, Lei in qualità di committente e non parimenti di tecnico abilitato, non possiede alcuna competenza per valutare se "I documenti successivi sono parziali e di massima, ben lontani da un progetto definitivo".
Lilli :
Con molta serenità ho solo chiesto se la penale prevista qualora il committente revochi senza giustificato motivo l'incarico al professionista si applichi anche in assenza di incarico scritto. E ho precisato che, sicuramente per reciproca fiducia, non è mai stato sottoscritto nessun incarico/contrato, né presentato dal professionista un preventivo.
Che i documenti successivi siano approssimativi lo dicono le ditte che non sono riuscite a stimare il costo dell'intervento per mancanza di dettagli indispensabili che contraddistinguono un progetto definitivo.
archspf :
L'intervento non si stima con un progetto definitvo ma con un esecutivo ed in ogni caso è il tecnico che elabora il capitolato sulla base del quale le imprese fanno le loro offerte.
Il perchè questo passaggio non sia stato fatto francamente lo potete sapere solo voi.
Detto tra noi la presunta mancanza di dettagli (che peraltro sarebbe del tutto normale per la circostanza ovvero il livello di approfondimento raggiungibile con un "definitivo") appare più come una scusa che altro. Dalla descrizione seppur sommaria mi pare eviente che l'intervento non possa dirsi così complesso da richiedere chissà quali specificazioni.
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