R8 : [post n° 490386]

Rimborso spesa nella fattura elettronica regime forfettario

Buonasera sto compilando una fattura elettronica in regime forfettario, devo inserire il rimborso spesa e non so quale codice inserire. Io utilizzo la fattura elettronica di imateria.

Grazie per l'attenzione
Archifish :
Spese sostenute "in nome e per conto" della committenza? Oppure rimborso generico spese d'ufficio, viaggi, trasferte, ecc?
Le prime (Art. 15 DPR 633/72 - natura IVA N1) vanno "fuori fattura", ergo sono quota parte del totale da saldare, ma non sono assoggettate a previdenza sociale e non costituiscono reddito imponibile (sarebbe bene citare estremi ricevute ed allegare le medesime). Le seconde sono una comune voce in fattura soggetta a cassa e costituente imponibile.
R8 :
Sono spese sostenute da me per l'affitto, e le metto in fattura a carico del committente; quindi devo inserire Art.15 DPR 633/72 - IVA N1?
Grazie
archspf :
Non le puoi mettere a regime di spesa in quanto relative alla conduzione dell'attività e non ad anticipazioni per il cliente.
Per quanto inusuale (perchè normalmente la parcella tiene già conto di tali spese), le dovrai inserire (sempreché concordato a monte con il cliente che sussistevano tali fattispecie) nel calderone delle prestazioni professionali, soggette a cassa ed iva.
Kia :
No R8 , ma vuoi scrivere in fattura dell'affitto?? Ma non si mettono queste cose in fattura, sono le spese intrinseche allo svolgimento della attività!Tra l'altro sei in forfettario quindi sono già calcolate nel regime. Si possono recuperare in fattura le marche da bollo, i tributi catastali quando fai un Docfa, queste cose qui che a volte capita di dover anticipare per conto del cliente.
R8 :
Si devo mettere il rimborso spesa dell'affitto! concordado con il datore di lavoro. Mi hanno detto che devo spuntare spese non imponibili ma non capisco quale codice inserite
archspf :
NON sono spese non imponibili ed anzi la loro indicazione come tale costituisce elusione fiscale.
Kia :
Anche secondo me è come dice archspf e se consulti un commercialista (forse è il caso che te ne doti prima di fare qualche casino)penso confermerà
ponteggiroma :
per essere definite spese non imponibili devono avere un giustificativo (ad es fattura o scontrino) per acquisti sostenuti per conto del cliente. Che gli metti il contratto d'affitto?
Poi parli di datore di lavoro, quindi non è un cliente?
R8 :
Forse mi sono espresso male..Un'impresa mi ha fatto un contratto per prestazioni da Libero professionista.
Kia :
Scusa, e cosa cambierebbe?
R8 :
La prestazione la svolgo in un'altra città; la ditta in questione mi "corrisponde400€ a piè di fattura in qualità di rimborso spesa per le trasferte spostamenti e alloggio", oltre al compenso per le attività svolte. La domanda è, queste 400€ come faccio per non farmele tassare? Dove le inserisco in fattura? se posso quale codice uso N1 N2.1 N3.1 ecc ecc
Grazie
archspf :
Confermo che non sono spese riconducibili all'ex art. 15 ma rimborsi di spese di conduzione dell'attività che sono assimilate (fiscalmente) a normali prestazioni d'opera e pertanto soggette ad iva e cassa e tasse!
R8 :
Ho letto che da gennaio 2025 per i forfettari è possibile inserire il rimborso spesa per locazione, trasporti ecc spuntando la natura ex art. 15
ponteggiroma :
e allora perché hai fatto il post?
Archifish :
Trovato on-line (non so dire nulla in merito all'attendibilità della fonte)
Parrebbe, in sostanza, che scorporando le spese, venga meno la necessità di dimostrare che siano sostenute "in nome e per conto di". Poi, come da italica tradizione, la complicazione e sovente, l'impossibilità di soddisfare le condizioni imposte, rende più conveniente infischiarsene e procedere alla vecchia maniera (penso, ad esempio, alla difficoltà di dimostrare l'effettiva corrispondenza delle ricevute per il carburante al viaggio effettuato)

Rimborso spese forfettario: cosa cambia nel 2025
Dal 1° gennaio 2025, il rimborso delle spese sostenute per i clienti non concorre più alla formazione del reddito imponibile.
Facciamo un esempio pratico: sei invitato a un convegno fuori città dal tuo cliente e anticipi le spese di viaggio, comprando il biglietto del treno.
Per evitare di pagare le tasse su queste spese, ora puoi includerle in fattura come “spese non imponibili”. Sarà il cliente a rimborsarti, e tu non pagherai le tasse su quella somma. Più semplice e trasparente!
Ma c’è di più: i rimborsi delle spese non concorrono più al raggiungimento del limite di fatturato imposto in regime forfettario, ossia €85.000. Ovviamente, a delle condizioni. Vediamole insieme.

1. Documentazione indispensabile
Conserva sempre le fatture delle spese sostenute. Altrimenti, non potrai ottenere il rimborso.

2. Concorda tutto con il cliente
Definisci in anticipo quali spese verranno rimborsate. L’importo richiesto deve corrispondere esattamente alle spese sostenute e giustificate, ed essere addebitato analiticamente in capo al committente.

3. Usa pagamenti tracciabili
Le spese devono essere effettuate tramite strumenti elettronici per essere valide.
archspf :
https://www.youtube.com/watch?v=PC6Tzl0Q-Kc
pare che tranne l'autore del post (che ringraziamo indirettamente per la news) nessuno di noi ne fosse a conoscenza...
Archifish :
Resta il fatto che mi sfugge come poter documentare certe spese e ripartirle/spalmarle sulle fatture (non mi è dato a sapere quante ne emetterò in un anno). Tolto il catasto ed altre anticipazione "tracciabili", che comunque erano "detraibili" anche prima, come comportarsi con alberghi, carburanti, autostrade, quota parte di affitto, materiali di consumo, utenze e quant'altro?
Di norma, le spese sono quantificabili in una percentuale massima del 25% del compenso professionale (vedasi anche tools per il calcolo della parcella), ma concordarle a priori nell'incarico/preventivo documentandole analiticamente (prima, durante e dopo) è missione impossibile.
Se concordo con la committenza , che ne so, un 2% per affitto ed emetto decine di fatture, magari detraggo più di quello che effettivamente mi costa la locazione dell'ufficio?
Se mi accordo coi committenti per una parcella, posso farmi pagare 50 € una CILA e 1950 € di carburante? (basta tenere tutti gli scontrini del self, anche dei rifornimenti fatti per andare in ferie, tanto, al committente, interessa il totale di 2000 € non certo come sono ripartite le voci in fattura).
Salvo chiarimenti, mi sembra il classico provvedimento partorito da politicanti e burocrati che mai hanno avuto occasione di vedere come gira il mondo reale.
Correggetemi se sbaglio, perchè magari non ci ho capito nulla.
archspf :
@Archifish lo la penso esattamente come te. Anche per me è un controsenso: una delle differenze del regime "agevolato" era proprio che le spese fossero forfettizzate anziché analitiche. Se le ritiriamo in ballo, a mio pare c'è qualcosa di sperequativo. Attenzione lo affermo contro il mio stesso interesse essendo ovviamente forfettario....
Poi il caso in questione mi pare più unico che raro: già è tanto che i clienti ci vogliano pagare la parcella, figuriamoci le spese analitiche. Preferisco mantenere il principio di conglobarle nell'onorario.
Kia :
Sono d'accordo, viene meno tutta la menata sul coefficiente di redditività che contraddistingue i forfettari. Sarebbe interessante sentire più di un commercialista
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