Buongiorno a tutti, buon sabato.
Come sappiamo si può - ed è consigliato - usare i vari decreti DM 2016 o il più recente DLGS 36/2023 come riferimento per gli importi delle parcelle professionali. I software gestionali si basano su quei metodi di calcolo e su questo sito sono presenti tool gratuiti.
Però, è anche vero che il rispetto di quegli importi non è un obbligo quando si ha a che fare con rapporti contrattuali tra privati.
Usare i decreti come base di preventivo, però, sicuramente offre al cliente una sensazione di maggior correttezza professionale.
Il mio problema è che per lavori di piccola entità, come può essere una pratica di sostituzione infissi o una piccola opera in c.a., gli importi sono veramente bassi, 120 euro per una legge10 oppure 300 euro per un calcolo strutturale. Mettere l'importo calcolato da decreto e poi raddoppiarlo o triplicarlo, però, fa storcere il naso al cliente.
Quindi?
Come vi comportate?
Quali sono le voci che usate per pratiche edilizie di piccola entità?
Arch. Fish : [post n° 497182]
Voci Decreto Parcella (DM 17 giugno 2016) e prestazioni di piccola entità.
che il lavoro piccolo o grande che sia, per esempio, per una CILA minimo X, per un coordinamento sicurezza minimo Y ecc...
Immagino parliamo di committenti privati.
Intanto non è corretto affermare che si possono "usare i vari decreti DM 2016 o il più recente DLGS 36/2023" allorquando fino alla prossima (si spera a breve) modifica non si può fare riferimento a minimi tariffari: lo scopo stà invece in una mera guida di indirizzo per il solo professionista che è tenuto ad elaborare un preventivo basato sulla quantità, qualità e complessità dell'attività da eseguire, con esclusivo riferimento a condizioni e parametri propri.
Non si confonda il calcolo della parcella per la congruità delle spese che attiene al massimo detraibile e non ad un minimo tariffario, oppure al caso di committenza pubblica/committenti forti ove il compenso determinato dai parametri ministeriali non può essere soggetta a ribasso.
Ci si regola in base alla propria esperienza elaborando un listino professionale ove possibile (anche utilizzando un analogo metodo di calcolo).
Intanto non è corretto affermare che si possono "usare i vari decreti DM 2016 o il più recente DLGS 36/2023" allorquando fino alla prossima (si spera a breve) modifica non si può fare riferimento a minimi tariffari: lo scopo stà invece in una mera guida di indirizzo per il solo professionista che è tenuto ad elaborare un preventivo basato sulla quantità, qualità e complessità dell'attività da eseguire, con esclusivo riferimento a condizioni e parametri propri.
Non si confonda il calcolo della parcella per la congruità delle spese che attiene al massimo detraibile e non ad un minimo tariffario, oppure al caso di committenza pubblica/committenti forti ove il compenso determinato dai parametri ministeriali non può essere soggetta a ribasso.
Ci si regola in base alla propria esperienza elaborando un listino professionale ove possibile (anche utilizzando un analogo metodo di calcolo).