Un concorso che non chiede di inventare, ma di ricordare. Non chiede di immaginare edifici futuristici o città utopiche, ma di camminare in silenzio dentro luoghi reali e provare a raccontarli.
È Architettura di parole, il contest promosso dall'Ordine degli Architetti di Arezzo, giunto alla sua sesta edizione e intitolato come l'opera di Carlo Mollino, architetto, designer e fotografo italiano del Novecento.
Il bando è aperto a tutti: a chi ama l'architettura, a chi sa osservarla, a chi ha qualcosa da dire su un luogo attraversato, vissuto, guardato con attenzione, in Italia o altrove.
"La costruzione è per tener su: l'architettura è per commuovere", diceva Le Corbusier. È da questa premessa che nasce l'invito a scrivere: leggere e interpretare i luoghi con parole proprie. Non come elenco tecnico, ma come narrazione. Un testo che metta al centro l'architettura — storica, moderna o contemporanea — e la liberi da gerarchie, sovrastrutture, formule preconfezionate.
Non si tratta, quindi, di riportare dati o dettagli costruttivi. Il cuore del racconto è lo sguardo soggettivo: emozioni, immagini, intuizioni che un edificio può accendere. L'unico vincolo è che l'architettura descritta sia stata realmente visitata. Non immaginazione, ma esperienza diretta, attraversata, magari, da una sensibilità capace di cogliere anche ciò che non si vede.
Il concorso è patrocinato dal CNAPPC e dalla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale.
Caratteristiche delle opere ammesse
Si partecipa presentando, in forma palese, una sola opera inedita, autobiografica, non romanzata e riferita ad architetture reali. Possono essere incluse testimonianze, fatti, reportage ed esperienze di viaggio.
Il testo non dovrà superare le 7.000 battute (inclusi titolo, nome dell'autore e spazi). È possibile corredare l'opera con fotografie e/o opere grafiche, che tuttavia non incideranno sulla valutazione complessiva.
L'opera può essere scritta a più mani, ma ogni autore indicato dovrà compilare la propria scheda di iscrizione.
Iscrizione e scadenze
Gli interessati dovranno inviare la propria candidatura entro le 23:59 del 18 maggio 2025 all'indirizzo [email protected].
Ogni iscrizione dovrà contenere in allegato:
- File doc dell'opera
- Copia del file in formato pdf
- Domanda di partecipazione (composta dalla scheda di iscrizione e dal Consenso per la Privacy)
Giuria 2025
- Ivo Brocchi, giornalista libero professionista
- Natalia Cangi, direttrice organizzativa Fondazione Archivio Diaristico Nazionale
- Nicola Di Battista, architetto - Ex Direttore "Domus"
- Pino Pasquali, architetto, urbanista, designer
- Antonella Giorgeschi, presidente Ordine Architetti P.P.C. di Arezzo
Premi
Le prime dieci opere entreranno a far parte della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale.
I primi tre autori in graduatoria riceveranno una targa ricordo e un ulteriore riconoscimento:
- 1° classificato: macchina da scrivere "Valentina" (prodotta da Olivetti nel 1968 su progetto di Ettore Sottsass)
- 2° classificato: lampada "Eclisse" (prodotta da Artemide su disegno di Vico Magistretti del 1965)
- 3° classificato: contenitore componibile (prodotto da Danese, disegnato da Enzo Mari)
Le date di scadenza visualizzate sono frutto di attività redazionale. Le uniche date ufficiali sono quelle contenute nel testo del bando e/o sul sito web di chi organizza o promuove il concorso. Controllarne sempre la validità presso l'Ente banditore.
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