Torino, martedì 16 giugno 2015 ore 18.00
Il secondo appuntamento del ciclo di incontri "Occasioni urbane" dell'Ordine degli Architetti di Torino sarà incentrato sulle periferie: "Toppe, rammendi, ricami: quale strategia per le periferie?" è l'interrogativo da cui si svilupperà il dibattito che coinvolgerà amministratori e professionisti.
Interverranno: Marco Aimetti, presidente dell'Ordine degli Architetti di Torino, Ilda Curti, assessore Progetti di Rigenerazione Urbana e qualità della vita e Michele Bondanelli, del gruppo di lavoro G124. Introduce e modera Maurizio Cilli.
La periferia:Â le Vallette, Falchera e Mirafiori
Il tema delle periferie, su cui la Città di Torino può vantare un'ampia progettualità e una lunga tradizione di pianificazione, è recentemente tornato agli onori della cronaca grazie al progetto di rammendo urbano promosso da Renzo Piano, che vede Torino tra le città su cui si è portato avanti l'intervento. L'incontro del 16 giugno prenderà le mosse dalla narrazione (anche attraverso il supporto di un video) delle vicende architettoniche, urbanistiche e sociali di tre quartieri nella periferia di Torino: le Vallette, Falchera e Mirafiori.
Il quartiere Le Vallette
Le Vallette sono un quartiere operaio che si sviluppa inizialmente tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 con il piano urbanistico dell'ing. Gino Levi-Montalcini, previsto nel secondo settennato dell'INA-Casa: 71 ettari su cui si alternano blocchi residenziali, ma anche servizi e verde pubblico, per un totale di 20mila abitanti a regime. Alla fine degli anni Sessanta, l'area conosce una seconda espansione intorno a via Fiesole, dove sorge il quartiere 37: 3500 abitanti per circa 1000 famiglie, molti anziani e una percentuale altissima di disoccupati. Si passa da una tipologia insediativa sul modello organico ad una tipologia aperta per stecche e alte torri.
Il quartiere Falchera
Falchera, alla fine dell'800, è un'area prevalentemente rurale; dopo la seconda guerra mondiale, il Comitato di Attuazione dell'INA-Casa sotto la direzione dell'architetto e urbanista Giovanni Astengo realizza qui un quartiere ex novo, con architetture progettate dai migliori giovani architetti torinesi dell'epoca. Tra il 1952 e il 1954 nasce un borgo a sé stante rispetto al resto della città con scuole, una chiesa e esercizi commerciali. Negli anni '70 il quartiere viene ampliato per rispondere alle esigenze demografiche della città e nasce Falchera Nuova.
Quartiere Mirafiori Sud
Nel quartiere Mirafiori Sud la popolazione aumenta di 10 volte all'inizio degli anni '60, con il piano "Torino Casa", raggiungendo i 40mila abitanti: attraverso l'intervento pubblico di società come Gescal, Iacp e Poste nascono 17mila alloggi. L'area di Via Artom in particolare è destinata ad edilizia residenziale pubblica e comprende 8 edifici di 9 piani, per un totale di 780 alloggi realizzati attraverso tecniche di prefabbricazione integrale. A differenza dei primi due casi, qui manca un piano complessivo per l'area e il risultato è un quartiere costituito da palazzoni privi di servizi e punti di aggregazione, con situazioni sociali complesse.
Si tratta di tre esempi di diversa gestione del problema abitativo e di pianificazione del territorio, con alterni esiti, ma che aiutano a sviluppare una riflessione sul concetto stesso di periferia. In particolare, alla luce dell'intervento avviato dal gruppo di lavoro G124 (coordinato dal senatore Piano) su Borgata Vittoria, un'area in prevalenza residenziale e densamente popolata, e in virtù dei recenti cambiamenti amministrativi con la nascita delle Città Metropolitane, è giusto interrogarsi sull'attualità della definizione di periferia e su quali azioni debbano essere intraprese per promuovere il recupero urbano.
Appuntamento: martedì 16 giugno 2015 ore 18.00
Circolo dei Lettori Via Bogino 9, Torino
I prossimi incontri:Â
Martedì 15 settembre ore 18.00
Verso una città universitaria: residenze, sport, cultura
Martedì 10 novembre ore 18.00
Una città in salute
Con "Occasioni urbane" l'Ordine degli Architetti di Torino stimola una discussione su alcuni casi di attualità , al centro della cronaca cittadina o dimenticati dai media, quale punto di partenza per avvicinarsi a domande e temi di scala e interesse più vasti: un ciclo di incontri che si sviluppa da aprile a novembre e si articola in quattro appuntamenti, presso il Circolo dei Lettori, indagando il ruolo del progetto nel disegno della città .
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