Dal disegno a scala urbana all'exhibition design, dall'architettura del paesaggio alla progettazione degli interni, dal furniture design alla grafica, fino alla scenografia teatrale: i campi toccati da Gae Aulenti in oltre sessant'anni di carriera sono i più svariati.

"L'architettura è un mestiere da uomini - scriveva - ma ho sempre fatto finta di nulla".

Instancabile curiosa, tenace, determinata a raggiungere gli obiettivi e, ancor più, ad affermare il suo ruolo di progettista donna, Gaetana Emilia Aulenti - nota come Gae Aulenti - nacque a Palazzolo dello Stella, in provincia di Udine nel 1927.

Si definiva "uno spirito nomade e una cittadina del mondo": un'adolescenza a Biella e gli studi a cavallo tra Firenze e Torino intervallati dalla guerra, terminata la quale scelse Milano e il Politecnico, dove si laureò nel 1953 con Ernesto Nathan Rogers, iniziando proprio con lui la sua attività professionale.

A lei è dedicata la nuova mostra appena inaugurata in Triennale, istituzione che, più di ogni altra, ha accompagnato la sua carriera, dagli esordi negli anni '50, fino al 16 ottobre 2012, quando vi si recò per ricevere la Medaglia d'Oro alla carriera per il contributo fornito all'architettura italiana, poche settimane prima di spegnersi.

Curata da Nina Artioli e Nina Bassoli, con l'allestimento ideato dallo studio Tspoon, la mostra ripercorre in modo sintetico ma con grande attenzione ai dettagli, la sua storia umana e professionale, con particolare riguardo verso gli intrecci tra l'architettura e le altre arti, oltre che tra la cultura e la politica. 

Ci sono disegni, progetti, prototipi e bozzetti, maquette e fotografie provenienti dall'archivio milanese dell'architetto, ma a rubare la scena è il ripensamento globale, tramite una ricostruzione in grandezza 1:1, di segmenti dei suoi lavori più importanti.

foto: © Alessandro Saletta - DSL Studio_© Triennale Milano

Allestimenti di mostre e di musei, case private, showroom, stazioni di metropolitana, scene di teatro...: la scelta si è concentrata infatti su un campionario di tipologie che, come una sequenza di ambienti, invitano il visitatore all'esplorazione, incastrandosi l'uno nell'altro, proprio come accadde nella sua vita.

Il percorso comincia nell'euforia degli anni Sessanta, con la ricostruzione di quell'Arrivo al mare accolto e poi premiato in Triennale nel 1964, con nugoli di sagome di donne di Picasso riflessi sugli specchi. Il cerchio si chiude con un frammento del piccolo aeroporto di Perugia (2007-2011), intitolato a San Francesco, con le membrature architettoniche dipinte nel rosso prediletto da Gae Aulenti, dove salutarsi per l'ultima volta.

Ad accompagnare la mostra, alcuni prodotti editoriali editi da Electa: una guida, che illustra gli spazi e i progetti visibili all'interno dell'esposizione, un mazzo di carte, concepito come mappa figurata delle relazioni intrattenute da Gae Aulenti, e infine un catalogo, la cui uscita è prevista per l'autunno.

GAE AULENTI (1927-2012)
22 maggio 2024 - 12 gennaio 2025

dove: Triennale Milano,
viale Alemagna 6

orari martedì - domenica
ore 10.30 - 20.00 | chiuso il lunedì

+info: triennale.org

foto: © Alessandro Saletta - DSL Studio_© Triennale Milano

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il:

mag 22
gen 12

Gae Aulenti (1927-2012), Triennale Milano ne racconta i 60 anni di carriera mostra a cura di Nina Artioli e Nina Bassoli | allestimento di Tspoon
Triennale Milano, viale Alemagna 6

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