In alto | Ribbon, Kickie Chudikova - photo © Serena Acciai

White Carrara 2025 - Design Here and Now prende vita con opere, pensate e realizzate ad hoc per la manifestazione, mettendo al centro la progettazione contemporanea in marmo. Un materiale nobile e affascinante, noto per le sue infinite qualità estetiche e funzionali, ma oggi più che mai legato a nuove sfide di sostenibilità e reperibilità.

La manifestazione ha preso ufficialmente il via lo scorso 13 giugno in piazza Gramsci alla presenza della prima cittadina e del curatore Domenico Raimondi - thesignlab. In continuità con l'edizione 2024, che aveva celebrato il marmo attraverso oggetti realizzati a Carrara nel passato con questo stesso materiale, l'edizione di quest'anno volge lo sguardo al presente e al futuro, alzando l'asticella dell'innovazione e della visione creativa anche nelle arti applicate

Fino al 28 settembre 2025, il centro storico di Carrara si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto: un grande laboratorio urbano dove l'arte incontra il design, l'architettura dialoga con l'artigianato, e le aziende si fondono con la sperimentazione. Un'occasione per esplorare il marmo bianco in una chiave nuova, sostenibile e contemporanea, capace di generare idee e prospettive anche nel tempo dell'Antropocene.

I progettisti della White 2025

Tra i progettisti coinvolti nella White Carrara 2025 troviamo una vasta selezione di talenti, dalle eccellenze locali fino alle firme più iconiche del design mondiale. A rappresentare il territorio di Carrara e la Toscana ci sono numerosi professionisti: Natascia Bascherini, Fiammetta V, Antonio Leone, Michele Monfroni, Nadia Sabbioni e gli studi di interni Now, Rima Design e GiPi Soft Arredamenti. Seguono i designer e architetti toscani come Guido Bondielli, Benvenuto Saba, Nicola Maggi, Marta Sansoni, Studio Ponsi, Claudio Nardi e Marco Pisati. Presenti anche l'interior designer torinese Eva Rossi, che torna alle sue origini carrarine, e i designer internazionali stabilitisi in Toscana Cynthia Sah e Nicolas Bertoux. Tra gli altri protagonisti italiani: Donia Maaoui e Michel Boucquillon, coppia creativa attiva con prestigiose aziende italiane; Gianfranco Gualtierotti, designer e vicepresidente del MudeTo; Paolo Ulian, raffinato interprete del marmo; lo studio Gumdesign; Emiliana Martinelli di Martinelli Luce; il poliedrico Massimo Giacon; Giulio Iacchetti, due volte Compasso d'Oro; e la stilisticamente sofisticata Elena Salmistraro. In dialogo con questa ricca scena italiana, arrivano i giovani talenti internazionali: Victor Gingembre, architetto e scultore francese con base a Parigi, e Kickie Ciudikova, designer slovacca con sede a New York, che unisce artigianato e tecnologia d'avanguardia. Tra i grandi nomi del design globale, il londinese Ross Lovegrove, pioniere nell'integrazione tra estetica, scienza e forme organiche, e infine Karim Rashid, tra i designer più influenti al mondo, con oltre 4.000 progetti in produzione, 400 premi e una presenza in più di 40 Paesi. A completare l'evento, la sezione dedicata alle arti visive presso il mudaC museo delle arti Carrara, con la mostra Vincenzo Marsiglia. Stars and Dust, in cui l'artista esplora i confini tra innovazione, mixed reality e intelligenza artificiale; e la project room di Gianluca Sgherri, che propone un labirinto dinamico capace di ribaltare le tradizionali percezioni spaziali.

Onda, Nicola Bertoux- photo © Enrico Amici

Kaina, Karim Rashid - photo © Enrico Amici

Millepiedi, Emiliana Martinelli - photo © Enrico Amici

Le opere nella passeggiata urbana

Da piazza Gramsci, l'inaugurazione si è trasformata in una vera e propria passeggiata urbana alla scoperta delle opere. Ad esempio, grazie a l''Onda di Nicolaux Bertoux, la via in discesa verso la piazza Alberica è punteggiata da sculture, che possono essere sia soste che sedute sinuose. Le installazioni popolano le vetrine di palazzi vuoti, come nel caso di Palazzo Pisani, e arredano lo spazio urbano, creando delle vere e proprie stanze, dove il vuoto è funzionale a un'osservazione a tutto tondo. Dalla Kaina di Karim Rashid, una testa di donna con la nuca bucata, allo studio sul rapporto uomo-macchina di Ross Lovegrove con l'opera Ridon, che nel nome compone una sorta di anagramma di Rodin. Ai Millepiedi di Emiliana Martinelli, che attraverso una modularità quasi musicale utilizza intelligentemente pezzi di scarto provenienti dai tagli del marmo nelle cave, realizzando un'elegante seduta d'arredo urbano e introducendo il tema dell'ecologia nelle lavorazioni.

E ancora, su scala minore, oggetti di design, arredi da interni, installazioni e lampade composte da forme di marmo assemblate in modo da creare piccole costellazioni.

Kosmos, Antonio Leone - photo © Enrico Amici

Dolmen, Marta Sansoni - photo © Serena Acciai

All'interno di uno spazio espositivo ex-industriale, lasciato volutamente scarno, spiccano oggetti di grande bellezza, come Le Steli dello Studio Ponsi che ha ideato un sistema di assemblaggio — chiamato Braas — con perni e barre di ottone, per la creazione di oggetti versatili: espositori d'arte, fioriere, librerie, che rappresentano anche una sintesi di figure antropomorfe. Degni di nota anche la solida ma raffinata Manatthan Library di Victor Gingembre, i Dolmen ingentiliti col verde di Marta Sansoni, e il trio Augures-Velthune-Cactus di Nicola Maggi dove la lastra di marmo lasciata nella sua naturalezza diventa un inaspettato arredo che può stare in città come nel bosco; questo solo per citare alcune tra le numerose, interessantissime opere in mostra.

Steli, Studio Ponsi - photo © Studio Ponsi

Augures; Velthune; Cactus, Nicola Maggi - photo © Enrico Amici

Una riflessione tra innovazione, ricerca e tradizione

La celebre rima di Michelangelo,

"Non ha l'ottimo artista alcun concetto ch'un marmo solo in sé non circoscriva col suo superchio, e solo a quello arriva la man che ubbidisce all'intelletto",

appare forse non più corrispondente allo stato dell'arte. Spesso, infatti, la mano dell'artista non arriva più là fin dove la guida l'intelletto, poiché questo passaggio viene delegato alla robotica. Chi lavora il marmo compie talvolta oggi un percorso creativo ancor più concettuale, necessario per trasferire alla macchina una sintesi perfetta della propria ricerca formale.

È questa la nuova frontiera?

Sarà la ricerca artistica a fornirci la risposta nei prossimi anni. Di certo, la mostra-evento di Carrara pone nuove sfide e stimola riflessioni profonde, in bilico tra innovazione e tradizione: per questo, merita appieno una visita.

Michelangelo - Atlante, I prigioni da Wikimedia Commons.

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WHITE CARRARA 2025 DESIGN HERE AND NOW
Mostre, installazioni, eventi, visite guidate gratuite
13 giugno - 28 settembre 2025

Tutti i dettagli su
whitecarrara.it

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