Illuminare le opere d'arte

convegno

Torino, 7 dicembre 2005, ore 15.00

Mercoledì 07 dicembre dalle ore 15.00 presso il Centro congressi "Torino Incontra" in Via Nino Costa 8, a Torino

Tobia Scarpa architetto di importanti opere di restauro museali e designer del programma Ray

Enrico Morteo architetto, critico e storico del design

Pietro Palladino lighting designer

Luisa Bocchietto presidente ADI Piemonte e Val d'Aosta

interverranno al convegno "Illuminare le opere d'arte promosso da Mizar, dall'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Torino.

Daranno il loro benvenuto Riccardo Bedrone presidente dell'Ordine degli Architetti di Torino, Raffaella Rostirolla, amministratore delegato Mizar.

Il convegno, dedicato al nuovo e importante tema del mondo dei musei chiude il ciclo di incontri organizzati da Mizar sul tema dell'illuminazione degli ambienti espositivi.

Che cos'è lo spazio museale? E' il gioco magnifico delle superfici e dei volumi sotto la luce. E' un paesaggio con una luce che lo illumina: la luce mette semplicemente in chiaro le cose, poco aggiunge e poco toglie, lasciando la visione all'occhio dell'osservatore...

Qual è il ruolo della luce? Mostrare o stravolgere, far vedere o farsi vedere, illuminare o illuminarsi? E' un ruolo complesso.

La luce per gli ambienti museali e per gli spazi espositivi è una variabile progettuale estremamente importante e complessa. Attraverso la luce è possibile far "leggere" l'opera esposta, esaltando le sue valenze formali e cromatiche; è possibile creare percorsi percettivamente confortevoli, realizzare precise gerarchie di interesse che accompagnino e guidino il visitatore alla scoperta delle opere.

Un forte ruolo di comunicazione, non solo visiva, ma anche emozionale.  E' per questo che il lighting designer deve avere la sensibilità e la capacità professionale di far percepire l'oggetto esposto nel modo più appropriato, rendendone apprezzabile non solo le peculiarità estetiche, ma costruendo con la luce un impatto emozionale coerente all'espressività dell'opera stessa.

 

Il programma del convegno (PDF)

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