Se la casa si stampa

Oltre 800 fogli di compensato ritagliati in 420 tra blocchi e altri elementi (wisaplywood.com), montati per comporre la struttura  di un alloggio di 125 metri quadrati: Villa Asserbo (eentileen.dk), abitazione realizzata da Frederik Agdrup e Nicholas Bjorndal (Eentileen) nell'ambito del progetto "Print a House", deriva da una tecnica che combina la modellazione solida con l'uso di una particolare "stampante" (reuters.com), ovvero di una fresatrice a controllo numerico in grado di trasferire in superficie le singole parti dello schema 3D  corrispondente a un edificio.  

Il metodo, sperimentato dai due architetti su un sito che si trova a circa 60 chilometri dalla capitale danese (smartplanet.com), produce i maggiori benefici sotto il profilo della ecocompatibilità. Ricavare direttamene nel luogo di interesse i pezzi destinati all'assemblaggio contribuisce a "rendere massima l'efficienza, contenere al minimo l'impatto ambientale e ridurre gli errori di costruzione nel processo edilizio" (smartplanet.com), che non richiede più il movimento di macchinari e attrezzature ingombranti.

La logica di "Print a House", che presuppone di contrastare le emissioni nocive tramite l'impiego di materiali naturali certificati - legno e vetro,  si adatta alla creazione di alloggi collocabili "in ambienti diversi, anche in zone colpite da catastrofe" (wisaplywood.com). "La ragione è che si hanno tutte le informazioni: disegno, interfaccia, tutto in una piattaforma digitale. Con semplicità, si può inviare quel file in Norvegia, Cina e [altri] Paesi in cui si vuole esportare una determinata idea - a quel punto essi possono adattarla al mercato locale..." (smartplanet.com).  

"Print a House" - Villa Asserbo

Immagini / 1 (da eentileen.dk)

Immagini / 2 (da pet.upm-kymmene.com)

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