Il Padiglione francese a Expo 2015. Legno e microalghe per una struttura «low tech»

14 milioni di euro, il costo della struttura appena terminata

Un «paesaggio costruito» che evoca la diversità dei territori, le specificità dell'agricoltura e le culture culinarie francesi, reinterpretando la tipologia del mercato coperto. È questa l'ispirazione che ha guidato i progettisti del Padiglione della Francia all'Expo di Milano, del quale è stato appena chiuso il cantiere. Ad idearlo è lo studio XTU Architects di Parigi, fondato da Nicolas Desmazières e Anouk Legendre, vincitori nel 2014 del concorso lanciato da FranceAgriMer. Un sistema innovativo di biofacciate impiega microalghe per abbattere i consumi energetici.

Foto di © Andrea Bosio

«La Francia è un grande paese agricolo. Poiché la sua geologia l'ha dotata di una grande diversità di territori, la Francia dispone di un ricco patrimonio genetico che ha generato delle tradizioni culturali e gastronomiche di fama internazionale. Questa diversità di produzione, è espressa dal Padiglione francese reinterpretando la tipologia del mercato coperto con delle forme ispirate a loro volta al paesaggio e a ‘pezzi' di territorio», spiegano i progettisti. Il padiglione viene, dunque pensato come un grande tetto che ospita spazi liberi.

Foto di © Andrea Bosio

Il Padiglione si ispira ad una forma esagonale che sollevamenti tettonici hanno più o meno sconvolto. Deformato da simbolici rilievi, questa sorta di «paesaggio costruito» assume una dimensione spettacolare, che evoca in maniera astratta la varietà dei territori francesi. La forma così concepita viene ribaltata in modo che al visitatore  siano visibili, entrando, una serie di curve conformate da elementi in legno, che invitano ad un viaggio esplorativo, immersi in un simbolico paesaggio di colline. Contrariamente ai mercati tradizionali, dove la merce è esposta negli stalli, nel caso del Padiglione francese, gli elementi scenografici e di informazione sono collocati negli alveoli della struttura.

Schema dell'idea progettuale - XTU Architects

Interamente fabbricata con legno francese, la struttura è in legno lamellare, di abete all'interno e in larice all'esterno. Tutti gli elementi - l'orditura primaria e secondaria, il soffitto, la pavimentazione e le aperture -  sono connessi gli uni agli altri per comporre un'unica opera che disegna allo stesso tempo sia l'involucro che la volumetria interna.

L'originalità della struttura è data dall'insieme di forme irregolari che generano un impressionante effetto volta. La geometria complessa, composta da curve e contro-curve della carpenteria dimostra la capacità del legno di sposare forme organiche. A impreziosire la struttura contribuiscono i sistemi di connessione completamente invisibili.

Render - studio Studio Adeline Rispal

Ad ispirare il Padiglione è inoltre il concetto di "low tech". La struttura è infatti completamente smontabile e rimontabile. Inoltre i progettisti hanno creato una ventilazione naturale, grazie ad una lanterna centrale che favorisce l'effetto camino.

Infine viene impiegata una biofacciata inventata dal team di XTU Architects, che sfrutta le proprietà delle microalghe. L'obiettivo è migliorare la qualità ambientale dell'edificio (performance energetiche, captazione di CO2, diminuzione dell'effetto isola di calore, etc..), proponendo una soluzione economica alternativa. Queste biofacciate dalle elevate performance energetiche integrano dei captatori solari biologici, dei fotobioreattori sviluppati dal laboratorio GEPEA (CNRS/Université de Nantes/Oniris/école des Mines di Nantes). Il sistema comprende una lama d'acqua di qualche centimetro che permette alle microalghe di svilupparsi e di crescere.

 Sistema SymBio2  biofacciate di microalghe

Le biofacciate, concepite insieme agli studi OASIIS e RFR, «permettono - affermano i progettisti - di ridurre dell'80 per cento i consumi energetici necessari per la regolazione termica delle colture di microalghe, rispetto alle coltivazioni classiche in vasche, inoltre si abbattono del 50 per cento i consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento di un edificio»

Crediti 

Funzione
Attrezzatura culturale, spazio espositivo, ristorante, commercio, spazio VIP

Cliente FranceAgriMer
Progettisti XTU | Anouk Legendre + Nicolas Desmazières | Chef de projet Mathias Lukacs

Partner: Atelien Architecture - Architetti, Studio Adeline Rispal - scenografie, Innovision - Multimedia, Licht Kunst Licht - lighting design, Grontmij - studio tecnico, Oasiis - BET ambiente, Agence Laverne Paysagistes - progettazione del paesaggio, Viasonora - acustica, BECP - ristorazione, Chevalvert - grafica, Lordculture - ingegneria culturale, Les Films d'Ici - produzione film.

Imprese: CMC di Ravenna, Simonin

Date: 
Concorso: gennaio 2014
Costruzione settembre 2014
Consegna: aprile 2015

Superficie: 3.286 metri quadri di superficie utile
Superficie del sito: 3.500 mq
Costo: 14 milioni di euro

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