«I giovani devono viaggiare, perché viaggiando si possono capire gli altri. Viaggiando si può capire che le differenze sono un valore e non un problema». Così ha detto Renzo Piano, e così va avanti il Renzo Piano World Tour 2018, attraversando l'oceano verso una nuova meta, l'Australia. 

Quante volte sta l'Europa all'interno della tratta Oslo-Sydney? Il display della Thaiairways, misurando l'Europa tra indice e pollice, riportando la stessa misura tra il punto di partenza e quello di arrivo dice che sono circa 3!

Guy de Maupassant definiva il viaggio come «una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà  per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno»; e l'Australia è proprio questo: un altro fuso orario, un'altra stagione con temperature che oscillano tra i 9 e i 20 gradi, ma soprattutto l'emozione di raggiungere un nuovo continente sconosciuto e sognato, l'adrenalina che riesce a far dimenticare la stanchezza e le 20 ore di viaggio.

Sidney è una città complessa, composta da matrici londinesi: toponimi, guida a sinistra, parchi, ponti, "frammenti sparsi che evocano colonialismo e globalizzazione" dove architetture simbolo convivono in armonia con la natura circostante.

Dall'Opera House al Botanical Garden, dall'Aurora Place alla Bondi Beach, fino al Tjibaou Cultural Center a Nouméa. Gli acquerelli, le foto, il taccuino di schizzi e pensieri di Thomas, Ioanna e Ricardo continuano ad accompagnare questo viaggio giorno dopo giorno, e attraverso questa serie di "cartoline" provano a raccontarci questa porzione di terra australiana e la New Caledonia.

Sydney | Opera House

È l'immagine iconica dell'Opera House, che per la maggior parte di noi rievoca i fuochi d'artificio del Capodanno, a dare il benvenuto ai tre ragazzi.

Situato sul lungomare al centro città, l'edificio, progettato dall'architetto danese Jørn Utzon nel 1956 è tutt'oggi un'architettura d'avanguardia: struttura complessa, che ne rese difficile il completamento, ultimato ben 11 anni dopo il suo inizio con sostanziali modifiche progettuali che l'hanno portato, nel 2007, ad essere dichiarato patrimonio dell'Unesco, oggi capace di ospitare più di mille eventi all'anno. 

L'Opera House è "una scultura che mostra il suo passato navale e la sua influenza dall'architettura di Asplund e Aalto". L'espressività delle cupole mostra il carattere monumentale degli spazi interni come se fosse una cattedrale gotica, in un sistema di travi prefabbricate che forma la struttura delle cupole sferiche dalla geometria chiara e ben definita, rivestita in ceramica di colore bianco e crema. Un'architettura che richiama il guscio del Nautilus, caratterizzata da costoloni di calcestruzzo prefabbricato e un basamento in granito che la rende monumentale da ogni prospettiva; grandi vetrate illuminano l'interno, composto da rivestimenti in legno, cemento a vista, velluto rosso e viola. 

Opera House, Sidney | Acquerello by Ioanna Mitropoulou

Opera House, Sidney | Foto by Thomas Pepino

Opera House, Sidney | Foto by Ioanna

Opera House, Sidney | Sketch by Ricardo Fernandez Gonzales

Il CBD e l'Aurora Place

Il Central Business District è il nucleo principale della città sviluppato in altezza: qui trovano posto tutte le grandi aziende, e tutti i grattacieli portano il nome di grandi architetti: ne è un esempio l'Aurora Place, progettato nel 1996 da Renzo Piano Building Workshop e ultimato nel 2000.  Il progetto consta di due torri di cui una residenziale con 17 livelli e una commerciale di 44 livelli, collegate tra loro da una piazza rivestita di vetro.

"Un luogo materico, caldo, arancione, dove il laterizio del piano terra vibra attraverso la sua porosità, conferendo allo spazio circostante un sentimento mediterraneo".

Aurora Place si mostra come una scultura urbana caratterizzata all'esterno dall'utilizzo della terracotta, simbolo della terra, combinata con vetro e acciaio, contrapposti agli interni in legno e pietra: un edificio funzionale, molto amato da chi lo vive.

By Ioanna Mitropoulou

By Ricardo Fernandez Gonzales

By Ioanna Mitropoulou

By Thomas Pepino

Tra le vie Hunter, Elizabeth e Philip, a pochi metri di distanza, ecco svettare anche l'8 Chifley di Richard Rogers, un edificio di 30 piani interamente dedicato ad uffici, noto per essere il grattacielo con il grado di sostenibilità più alto d'Australia. Nella sua struttura ogni elemento è distinguibile: acciaio di colore rosso, facciate continue ed elementi inclinati di colore blu sono i suoi tratti distintivi.

photo Thomas Pepino

Bondi Beach e la cultura del mare

L'unicità della città di Sidney sta anche nella compresenza di costruito e natura incontaminata. Impossibile non fare tappa a Bondi Beach, la spiaggia situata a soli 8 km dal centro. Pare che "Bondi" sia una parola di origine aborigena, che richiama il rumore dell'acqua che si infrange sulle rocce. Con il suo oceano scintillante, la sua sabbia dorata, la sua passeggiata costiera con viste mozzafiato e le sue grandi onde perfette per il surf, la spiaggia di Bondi è il luogo perfetto per comprendere la cultura del mare australiano. Ma passeggiando lungo la Coastal Walk è anche facile trovare luoghi che riportano la mente più vicina a casa ritrovando nel paesaggio similitudini con la costa ligure.

Bondi Beach | photo Thomas Pepino

Coastal Walk | photo Ioanna Mitropoulou

Da The Rocks ad Haymarket e Bangaroo

Ed ecco la tappa nel quartiere più antico della città, il luogo migliore per scoprire la storia coloniale di Sydney.

La nascita di The Rocks risale al 1770 quando il capitano James Cook sbarcò nella città australiana. Nel 1788, poi, Arthur Philipp, per ordine del governo britannico, costituì nella zona un insediamento carcerario, in cui venivano rinchiusi i prigionieri più pericolosi provenienti dall'Inghilterra. Quello che un tempo era un quartiere malfamato e pericoloso, si configura oggi come una delle maggiori attrazioni turistiche della città ospitando, tra scale e strade strette, il Museum of Contemporary Art, il Sydney Observatory e il Rocks Discovery Museum.

The Rocks | Acquerello by Ioanna Mitropoulou

Dalla parte più antica alla Chinatown di Sydney la strada è breve: è proprio nel quartiere di Haymarket che sorge Dr Chau Chak Wing Building della UTS Business School, griffata Frank O' Gehry, struttura dal carattere organicista con smagliature rubate a Casa Milà da un lato, e una matrice decostruttivista dall'altro.

Proseguendo verso il quartiere Bangaroo, invece, ecco svettare le International Towers Sydney - progettate da Rogers Stirk Harbour + Partners, tre edifici commerciali articolati in 49, 34 e 39 piani, con altezza massima di 217 metri.

 F. Gehry, Dr Chau Chak Wing Building UTS Business School | photo Thomas Pepino

Rogers e Harbour, International Towers | photo Thomas Pepino

Il Tjibaou Cultural Center | RPBW. Altro volo, altra meta.

Un viaggio decisamente più breve del precedente, che conduce i tre ragazzi a Numea, nella Nuova Caledonia.

L'obiettivo è questa volta è un'architettura differente, il Tjibaou Cultural Center, realizzato da RPBW nel 1998 e volto all'esplorazione della Cultura Kanak. Si tratta di una riflessione sulla relazione antropologica tra uomo e ambiente naturale come base fondamentale per la creazione dell'architettura, un ponte tra tradizione e modernità, tra il passato e il futuro della civiltà. Capanne con pianta circolare e struttura in legno massello sono il fulcro del progetto, connesse tra loro da un volume longitudinale: grande attenzione è riservata alla ventilazione, che insieme alla struttura stessa esprime la relazione armoniosa tra natura e costruito tipica della cultura Kanak.

By Ioanna Mitropoulou

by Ricardo Fernandez Gonzales

Ricardo, Ioanna, Thomas

Con Numea si concludono i primi 20 giorni di viaggio.

Next stop, Houston. 

di Elisa Scapicchio

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