Anagrafe dell'edilizia scolastica: il 53,8% delle scuole non ha il certificato di agibilità

il Miur rende pubblici i dati, consultabili online

Ad oggi, il 53,2 per cento degli edifici possiede il certificato di collaudo statico. Il 59,5 per cento non ha quello di prevenzione incendi. Il 53,8 per cento non ha quello di agibilità/abitabilità. Il 78,6 per cento delle scuole ha il piano di emergenza.

È questa la fotografia, poco rassicurante, sulle condizioni di sicurezza delle scuole italiane, che è possibile scattare a partire dai dati contenuti nell'Anagrafe dell'edilizia scolastica che ieri il ministero dell'Istruzione ha per la prima volta reso disponibili in chiaro. Si tratta di un'operazione che era stata annunciata a seguito di un accordo quadro siglato con la Conferenza Unificata lo scorso 6 settembre. Dati che, tra l'altro, escono con poche ore di anticipo rispetto alla presentazione, da parte di Cittadinanza attiva, del XVI Rapporto nazionale sulla sicurezza delle scuole, secondo il quale si registrerebbe, in media, un crollo ogni quattro giorni nelle scuole italiane. Secondo lo stesso Rapporto, solo una scuola su venti sarebbe in grado di resistere ad un terremoto. 

Chiunque, dunque, può interrogare il data base per ottenere informazioni che riguardano i singoli istituti scolastici, ciascuno identificato nel flusso di dati con un codice univoco. L'accesso avviene tramite la sezione "dati e open data" del portale unico dei dati della scuola del Miur. 

22mila edifici costruiti prima del 1971

Grazie anche all'accordo siglato in Conferenza unificata, l'anagrafe «sarà aggiornata in tempo reale: non dovremo più attendere mesi o anche anni per sapere come stanno le nostre scuole. E sarà anche migliorata con una quantità maggiore di dati che consentiranno di lavorare al meglio per capire dove c'è maggior bisogno di intervento. Faremo tutto questo insieme e Regioni ed Enti locali che, va ricordato, sono proprietari degli edifici scolastici», ha affermato il ministro Marco Bussetti.

«Dall'ultimo aggiornamento dell'Anagrafe - si legge in un comunicato del Miur - emerge che in Italia c'è un patrimonio edilizio scolastico composto da 40.151 edifici attivi che fanno capo agli enti locali, 22.000 di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970. L'aggiornamento ha consentito un censimento più completo del precedente con un +17,8% di edifici intercettati, che nella precedente rilevazione risultavano inattivi». Dunque, più della metà delle scuole sono state costruite prima dell'entrata in vigore della normativa sul collaudo statico degli edifici.

«Il ministero, in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha anche avviato una mappatura satellitare degli edifici scolastici per poter verificare eventuali spostamenti, anche millimetrici, degli edifici scolastici negli ultimi 8 anni e far partire i necessari controlli».

L'accesso ai dati poco agevole

Nel data base viene indicato se il singolo istituto ha messo in atto azioni per la protezione dai rumori, per la riduzione dei consumi energetici, per il superamento delle barriere architettoniche (queste risultano rimosse nel 74,5 per cento degli edifici). È possibile conoscere la data di costruzione dell'edificio e ottenere altre informazioni che riguardano innanzitutto la sicurezza (possesso dei certificati di collaudo statico e di agibilità, adeguamento alla normativa antincendio, presenza di piano di evacuazione e di emergenza, redazione del Dvr, etc..), ma anche il contesto ambientale in cui la scuola si trova, l'eventuale presenza di vincoli, la più o meno facile raggiungibilità degli edifici attraverso le diverse modalità di trasporto, la presenza di specifiche attrezzature, come la palestra e l'aula magna.

L'accesso ai dati, comunque, non è del tutto agevole: bisogna prima associare alla scuola il relativo codice identificativo andando a spulciare nell'elenco degli edifici scolastici attivi e poi attraverso quel codice identificare la scuola nello specifico data base contenente le informazioni che interessano (sicurezza, risparmio energetico, contesto ambientale, etc..).

L'Anagrafe: un progetto partito nel lontano 1966

La storia dell'Anagrafe nazionale per l'edilizia scolastica parte da lontano, dalla legge 11 gennaio 1996 n. 23 che l'istituì. Dopo anni di  stasi, ad agosto 2015, l'Anagrafe venne presentata dall'allora ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. L'Anagrafe già raccoglieva dati riguardo alla sicurezza degli istituti, alla mobilità, alla sostenibilità ambientale e alla qualità delle infrastrutture degli istituti.

A fine 2016, dopo un accordo siglato in Conferenza unificata, il ministro Giannini ottenne un impegno da parte degli enti locali e territoriali riguardo all'incremento dei dati da immettere nell'Anagrafe e all'aggiornamento di tutte le informazioni in tempo reale, non periodico come avveniva prima.Tutti i dati, si era detto allora, dovevano diventare facilmente accessibili al pubblico attraverso internet. Step che è stato raggiunto ieri, con la pubblicazione dei dati sul portale del Miur.

di Mariagrazia Barletta

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