60 anni di LEGO. Storia e declinazioni contemporanee del primo mattone degli architetti

Correva l'anno 1958. Dopo le numerose sventure legate al suo marchio di giocattoli in legno, il Signor Godtfred Kirk Christiansen (figlio Ole Kirk Kristiansen, primo inventore della parola "Lego"), lanciava il brevetto di quello che sarebbe divenuto il mattoncino più famoso del mondo.

Non tutti sanno che in danese la parola "Lego" riporta al significato di "gioca bene", esortazione alla creatività dei bambini basata sulle infinite possibilità di combinazioni.

Una rivoluzione per il mondo dei giocattoli, primo approccio, spesso inconsapevole, verso il mondo dell'architettura, icona di gioco creativo e momento di incontro tra generazioni.

In questi 60 anni l'ascesa del celebre mattoncino è stata inarrestabile: un susseguirsi di nuove serie, riconoscimenti e premi come quello di miglior gioco del secolo ricevuto nel 2000; fino al 2008, anno in cui venne lanciata la serie LEGO Architecture, la gamma di modelli costruibili che esplora le più belle architetture del mondo, dalla Casa sulla Cascata al Guggenheim di New York di F. L. Wright, Farnsworth di Mies van der Rohe, Villa Savoye di Le Corbusier, fino ad architetture contemporanee come il Marina Bay Sands di Moshe Safdie a Singapore.

Ad oggi le declinazioni dei LEGO sono infinite: tra oggetti di design, esperimenti artistici per ricucire la città, una vera e propria architettura firmata BIG | Bjarke Ingels Group, l'icona del mattoncino colorato è riuscita a raggiungere i più svariati contesti, sfiorando addirittura alcune sfere del quotidiano.

LEGO House, BIG | Un giocattolo che diventa architettura

Il sogno di ogni bambino, e forse anche di qualche adulto, il principio della costruzione LEGO che diventa un'architettura in scala 1:1. Accade a Billund, in Danimarca dove, poco più di un anno fa, lo studio del celebre architetto Bjarke Ingels ha inaugurato la LEGO House, interpretata come un luogo interamente dedicato a gioco e apprendimento. Blocchi sovrapposti e spazi comunicanti con completa flessibilità d'uso, espressione della stessa filosofia Lego.

12.000 metri quadrati suddivisi su 5 piani, dove il livello 0 comprende spazio espositivo e negozio, ristoranti e una piazza pubblica, mentre i piani superiori sono interamente dedicati alle attività del gioco, suddivise per colore in base alle fasi di apprendimento del bambino. Il piano interrato è dedicato alla storia della società attraverso le collezioni speciali, mentre la galleria dell'ultimo piano celebra i capolavori realizzati con pezzi di ogni formato.

L'architettura contenitore di un'icona che diventa essa stessa architettura simbolo, ormai meta ambita di collezionisti e curiosi di ogni età.

© LEGO House | BIG | Bjarke Ingels Group

LEGO per ricucire la città | Il Dispatchwork di Jan Vormann

Dal 2007 l'artista berlinese Jan Vormann ha iniziato a girare il mondo con l'idea di ricucire il tessuto urbano utilizzando i LEGO. Come? Colmando i vuoti all'interno dei muri con queste piccole tessere colorate, generando forme a partire dalle stesse assenze.

Un fenomeno diventato virale per la capacità di far incontrare "vecchio" e "nuovo" in un tripudio di colore atto a ravvivare il grigiore delle città.

Ad oggi sono 27 i Paesi toccati dall'artista tedesco, minuziosamente riportati in una mappa disponibile sul web: un vero e proprio intervento di rigenerazione urbana sotto la categoria della street art che è riuscito a far nascere tra i cittadini il senso di appartenenza ai propri luoghi.

In Italia troviamo l'esempio del borgo medievale di Bocchignano, in provincia di Rieti, località in cui ha preso forma l'idea dell'artista.

Dispatchwork | Jan Vormann

Come diventare architetti con i Lego | La Guida ufficiale

Pubblicato lo scorso anno via Edizioni LSWR, ecco disponibile una Guida dettagliata per essere a tutti gli effetti "Architetti Lego": palazzi, grattacieli e costruzioni assai complesse racchiuse in un unico volume che nasconde le informazioni essenziali sulle principali evoluzioni dell'architettura degli ultimi tre secoli. A supporto, ecco  a disposizione tavole specifiche e istruzioni per assemblare tutti i pezzi nella maniera corretta.

L'obiettivo? Quello di partire dalle architetture celebri per arrivare a costruire il "Palazzo dei sogni"!

Linee d'arredo ispirate ai mattoncini Lego | Stüda 

Arredare la casa in stile LEGO? È possibile grazie all'idea di Paolo Emilio Bellisario, Matteo Di Sora ed Emilia Caffo, fondatori dello studio multidisciplinare NINE con sede a Frosinone.

Realizzato insieme all'azienda italiana MOOW, Stüda è infatti un sistema modulare di mobili in Corian texturizzati con studs compatibili con i blocchi Lego. L'intera superficie può così essere continuamente personalizzata a seconda delle esigenze.

Stüda | MOOW design by Studio NINE

Nel corso degli anni possiamo dunque affermare che il mattoncino LEGO sia riuscito ad imporsi a pieno titolo quale supporto all'architettura, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto concettuale del progetto. Grazie al suo linguaggio universale, la facilità di montaggio, insieme alla vasta gamma di formati e colori, il LEGO è diventato strumento diffuso anche all'interno degli studi di progettazione.

Cosa aspettarci dalla sua prossima evoluzione?

di Elisa Scapicchio

L'evento | Brikmania sbarca a Napoli

È stata inaugurata lo scorso 13 ottobre la nuova tappa di Brikmania, la celebre mostra interamente dedicata al mondo delle Lego. Ospitata all'interno di Palazzo Fondi a Napoli e visitabile fino al 27 gennaio, l'installazione consta di oltre 120 opere, per un totale di circa 2 milioni di mattoncini. Una sorta di città dei sogni, dove le metropoli convivono con i villaggi e, spesso, si incontra anche qualche super eroe!

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