Il Museo M9 di Sauerbruch Hutton apre le porte ai visitatori. Nel centro di Mestre un percorso tra passato presente e futuro

Termina oggi - sabato 1 dicembre - il countdown per uno dei progetti più attesi dell'anno. Parliamo del Museo del Novecento M9, il nuovo grande distretto culturale di Mestre volto al rilancio e allo sviluppo della terraferma veneziana, tra innovazione tecnologica, retail, intrattenimento e servizi. 

Un grande intervento di rigenerazione urbana fortemente voluto dalla Fondazione Venezia che, con un investimento di 110 milioni di euro mira a celebrare il '900 in tutta la sua complessità.

Firmato dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton, vincitore del concorso internazionale nel 2010, l'M9 sarà il secondo museo italiano (dopo il Muse di Renzo Piano) a ottenere la certificazione LEED Gold del Green Building Council comprendendo, oltre alle strutture di nuova costruzione, il restauro dell'ex convento, nuova corte per gli eventi della città.

Noto per la sostenibilità dei criteri progettuali dei suoi lavori, lo studio Sauerbruch Hutton convinse la giuria del concorso grazie ad una proposta strutturale e impiantistica all'avanguardia che ora è diventata realtà: 86.000 kWh di energia solare annua media prodotta da 276 pannelli fotovoltaici, 63 sonde del campo geotermico a 110 m di profondità per produrre il 100% del riscaldamento e il 40% del rinfrescamento e 2.260 mq aree servite dal sistema di attivazione di massa.

Con una superficie di circa 10.000 mq, l'M9 rappresenta il più grande progetto culturale dell'area metropolitana di Venezia-Mestre: un grande intervento che si caratterizza a partire dalla facciata di ceramica policroma di 13 colori per un totale di 20.822 elementi in perfetta armonia con il contesto e i toni dei palazzi veneziani.

Foto: © Alessandra Chemollo

Museo M9 di Sauerbruch Hutton Studio | Il progetto

Partendo dal recupero e la valorizzazione del vecchio Convento delle Grazie, importante edificio storico inaccessibile al pubblico da oltre un secolo, M9 si sviluppa attraverso 7 corpi di fabbrica, di cui 3 di nuova edificazione.

Un dialogo tra architettura contemporanea ed edifici storici, integrato nel tessuto urbano anche grazie ai 6 nuovi attraversamenti pedonali che garantiscono permeabilità e continuità con la superficie pavimentata in pietra trachite della piazza antistante.

Non un museo in senso stretto, bensì una struttura in continua evoluzione caratterizzata da un allestimento innovativo (con installazioni interattive ed immersivi ad alto contenuto tecnologico) e finalizzata a far conoscere il passato, incoraggiare la comprensione del presente e consolidare la fiducia nel futuro. 

L'intervento dello studio tedesco prevede un mix di funzioni, spazi e servizi per offrire un distretto dal respiro internazionale. Gli spazi commerciali sono distribuiti tra l'ex convento e le aree più in vista della piazza, mentre le funzioni culturali e didattiche sono ospitate nell'edificio principale:

  • MAMA piano terra
    area a supporto della funzione formativa del Museo con aule, auditorium e cinema 4K e VR
  • M900 (2600 mq) primo e secondo piano
    museo multimediale dedicata all'esposizione permanente con materiali digitali provenienti da 117 archivi e 60 installazioni digitali suddivise in 8 sezioni.
  • M000 (1400 mq) terzo piano
    spazio espositivo che ospiterà mostre temporanee incentrate sui temi emergenti delle scienze, delle tecnologie, dei media e delle industrie creative, destinate a spalancare nuove finestre sul futuro.

Nell'ottica di diventare un punto d'incontro tra cultura multimediale, architettura sostenibile, tecnologia, servizi per i cittadini e forme innovative di commercio, il Museo del Novecento sarà quindi "la piazza in cui gli italiani e tutti quelli che sono interessati all'Italia possono incontrarsi, scoprire le proprie origini e gli sviluppi delle cose che li circondano, confrontandosi su come proiettarle verso il futuro".

Foto: © Alessandra Chemollo

Maggiori informazioni www.m9digital.it

di Elisa Scapicchio

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