Il made in Italy (da esportazione) trionfa al Prix Versailles, lanciato con l'Unesco per valorizzare bellezza ed eleganza

Riconoscimento mondiale all'Apple Piazza Liberty a Milano di Foster + Partners

Lo studio Fuksas, Lissoni Architettura, Vudafieri-Saverino Partners, Collidanielarchitetto sono gli studi italiani premiati al Prix Versailles (prix-versailles.com), il noto premio che dal 2015 valorizza i migliori esempi di architettura per spazi commerciali, hotel e ristoranti con lo scopo di favorire l'incontro tra creatività, arte ed economia, facendo emergere bellezza ed eleganza.

Bandito dall'Organisation mondiale du Prix Versailles con l'Unesco e l'Unione internazionale degli architetti (Uia), il premio ha riconosciuto, inoltre, l'eccellenza nel progetto dell'Apple Piazza Liberty a Milano di Foster + Partners, vincitore nella sezione "negozi" del palmarès mondiale.

Apple piazza Liberty, Milano. Fotografia © Nigel Young - Foster + Partners

Stazione alta velocità di Kénitra (Marocco), © OKA-Omar Kobbite architecte - Silvio d'Ascia Architecture / Office National des Chemins de Fer (ONCF)

La cerimonia di premiazione si è tenuta a Parigi, presso la sede dell'Unesco, lo scorso 12 settembre. Hanno assegnato gli ambiti riconoscimenti progettisti di grande fama, scelti come giurati, quali: David AdjayeKazuyo Sejima e Philippe Starck. In giuria anche Francesco Bandarin, vicedirettore generale alla Cultura Unesco (presidente di giuria), lo chef Ferran Adrià, la direttrice d'orchestra messicana Alondra de la Parra, la stilista Iris van HerpenThomas Vonier, presidente dell'Unione internazionale degli architetti. 

Solo lo scorso luglio erano stati proclamati i vincitori della sezione infrastrutture (campus, stazioni e attrezzature sportive), con un importante riconoscimento arrivato per un altro ben noto progettista italiano: Silvio d'Ascia, che ha conquistato l'ambito premio per la stazione dell'alta velocità a Kénitra, in Marocco, progettata con lo studio marocchino Oka-Omar Kobbite architecte.

Beverly Center a Los Angeles, studio Fuksas

Il progetto di completo rinnovamento del centro commerciale Beverly Center a Los Angeles dello studio Fuksas si aggiudica il Prix Versailles nella sezione «Gallerie commerciali - Nord America».

L'intervento rompe l'impervia facciata conferendogli un'inedita fluidità, che rispecchia il dinamismo dei flussi esterni. Grazie a superfici riflettenti continue, l'edificio viene animato dalla dinamicità della vita cittadina che si svolge intorno ad esso. Cambiamenti di colore e di materiali, comprese le cinetiche onde metalliche, scompongono il volume in frammenti vibranti. La vita all'interno e quella all'esterno dell'architettura, prima indipendenti, vengono ora messe in connessione, grazie anche alla creazione di atri e spazi vuoti estremamente dinamici, che incoraggiano il movimento tra le diverse aree dello shopping mall.

Fotografia di © John Linden-Archivio Fuksas

«Le 27» (Bruxelles), Vudafieri-Saverino Partners

«Le 27», flagship progettato da Vudafieri-Saverino Partners a Bruxelles per la Maison belga Delvaux, antica casa di pelletteria di lusso, si è aggiudicato lo "Special prize Interior 2019" all'interno della categoria "Magazins Europe".

Fotografia di © Santi Caleca

Ospitato in una maestosa villa sul Boulevard de Waterloo, meta privilegiata dello shopping di lusso, "Le 27" si posiziona tra concept store e galleria d'arte. Negli spazi della boutique grandi pezzi del design belga, quadri e ceramiche danno vita ad una galleria d'arte in continua evoluzione. Vudafieri-Saverino Partners dal 2012 cura la progettazione degli store Delvaux nel mondo (oltre 40, tra cui le boutique di Parigi, Londra, Shanghai, Tokyo, Dubai...), creando spazi sempre diversi tra loro. Più nel dettaglio, con "Le 27" Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino assegnano alla memoria storica belga un ruolo centrale, assecondando tuttavia la volontà di cedere alle tendenze contemporanee.

Disposto su due piani, lo spazio ha conservato la sua struttura originale, con le pareti arricchite da modanature ottocentesche, specchi, medaglioni e affreschi nei salotti di rappresentanza. Soffitti alti quattro metri conferiscono respiro e luminosità a un ambiente contraddistinto da diversi materiali, quali: marmo, legno e ferro battuto. La grandiosa scalinata all'ingresso, conduce al piano superiore immerso in una luce surreale proiettata dalle vetrate del lucernario Art Déco.

Fotografia di © Santi Caleca

Fotografia di © Santi Caleca

Middle House a Shanghai, Lissoni Architettura

Il complesso «Middle House» progettato da Lissoni Architettura per la società Swire Hotel, realizzato a Shanghai, si è aggiudicato il premio «Mention Extérieur» nella sezione «Hotel-Asia Centrale e del Nordest».

Fotografia di © Edmon Leong

Il complesso è composto da due edifici a torre di cui Lissoni Architettura ha progettato la facciata e gli interni. Una torre ospita l'hotel con 111 camere, ristoranti, spazi per eventi, piscine e spa. L'altra, invece, è destinata ad appartamenti (102 in tutto). Le caratteristiche stilistiche tipiche della storia e della cultura artigianale locale sono poste in relazione con elementi contemporanei per generare uno spazio attraente ed equilibrato.

Il sistema di facciata è concepito come un susseguirsi di griglie di alluminio che oltre a creare una texture vibrante, ombreggiano le camere degli ospiti, ne preservano la privacy e, al contempo, aiutano i due edifici a distinguersi dal contesto caratterizzato da torri a destinazione commerciale. Basate su un uso astuto di contrasti e su accostamenti di stili, materiali e colori, le aree  interne sono sofisticate ed eleganti, puntano alla semplicità sebbene siano studiate nei minimi dettagli.

Motta Milano, Collidanielarchitetto

Gli spazi di Motta Milano 1928, firmati Collidanielarchitetto conquistano la sezione «Restaurants-Europe» del Prix Versailles 2019. Il ristorante Motta riapre dove, nel 1928, la storia del brand ebbe inizio, ossia tra il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele II. All'interno, superfici in legno noce canaletto, marmo policromo e specchi scultorei «riflettono la bellezza della Galleria e il frenetico fluire delle persone».

Fotografia di © Matteo Piazza

«Il dinamismo della geometria a spina scomposta del pavimento in marmo, il cui disegno risale lungo pareti scultoree in specchio e vetro, incalzano il ritmo della percorrenza. Linee sottili, ispirate dalle guglie del Duomo, generano elementi tridimensionali e pattern decorativi esaltati dalla palette cromatica del brand legando il Motta alla sua città, attraverso un elegante mix tra identità del luogo, materiali tradizionali ed elementi di design contemporaneo», è quanto riportato sul sito della progettista.

 di Mariagrazia Barletta

pubblicato il: