NewItalianBlood, Premio NIB - Tesi di Laurea in progettazione. Svelati i nomi dei vincitori della terza edizione

Sono stati appena resi noti i nomi dei vincitori della terza edizione del Premio NIB - Tesi di Laurea, promosso da NewItalianBlood per dare valore ai progetti di tesi dei giovani neo-laureati.

Tra oltre 200 proposte arrivate, la giuria composta da Alfonso Femia, Giovanni Bellaviti, Luigi Centola, Claudia Clemente, Susanna Ferrini, Gianluigi Giammetta, Luca Peralta ha deciso di premiare i progetti di tesi di:

  • Rocco Balzamà | Retrofitting: Rimodernare la città moderna
  • Clelia Carbotti, Marta Cardone, Maria Catamo Una Greenbelt per Roma
  • Sveva Pinto Ingresso dal mare al Parco Archeologico di Cuma
  • Sabrina Cruoglio | Albergo Incompiuto
  • Mariangela Coviello | Un'area di sviluppo per Matera
  •  Paola Taviani | VACUUM. Progetto per il Museo di scultura I.Mitoraj a Pietrasanta

La cerimonia di premiazione con relativa presentazione dei progetti, si svolgerà in data 11 novembre presso la Stazione Marittima Zaha Hadid a Salerno.

I progetti vincitori

1° classificato. Rocco Balzamà. Retrofitting | Rimodernare la città moderna

Il progetto ribalta la prospettiva sul territorio interno di Reggio Calabria, focalizzando l'attenzione sul "retro-città", in quanto luogo capace di arricchire il nucleo della realtà urbana.

L'intervento è dunque il disegno del paesaggio futuro, finalizzato al miglioramento della qualità dello spazio. La rigenerazione vuole infatti valorizzare l'esistente recuperando allo stesso tempo le condizioni naturali perdute attraverso il sistema agricolo.

La strategia prevede la realizzazione di una cassa di espansione e di un Polo logistico per l'agricoltura, "rafforzato da un paesaggio agrario riammagliato e ridisegnato dalle nuove trame agrumicole e dalla viabilità minore che ne permettono la connessione e la multifunzionalità dello spazio stesso".

2° classificato. Clelia Carbotti, Marta Cardone, Maria Catamo | Una Greenbelt per Roma

Il progetto si sviluppa a partire da un'attenta analisi della città di Roma, dove "caratteri urbani quali dissoluzione della forma, congestione e perdita di identità raggiungono punte critiche a causa della nota dispersione".

La ricerca si sviluppa quindi a partire dall'ipotesi dell'esistenza, attorno al nucleo consolidato di Roma, di "un sistema paesaggistico non codificato  ancorato al GRA e composto ricollegando gli spazi verdi residuali anche tramite una nuova rete ciclopedonale a corsia riservata".

Il progetto focalizza l'attenzione sull'area del Campus Universitario di Tor Vergata, "culmine del corridoio verde corrispondente all'ambito probabilmente più compromesso della periferia romana" prevedendo un nuovo polo di interesse per implementare il sistema di servizi universitari tramite la sua compiuta integrazione con il nuovo sistema paesaggistico.

3° classificato | Sveva Pinto. Ingresso dal mare al Parco Archeologico di Cuma

All'origine del progetto vi è la richiesta, da parte della Soprintendenza del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, di integrare l'esistente stazione della fermata di Cuma della Circumflegrea con funzioni di supporto, come un bar/ristorante e una biglietteria/bookshop, da dislocare all'ingresso lato mare del Parco Archeologico di Cuma.

Il progetto propone quindi un collegamento mare-interno, riferimento alla colonizzazione per via Marittima del Parco di Cuma da parte degli Eubei.

Il pontile segna il territorio linearmente, mimetizzandosi ed evocando nella struttura uno degli elementi predominanti della vegetazione del posto: il canneto.

Il progetto permette la fruizione del patrimonio artistico e naturalistico del luogo soddisfacendo le esigenze della società contemporanea. La struttura è realizzata con materiali ecosostenibili quali legno e acciaio.

4° classificato. Sabrina Cruoglio | Albergo Incompiuto

Il progetto elabora uno scenario su un'ex area industriale sulla quale insiste un rudere incompiuto, rimasto tale a causa di illeciti, ora confiscato e in attesa di giudizio.

Una fase preliminare di analisi ha dettato delle linee guida per stabilire gli usi dell'area (turistico-termale) in ottica futura: un parco terapeutico-sensoriale o un parco termale.

Lo scheletro funge da centro di attrazione pensato per ospitare diverse funzioni, legate sia al benessere termale che sulle cure naturali. Gli spazi di aromaterapia e il laboratorio di erboristeria prevedono nuovi giardini aromatici, che rispondono anche alla necessaria riqualificazione dell'area ad alta intensità di cemento.  

Le funzioni sono inserite con un sistema di tramezzature leggere e moduli agganciati alla struttura inseriti tra le campate, lasciando la struttura esistente a vista.

5° classificato (ex aequo). Mariangela Coviello | Un'area di sviluppo per Matera

L'intervento sfrutta la nomina di Matera a Capitale della Cultura 2019 quale espediente per un'azione di riscatto della città.

In vista dell'evento, il progetto rigenera i paesaggi di cava dismessi, trasformandoli in luoghi culturali e ricreativi. Si afferma così la centralità del riciclo come pratica di rigenerazione urbana, ipotizzando allo stesso tempo una possibile configurazione per il futuro. L'attenzione è focalizzata su una cava da cui sono stati estratti materiali lapidei per la creazione della città, con l'obiettivo di creare un'area di sviluppo della città che comprende un auditorium, percorsi, spazi aperti, volumi ipogei.

5° classificato (ex aequo). Paola Taviani | VACUUM. Progetto per il Museo di scultura I.Mitoraj a Pietrasanta

Il progetto per il Museo di scultura I.Mitoraj nasce dal dialogo con la città di Pietrasanta e con la poetica dell'artista, incentrata sul tema del frammento e del non-finito.

L'edificio si sviluppa a partire da un basamento, su cui appoggia una piastra aggettante sulla scalinata sottostante. Solo in corrispondenza dell'ingresso la continuità muraria viene interrotta.

Il percorso museale inizia in corrispondenza di una "piramide" di vetro illuminata, con una discesa alla sala inferiore. L'edificio si sviluppa su una serie di piani che si affacciano e si sovrappongono generando sale espositive a doppia o tripla altezza. Percorrendo quello che esternamente appare come un grande sbalzo, si raggiunge una vista panoramica su Pietrasanta e verso il mare.

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