Lo studio Cinque A si aggiudica la Casa dello studente nell'ex cotonificio a Verrès (Ao)

di Mariagrazia Barletta

Il giovane studio Cinque A mette a segno un altro successo aggiudicandosi il concorso per la progettazione del nuovo convitto di Verrès, da realizzare nell'ex cotonificio ed annettere al polo scolastico esistente. I progettisti (capogruppo Marco Gatti) hanno immaginato di calare nell'edificio esistente una struttura metallica, reversibile e indipendente dal guscio murario, da comporre in base alle necessità e adattabile alle molteplici esigenze dello studente.

Ad affiancare lo studio di Treviso, fondato da Matteo Benigna, Matteo Cecchi, Diego Collini, Marco Gatti e Giovanni Manzoni, vi sono Sertec Engineering Consulting per la parte ingegneristica e lo Studio Bark per lo sviluppo delle immagini.

Nei 60 giorni successivi alla stipula del contratto, i vincitori (la graduatoria al momento è provvisoria) dovranno integrare gli elaborati per arrivare ad un progetto di fattibilità tecnica ed economica. Previsto l'affidamento anche dei successivi gradi progettuali, della direzione dei lavori, del coordinamento per la sicurezza e l'espletamento della pratica antincendio per un onorario complessivo di circa 600mila euro.

Tante le competizioni vinte dallo studio Cinque A negli ultimi due anni, tra questi i concorsi per la riqualificazione dell'area dell'ex macello nel quartiere più antico della città di Montichiari (Brescia), per l'auditorium comunale a Samassi (Cagliari), per il recupero delle strutture delle ex saline di Stato nel Parco naturale regionale Molentargius - Saline (si vedano l'articolo e l'intervista pubblicati a luglio 2019). Ed ancora: il concorso per piazza d'Armi ad Ancona (ora in stand-by) e quello per il restyling di piazza Carpaccio a Grado.

Un progetto di rilevanza regionale e strategico per le aree interne

Realizzare, nell'ex cotonificio, un convitto che sia al servizio del nuovo polo di istruzione in modo che questo possa accogliere i ragazzi delle vallate circostanti. È questo l'obiettivo del progetto, che ha rilevanza regionale. Validato dal Comitato nazionale Aree interne, fa parte infatti di una strategia politico-istituzionale fortemente indirizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa della Valle d'Aosta. Il costo di realizzazione è stimato in circa 3,4 milioni di euro.

Il convitto sarà ospitato nell'edificio cosiddetto «Dépendance» dell'ex cotonificio Brambilla (il corpo centrale dell'ex filatura ospita attualmente la succursale del Politecnico di Torino) e servirà a rendere più accessibile e attrattiva l'istruzione liceale, tecnica e professionale di Verrès. Con il convitto si realizzerà un campus scolastico comprensivo di tutti i servizi essenziali per l'istruzione e collegato con la realtà produttiva circostante. 

Non solo dormitorio: il convitto come luogo di confronto

Non solo dormitorio: il convitto sarà un luogo di esperienza e crescita personale degli studenti, di dialogo e confronto. Gli architetti hanno optato per una struttura reversibile, che possa essere smantellata a fine vita senza andare a danneggiare l'esistente.

Per questo hanno optato per l'inserimento di una struttura metallica, indipendente dal guscio murario esistente, che consenta di creare una matrice da comporre in base alle necessità e adattabile alle molteplici esigenze dello studente. «Seguendo questa logica - spiegano gli architetti - la struttura metallica risulta più o meno presente all'interno dei nuovi spazi: a volte integrandosi con l'esistente, altre, rendendosi più presente».

Al piano terra vi sono le aree comuni per le attività conviviali, quali la mensa e lo spazio ricreativo, che hanno una naturale estensione verso l'esterno. L'intero piano risponde al requisito della massima flessibilità. Tre nuclei volumetrici separano gli ambienti: il blocco servizi, la lavanderia e gli elementi di distribuzione verticale.

Quanto alla zona ricreativa, qui la struttura metallica del soffitto ha il compito di fungere da graticcio a cui agganciare i diversi tools necessari a rendere lo spazio completamente flessibile (tende, pannelli, proiettori, schermi). Nei pressi dello sbarco della scala centrale, ai piani superiori è presente un'area lounge dove rilassarsi. Ogni piano è inoltre composto da 13 camere doppie di cui una per disabili.

Proiezioni "contemporanee" verso l'esterno

Verso sud-ovest il convitto manifesta la sua informalità proiettando verso l'esterno alcuni ambienti della casa dello studente. Qui il volume è dunque impreziosito dalla presenza della scala di sicurezza esterna e della passerella in acciaio zincato. Sulla facciata nord est, una pensilina metallica, totalmente indipendente, copre l'ingresso e le aree esterne. 

LA GIURIA

La giuria era composta da: Cristina De La Pierre (soprintendente per i beni e le attività della Regione autonoma Valle d'Aosta), Stefano Blus (dirigente della Struttura edilizia sedi istituzionali e sismica), Mara Rizzotto (funzionario della Struttura catalogo beni culturali), Francesca Chiorino (rappresentante dell'Ordine degli Architetti della Valle d'Aosta); Gianmatteo Romegialli (rappresentante dell'Ordine degli Architetti della Valle d'Aosta).

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