Esonero contributivo all'ultimo miglio: ok dall'Ue, ora il Dm Lavoro-Economia

La Commissione Ue ha approvato la misura di aiuto in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato

di Mariagrazia Barletta

La Commissione europea ha approvato un regime da 2,5 miliardi di euro dello Stato italiano a sostegno dei lavoratori autonomi e di determinati operatori sanitari, che nel contesto della pandemia di coronavirus saranno parzialmente esentati dal versamento dei contributi previdenziali.

Il regime è stato approvato nell'ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza della Covid. La Commissione Ue ha approvato la misura di aiuto italiana in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato.

Ottiene dunque l'ok  la misura, contenuta nella legge di Bilancio 2021, che esonera parzialmente anche i professionisti, iscritti alle Casse di previdenza private, dal versamento dei relativi contributi, qualora abbiano subìto un calo del fatturato di almeno il 33 per cento nel 2020 rispetto al 2019. La misura è limitata ai professionisti con fatturato non superiore a 50mila euro (si fa riferimento ai redditi 2019).

Si avvia finalmente verso la piena operatività il cosiddetto anno bianco contributivo. Manca ora il decreto interministeriale (Lavoro-Economia) che dia attuazione al beneficio, che, a questo punto, non dovrebbe più avere ostacoli.

L'Italia deve comunque assicurare che l'esonero contributivo, diventi operativo entro il 31 dicembre 2021, come stabilito dalle condizioni Ue del quadro temporaneo degli aiuti di Stato.

L'ok della Commissione

L'Italia, conformemente al quadro temporaneo, ha notificato alla Commissione un regime di aiuti del valore complessivo stimato di 2,5 miliardi di euro con cui intende esentare i lavoratori autonomi e determinati operatori sanitari dal versamento dei contributi previdenziali per il 2021, fino a un massimo di 3 000 euro pro capite l'anno.

Il regime sarà aperto ai lavoratori autonomi e ai professionisti il cui fatturato o i cui onorari siano calati di almeno un terzo nel 2020 rispetto all'anno precedente e che nel 2019 abbiano percepito un reddito complessivo assoggettato al versamento di contributi previdenziali non superiore a 50mila  euro. 

La misura mira a ridurre le spese per i contributi previdenziali in un momento in cui il normale funzionamento dei mercati è gravemente compromesso dalla pandemia. La Commissione ha constatato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.  In particolare, tra le condizioni da rispettare vi è la concessione dell'aiuto entro il 31 dicembre 2021. La Commissione ha pertanto concluso che la misura è necessaria, opportuna e proporzionata a quanto necessario per porre rimedio al grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.

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