Superbonus al 90%: ecco come sarà nel 2023 tra limiti, eccezioni e scadenze

di Mariagrazia Barletta

Ormai il destino del Superbonus è scritto: nuove modifiche arrivano dalla Legge di Bilancio che sarà approvata al Senato senza modifiche rispetto al testo licenziato alla Camera, e dal Dl Aiuti-quater che dovrà terminare il suo iter di conversione entro il 17 gennaio. 

Dunque, il rinnovato bonus è ormai delineato nelle sue caratteristiche ed eccezioni. La regola generale prevede che l'aliquota scenda al 90% nel 2023, ma con alcune deroghe.

Aggiornamento
La legge di Bilancio è diventata legge ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2023.
Qui il testo.

I condomìni

Anche per i condomìni, per gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, nonché per le organizzazioni non lucrative, il Superbonus sarà al 90% nel 2023 (con le dovute eccezioni stabilite dal periodo transitorio di cui si dirà più avanti), per poi scendere al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Le unifamiliari

Per le ville unifamiliari e le unità indipendenti con accesso autonomo è confermata la proroga, che permette di beneficiare del bonus al 110% fino al 31 marzo 2023 se al 30 settembre 2022 i lavori avevano raggiunto quota 30%. Quanto ai nuovi interventi sulle unifamiliari, il Superbonus si attesta al 90% nel 2023, ma possono accedervi solo i proprietari (o i titolari di diritto di reale godimento sull'unità immobiliare) di prime case purché non raggiungano una determinata soglia di reddito, fissata a 15mila euro l'anno e incrementabile in base al particolare sistema di calcolo che tiene conto di un «quoziente familiare» pensato ad hoc per il Superbonus. 

Fondo per le famiglie con reddito entro i 15mila euro

Viene stanziata per il 2023 la somma di 20 milioni di euro alla quale attingere per la corresponsione di un contributo alle famiglie con reddito non superiore a 15mila euro che non possono pagare il costo dei lavori che il bonus al 90% lascia scoperto. Anche in questo caso il limite di reddito è calcolato in base al cosiddetto «quoziente familiare». Tale contributo sarà erogato dall'Agenzia delle Entrate, secondo i criteri determinati con decreto del ministro dell'Economia, da adottarsi entro 60 giorni, ossia entro il 18 gennaio 2023.

Superbonus e terremoti

La detrazione resta al 110% fino al 2025 per gli interventi del Superbonus effettuati nei territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 1° aprile 2009.

Il periodo transitorio

A decidere le regole del periodo transitorio prevedendo delle deroghe per chi aveva già programmato o iniziato i lavori del Superbonus, è la Legge di Bilancio 2023.

Continuano nel 2023 ad applicare l'aliquota al 110% gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari, posseduti da un unico proprietario e le organizzazioni non lucrative che hanno presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022.

Per i condomìni si aprono due strade a seconda della data di adozione della delibera assembleare che ha approvato i lavori. Se la delibera ha data antecedente al 19 novembre 2022 (data di entrata in vigore del Dl Aiuti-quater) si gode del 110% per le Cilas presentate entro il 31 dicembre 2022. Se, invece, la delibera assembleare ha data compresa tra il 19 ed il 24 novembre, allora si beneficia del 110% se la Cilas è stata presentata entro il 25 novembre 2022.

In entrambi i casi, la data della delibera assembleare deve essere attestata con un'apposita dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà rilasciata dall'amministratore o, laddove non vi sia l'obbligo di nominarlo e non sia stato nominato, sottoscritta dal condòmino che ha presieduto l'assemblea.

Continuano, infine, a beneficiare del Superbonus al 110% gli interventi di demolizione e ricostruzione per i quali sia stata presentata l'istanza per l'acquisizione del titolo abilitativo entro il 31 dicembre 2022.

Cinque cessioni e garanzia Sace

La cessione del credito potrà beneficiare di un ulteriore passaggio, in quanto le cessioni verso le banche, gli intermediari finanziari, le imprese assicuratrici e le società dei gruppi bancari passano da due a tre. Restano la prima cessione libera e l'ultima banca-correntista. In totale, dunque le cessioni possibili saranno cinque. L'innalzamento del numero delle cessioni ha effetto retroattivo: si applicherà anche in caso di opzioni comunicate all'Agenzia delle Entrate prima dell'entrata in vigore della legge di conversione del Dl Aiuti-quater.

In fase di conversione, il Dl Aiuti quater ha anche previsto la concessione da parte di Sace, la società controllata dal ministero dell'Economia, di garanzie a favore delle imprese con sede in Italia che, per sopperire alla crisi di liquidità causata dall'impossibilità di cedere i crediti accumulati nei cassetti fiscali, fanno ricorso a prestiti. Si tratta di una disposizione limitata alle imprese che hanno realizzato lavori agevolati dal Superbonus. Per le imprese che decidono di aprire un finanziamento, i crediti che hanno in pancia possono essere considerati dalla banca o dall'istituzione finanziatrice come parametro per valutazione del merito del credito e delle relative condizioni contrattuali.

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