Roma, Vela di Calatrava: pubblicato il secondo bando del Demanio

Per la progettazione l'Agenzia applica la legge sull'equo compenso e non permette il ribasso sui corrispettivi

di Mariagrazia Barletta

Doveva ospitare i mondiali del nuoto nel 2009, ma è diventata simbolo delle opere incompiute in Italia. Progettata dall'architetto spagnolo, Santiago Calatrava, la cittadella dello sport avrebbe dovuto comprendere lo stadio del nuoto (Palanuoto), di cui è stata realizzata la struttura per la copertura, appunto la " Vela", e un palazzetto per il basket e la pallavolo (Palasport). Quelle opere, mai ultimate e lasciate per anni in stato di abbandono nell'area periferica di Tor Vergata, a Roma, saranno utilizzate per il Giubileo del 2025.

Le aree esterne

Proprio ieri, 4 ottobre, l'Agenzia del Demanio ha pubblicato il secondo bando, un appalto integrato per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per la riqualificazione dell'area esterna nord della Città dello Sport. Si tratta di una superficie complessiva di circa 25 ettari da riconvertire in aree verdi, con la realizzazione di una nuova viabilità interna e di accesso al sito, parcheggi e spazi per la socializzazione, oltre alla gestione delle acque meteoriche e l'illuminazione.

La realizzazione, prevista entro il 31 dicembre 2024, conta su un finanziamento di 10,6 milioni di euro a carico dell'Agenzia e 9,4 milioni di euro di fondi giubilari. 

L'arena

Il 7 settembre scorso sono stati avviati i lavori per il recupero e il consolidamento delle strutture realizzate nel 2007, il Palanuoto e il Palasport, prese in consegna dall'Agenzia del Demanio (dall'Università Tor Vergata nel 2021) in stato di abbandono e prive di collaudo e, il 13 settembre, è stato pubblicato il bando per la realizzazione dell'arena che servirà a rendere parzialmente funzionale il Palasport che ospiterà il grande evento conclusivo del Giubileo. Si prevede, infatti, il parziale completamento degli spazi interni essenziali: servizi igienici, gradonate, arena, spazi espositivi, etc.. e la progettazione dei relativi sottoservizi.

Non è prevista la realizzazione della copertura che, secondo il progetto di Calatrava, doveva coprire anche il Palasport: una struttura di acciaio, sempre a forma di vela, rivestita in parte di pannelli semitrasparenti e in parte opachi. «Allo stato attuale - si legge nella documentazione tecnica che fa parte dei documenti di gara - del progetto originario sono state realizzate le strutture in cls armato del Palanuoto e Palasport (quest'ultimo privo di copertura) e la parte basamentale delle piscine esterne».

Progettazione a prezzo fisso

Interessante anche notare che i disciplinari di gara contengono una clausola che deriva dalla legge sull'equo compenso: «in virtù di quanto previsto dalla legge 49/2023 sull'equo compenso» - si legge nei due documenti - «il corrispettivo dei servizi tecnici di progettazione esecutiva e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione (pari a 269mila euro per le aree esterne e quasi 625mila euro per l'arena, nda) non è soggetto a ribasso». 

Da più parti, dall'Oice all'Anac, è stato sottolineata la necessità di un coordinamento tra il Codice degli Appalti e la legge sull'equo compenso, per capire se, per effetto della legge 49 del 2023, i compensi stabiliti in base al decreto cosiddetto "Parametri" possano essere derogabili e soggetti al ribasso o se, invece, come fatto dall'Agenzia del Demanio, bisogna procedere con gare per servizi tecnici a prezzo fisso.

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