in copertina: Vista esterna, ingresso lato Kennedy ©Alvisi Kirimoto

Capolavoro dell'architettura razionalista, icona senza tempo di Adalberto Libera progettato alla fine degli anni '30 per l'Esposizione Universale del '42, il Palazzo dei Congressi di Roma si appresta ad avviare i lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione per preservare il suo stato ed aprirsi alle nuove esigenze della città di Roma.

Il progetto, presentato in questi giorni da EUR Spa - società controllata del Ministero dell'Economia e delle Finanze, proprietaria del Palazzo dei Congressi - porterà la firma dello studio romano Alvisi Kirimoto.

Si tratterà del primo intervento di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell'intero complesso nella sua totalità e mirerà non soltanto alla salvaguardia, ma anche a una maggiore funzionalità della struttura che, messa a sistema con La Nuvola, accrescerà l'offerta congressuale della Capitale, al pari delle altre città europee. Dopo l'opera di rinnovamento, nel completo rispetto delle sue caratteristiche architettoniche, lo storico edificio sarà infatti capace di ospitare più eventi contemporaneamente, a cui corrisponderà un notevole ampliamento del pubblico che trasformerà il quartiere dell'Eur in un polo cruciale e innovativo in materia di eventi di grande affluenza.

Un intervento che, come spiega Angela Maria Cossellu, Amministratore delegato di EUR Spa, "conferma la volontà della società di promuovere, tutelare e valorizzare il patrimonio storico-architettonico".

I lavori potranno cominciare solo dopo la fase di valutazione da parte della Soprintendenza, ma il Palazzo dei Congressi non sarà chiuso, garantendo in toto gli eventi già in calendario.

Ambulacro, dispositivo mobile aperto ©Alvisi Kirimoto

L'intervento in due macro-azioni

«Una sfida unica» - così l'ha definita Massimo Alvisi, co-fondatore dello studio Alvisi Kirimoto. «Fin dall'analisi e dallo studio preliminare dell'edificio - spiega - è risultato chiaro che Libera avesse già ipotizzato la possibilità di una futura evoluzione del progetto. Quello che abbiamo fatto, infatti, è stato ampliare e migliorare gli elementi già presenti sfruttando le nuove tecnologie disponibili».

L'intervento si articolerà così in due macro azioni:

  • da un lato operazioni mirate di recupero e restauro degli elementi architettonici esistenti
  • dall'altro interventi di adeguamento funzionale attraverso l'inserimento di nuovi elementi in grado di modificare i flussi e l'ampliamento delle dotazioni tecniche.

L'atrio centrale a piano terra verrà, infatti, trasformato in un vestibolo dinamico che dividerà a metà il Palazzo per garantire una distribuzione verticale adattabile alle diverse necessità di configurazione degli spazi. 

«L'obiettivo dell'intervento -  continua l'architetto Alvisi - è stato costruire un percorso filologico tramite l'inserimento negli spazi di una serie di dispositivi mobili in grado di gestire i flussi in modo autonomo, separando acusticamente i diversi ambienti e l'installazione di infrastrutture tecniche  innovative come le nuove tende oscuranti e il nuovo Ring scenotecnico».

Pareti mobili opache e pareti vetrate supporteranno la gestione dei percorsi e, posizionate secondo la logica compositiva dell'edificio pensata da Libera, contribuiranno al corretto isolamento acustico assolvendo, al contempo, da elementi di orientamento nello spazio per i visitatori.

Anche il primo piano sarà oggetto di interventi che riguarderanno l'inserimento di nuove pareti mobili per poter configurare, per entrambe le ali in maniera speculare, dodici sale autonome, con una corretta divisione acustica.

Infine, tra i nuovi interventi è stato previsto, al piano terra, l'installazione di un nuovo bar e l'ampliamento dei servizi igienici.

Foyer Kennedy, blocco ascensori e porta vetrata ©Alvisi Kirimoto

Fluidità dei percorsi per una migliore fruibilità

La gestione dei flussi e dei percorsi riguarderà anche le aree di carico e scarico, differenziando gli accessi per rendere possibile la gestione di più eventi in contemporanea. L'accesso alla nota terrazza e al Teatro pensile con vista Eur sarà demandato alle scale esistenti all'interno delle chiostrine, a cui spetterà anche il ruolo di collegamento verticale tra piano seminterrato e piano primo.

A caratterizzare l'intervento sarà poi un nuovo involucro pensato come una pelle leggera in rete stirata che lascerà penetrare la luce durante gli eventi notturni, eludendo la vista delle zone tecniche.

Nel complesso, il nuovo disegno garantirà un vasto assortimento di layout e soluzioni sceniche per differenti eventi, tra cui nuovi sistemi di appensione e di oscuramento, che sostituiranno gli attuali sistemi manuali con il Ring, un traliccio sospeso a circa 15 m con la funzione di agganciare elementi illuminotecnici e scenici, e con i pannelli oscuranti verticali motorizzati.

Il rispetto dell'originale

L'intero intervento di restauro ruoterà attorno a un punto essenziale: mantenere le consistenze e le colorazioni più simili ai materiali presenti, distingunedoli e identificandoli come "nuovo intervento".

I lavori riguarderanno la pulitura, la pittura delle facciate e il restauro dei fusi reticolari, nonché l'integrazione di paramenti e pavimenti e il ripristino della continuità visiva delle travi nel Foyer.  

Come espressamente voluto da EUR Spa, saranno inoltre valorizzati i capolavori artistici custoditi nel Palazzo, come il Fregio decorativo con le pitture opera di Gino Severini, a cui sarà dedicato un apposito intervento illuminotecnico, per essere visibile anche dall'esterno e il ripristino delle fontane decorative sul Piazzale Kennedy.

Sala dei Ricevimenti, evento tipologia 1 ©Alvisi Kirimoto

Sala dei Ricevimenti, tipologia evento 2 ©Alvisi Kirimoto

Piano primo, pannelli mobili aperti ©Alvisi Kirimoto

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