Ci troviamo nella località di Turignana, in provincia di Lucca, nel punto in cui la vecchia mulattiera raggiunge dal basso il borgo di Pruno, al di sotto della pieve romanica edificata ai margini dell'abitato. Un contesto naturalistico suggestivo, caratterizzato dalla presenza delle Alpi Apuane Meridionali che lo circondano, immerso nelle antiche selve di castagni e con lo sfondo della maestosa Pania della Croce e il Monte Forato. È proprio qui che trova casa l'intervento di recupero recentemente ultimato dall'architetto toscano Andrea Guidi, posto su una porzione di roccia affiorante, sede in passato di un ridotto sito estrattivo per la realizzazione di scale e stipiti  in pietra. 

L'abitato costituiva l'ultimo ricovero sulla mulattiera che dalla pianura conduceva verso Castelnuovo e la Garfagnana, attraverso il Passo di Mosceta. Fu l'arrivo della strada carrabile sulla parte opposta dell'abitato, risalente agli anni '70 del secolo scorso, a stravolgere completamente l'originale assetto viario, segnando il definitivo isolamento delle aree rurali limitrofe.

Il complesso è costituito da due edifici: uno principale di epoca più remota, abitato fino all'inizio del '900, dai caratteri e dalle proporzioni proprie della casa torre di origine medievale e l'altro adibito a metano, ossia una struttura destinata all'essiccazione delle castagne per la produzione della farina.

Visto lo stato di totale abbandono e la necessità di preservare l'identità e la storicità del luogo, il progetto muove con estrema sensibilità, riguardando innanzitutto le precauzioni in ambito strutturale, evitando di alterare i caratteri forti e distintivi del linguaggio architettonico spontaneo ed essenziale.

Un recupero sensibile e coerente

L'intervento dell'architetto Andrea Guidi si concentra quindi sul recupero del complesso ai fini abitativi, eseguito con estrema cura anche grazie al continuo confronto e all'assidua collaborazione con i sapienti artigiani locali.

I solai e le coperture, completamente crollati, vengono ricostruiti in legno di castagno, così come i pavimenti delle camere da letto e buona parte degli arredi, ispirandosi alla tipologia prevalente della zona. Anche la muratura, in gran parte conservata, lascia l'estetica originaria dell'involucro esterno, stuccando le pietre dei paramenti interni con malta di calce.

Il manto di copertura invece, completamente ripristinato, si compone delle lastre di pietra recuperate dalla precedente rimozione.

Per i pavimenti dei piani terra degli edifici è stata adottata la tecnica del terrazzo alla veneziana realizzato in opera, che utilizza come inerte principale il marmo cipollino, mentre le scale interne presentano una struttura in ferro con pedate in legno di castagno, essenza utilizzata anche per gli infissi sia interni che esterni. 

Dal punto di vista di risparmio energetico, la produzione di acqua calda destinata sia all'uso sanitario che al riscaldamento, è affidata a una termocucina a legna, affiancata da un piccolo impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica installato su un edificio a poca distanza dal sito.

Una cisterna per il recupero delle acque piovane, infine, assicura l'irrigazione dell'orto all'interno della proprietà.

Le fotografie

Crediti del progetto

Luogo: Pruno, Stazzema (LU)
Committente: privato
Data di completamento: 2024
Progettista: Architetto Andrea Guidi
Fotografie: Alex Moling

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