Piano periferie esteso a 8 aree per un investimento di 180 milioni di euro

Interessati i comuni di Rozzano (Mi), Roma, Napoli, Orta Nova (Fg), Rosarno (Rc), San Ferdinando (Rc), Catania e Palermo

È stato approvato in Consiglio dei ministri il nuovo piano periferie, improntato sull'esempio di Caivano (Na), predisposto dal Commissario straordinario e capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano.

Le aree interessate sono otto. Da quanto si apprende dall'Agi, c'è Rozzano (Mi) con la costruzione di una palestra per i giovani, "sensibile" ai temi della disabilità. Ci sono Roma con il quartiere Quarticciolo, dove si prevede la realizzazione di asili nido e di attrezzature, anche sportive, per i giovani e Napoli con Secondigliano, il quartiere delle Vele che si stanno abbattendo, dove sarà riqualificato un campo Rom e sarà realizzata una palestra del rugby gestita dal gruppo sportivo delle Fiamme oro della Polizia.

Ed ancora, sono coinvolte Orta Nova (Fg) con un edificio per la nuova stazione dei Carabinieri, Rosarno e San Ferdinando (Rc) con un'operazione di smantellamento di tendopoli e successiva realizzazione di case di braccianti agricoli. In Sicilia sono coinvolte Catania e Palermo, la prima con la riqualificazione di via Playa e la seconda con il restauro della chiesa di San Paolo Apostolo a Borgo Nuovo.

Per la realizzazione del piano è stata autorizzata, nel triennio 2025-2027, la spesa complessiva di 180 milioni di euro, di cui 100 milioni di euro per l'anno 2025, 50 milioni di euro per l'anno 2026 e 30 milioni di euro per l'anno 2027, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027. Per la realizzazione degli interventi possono essere utilizzate ulteriori risorse messe a disposizione dalle regioni, dai comuni, da altri enti o istituzioni locali e nazionali, nell'ambito delle proprie competenze e nei limiti delle risorse disponibili nei propri bilanci.

«Si prevede - fa sapere il Governo nel comunicato diramato dopo il Consiglio dei ministri - , non solo, la realizzazione di interventi infrastrutturali, di risanamento degli edifici, nonché di riqualificazione urbana e del verde pubblico, ma anche l'attuazione di progetti di riqualificazione sociale, quali i programmi di istruzione e formazione, le misure di supporto alle famiglie. Ciò al fine di incentivare il tessuto sociale a prendere consapevolezza e responsabilità nei confronti del territorio in cui vive».

«Pur essendo accomunati dal medesimo concetto di vulnerabilità sociale, peraltro complesso e multidimensionale, i diversi contesti ambientali e amministrativi dei comuni e delle aree metropolitane presi in considerazione sono realtà urbane tra loro differenti che, pur potendo presentare condizioni di disagio simili, devono essere necessariamente trattate in modo diverso. Per tale ragione - si legge sempre nel comunicato -, ai fini dell'analisi delle proposte di intervento e valutazione dei relativi benefici, ha giocato un ruolo fondamentale il rapporto con gli Enti locali, con i quali sono stati condivisi scelte e programmi di azione, tenendo nella giusta considerazione la dimensione fisica degli interventi, le caratteristiche demografiche ed economiche del posto e la percezione che le persone hanno del luogo dove vivono».

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