Gli architetti in Europa sono 580mila e la metà risiede in Germania e in Italia. In particolare, l'Italia resta in cima alla classifica dei Paesi con maggior numero di architetti.
Con il loro lavoro, gli architetti d'Europa hanno generato un valore di 26 miliardi di euro e il settore è in piena crescita, facendo registrare un + 13% rispetto al 2022 se di guarda alla cifra d'affari complessiva. Tuttavia, questo incremento è annullato dall'inflazione accumulata in Europa negli ultimi due anni, arrivata al 16%. Sono alcuni dei dati messi in evidenza dal rapporto sulla "professione di architetto in Europa" elaborato dall'Architects' Council of Europe raggiungendo ben 28mila architetti di 29 Paesi.
In Italia gli architetti sono 152mila, segue nella classifica la Germania con 120mila architetti che stacca di molto la terza posizione della Spagna dove si contano 50.500 architetti. Se si guarda al dato "architetti per ogni mille abitanti", però, il nostro Paese perde il primato: al primo posto c'è Cipro con 3,3 architetti contro i 2,7 dell'Italia. Siamo, invece, sempre al primo posto per numero di studi che raggiungono il numero di 41.429 (contro i 20.270 della Germania). Abbiamo anche il primato per il numero di studi senza soci e collaboratori, ossia composti da un unico architetto. Questi in Italia sono ben 31.937.
indice dei contenuti
In Italia predominano i micro-studi
Gli architetti italiani faticano ad associarsi, nonostante in media la cifra di affari cresca in modo importante con il crescere dei componenti degli studi, passando da una media di 43.400 euro per gli atelier composti da un solo architetto a 130mila euro per studi da 3 a 5 architetti. Il 46% degli architetti d'Europa dirige il proprio studio da solo o in società. E l'Italia rispecchia pressoché la media europea: con il 33% di architetti a dirigere da soli il proprio studio, l'8% sono soci-direttori e un altro 8% è rappresentato dagli associati.
L'età: il 29% di architetti under 40
In Europa circa un quarto degli architetti ha meno di 40 anni. Un altro 25% ha tra i 40 e i 50 anni. L'Italia è sopra la media con il 29% degli architetti under 40 (il 19% ha tra i 40 e i 49 anni). In Europa la professione sembra invecchiare leggermente, con un aumento del numero di architetti over 50 rispetto a dieci anni fa. La percentuale di architetti con più di 60 anni è aumentata con ogni studio di settore dell'Ace, passando dal 13% nel 2014 al 20% di oggi. In Italia gli over 60 arrivano al 20%, perfettamente in linea con la media europea.
Il mercato delle costruzioni e dell'architettura, l'Italia sul podio
Il valore totale del mercato europeo delle costruzioni (Europa a 32) è stimato in 2.631 miliardi di euro nel 2024. Questa cifra include opere di ingegneria civile e infrastrutturali. L'Italia partecipa con 332,5 miliardi di euro, posizionandosi al terzo posto dopo Germania (441 miliardi) e Francia (355,7 miliardi), seguita dal Regno unito (254,8 miliardi). La metà del valore del mercato europeo è dunque coperta dai primi quattro Paesi della classifica.
Si stima che il valore del mercato dell'architettura nell'Europa (a 32 membri) ammonti a 26 miliardi di euro, che rappresentano l'1% del valore totale delle costruzioni e equivalgono a una media di 46mila euro per architetto. I principali mercati per i servizi di architettura sono rappresentati da: Germania, Italia, Svizzera e Regno Unito. Insieme, questi quattro Paesi rappresentano il 63% dell'intero mercato europeo dei servizi di architettura. In Italia il mercato dell'architettura vale 3,8 miliardi, distribuiti tra nuove costruzioni (14%), patrimonio (21%) e recupero dell'esistente (65%). Meglio fa solo la Germania con 6,7 miliardi. In Italia il 66% dei lavori degli architetti si concentra sul settore casa, più o meno in linea con la media europea.
Note dolenti: compensi e partecipazione ai concorsi di architettura
La nota dolente arriva sul compenso orario che, in media, per l'architetto italiano è di 50 euro, tra i più bassi d'Europa. Fanno peggio solo: Polonia, Romania, Slovacchia e Spagna. I meglio pagati sono gli austriaci con 111 euro/ora. Una seconda nota dolente è rappresentata dalla percentuale di architetti che partecipa ai concorsi di architettura, che in Italia è pari al 15%
Quanto al reddito medio, in Europa è di 43.500 euro; l'Italia è molto al di sotto della media con 35mila euro (dato del 2022). In media solo il 2,3% delle cifre d'affari degli architetti europei proviene da lavori all'estero. Perfettamente in linea anche l'Italia, con il 98% degli introiti derivanti da lavori commissionati nel proprio paese.
Lontana la parità di genere
L'equilibrio tra uomini e donne è vicino alla parità (ma non per reddito) con il 45% di donne (questa percentuale 10 anni fa era del 36%). Ci sono più donne che uomini architetti in Croazia (55%), Estonia (58%), Finlandia (52%), Grecia (52%), Serbia (63%), Lettonia (58%), Norvegia (54%) e in Italia (54%). In Europa il divario retributivo tra uomini e donne persiste. Lo stipendio medio degli architetti uomini continua a superare quello delle donne, quest'anno la differenza è del 22%. In Italia questa media balza al 38%.
Prospettive future
Il sentimento degli architetti sulle loro prospettive future è peggiorato rispetto all'indagine di settore del 2022. Mentre il 19% degli architetti prevede un aumento del carico di lavoro nei prossimi 12 mesi; il 37% percepisce una diminuzione. L'opinione più diffusa, espressa dal 43% degli architetti, è che il loro carico di lavoro non cambierà. I più pessimisti sono i tedeschi: il 66% si attende un calo degli introiti; gli architetti italiani che si aspettano un decremento del carico di lavoro sono, invece, il 34%.
Il rapporto dell'Architects' Council of Europe
pubblicato il: