Decreto Bollette, approvate le semplificazioni per le Comunità energetiche rinnovabili

Le Cer beneficiano di incentivi per l'energia autoconsumata

Un emendamento approvato al Decreto Bollette diventato legge va a modificare l'elenco dei soggetti con poteri di controllo che possono entrare a far parte di una Comunità energetica rinnovabile.

Una modifica al Dlgs 199 del 2021 (di attuazione della direttiva Red II) rende possibile l'ingresso nella Cer - come soci o membri, che possono avere poteri di controllo - a: persone fisiche, Pmi, anche partecipate da enti territoriali, associazioni, aziende territoriali per l'edilizia residenziale, istituti pubblici di assistenza e beneficenza, aziende pubbliche per i servizi alle persone, consorzi di bonifica, enti e organismi di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del Terzo settore e associazioni di protezione ambientale nonché le amministrazioni locali contenute nell'elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall'Istituto nazionale di statistica (Istat).

La partecipazione alle Cer diventa «aperta e volontaria». Resta fermo che i soggetti elencati con poteri di controllo devono avere sede nei territori in cui sono ubicati gli impianti alimentati da energia rinnovabile.

Le Cer - va ricordato - sono comunità, formate da produttori e consumatori, che si costituiscono per condividere l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Ciascuna ha un atto costitutivo e uno statuto. Le Cer sono, infatti, costituite legalmente, sotto forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro, etc. Tutti i consumatori e i produttori devono avere punti di connessione alla rete elettrica nazionale che fanno capo ad una stessa cabina elettrica primaria.

Beneficiano di incentivi per l'energia autoconsumata che possono essere di due tipologie: una tariffa incentivante sull'energia prodotta da Fer e autoconsumata virtualmente dai membri. Questa tariffa è riconosciuta dal Gse per 20 anni e oscilla tra 60 €/MWh e 120€/MWh, in base alle dimensioni dell'impianto e al valore di mercato dell'energia. Per gli impianti fotovoltaici è prevista un'ulteriore maggiorazione fino a 10 €/MWh in funzione della localizzazione geografica.

C'è poi un corrispettivo di valorizzazione per l'energia autoconsumata, definito dall'Arera - Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, di circa 8 €/MWh. Inoltre, tutta l'energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori e può essere oggetto di richiesta al Gse per l'accesso alle condizioni economiche del ritiro dedicato.

Inoltre, grazie alle risorse del Pnrr, per le Cer i cui impianti si trovano entro i confini di Comuni con una popolazione inferiore a 5mila abitanti c'è un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell'investimento.

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