Va a Giuseppina Bellapadrona e Andrea Dolci [MiR_archittettura] il primo premio per il concorso di idee, bandito dal Comune di Marsala, per raccogliere proposte al fine di riqualificare e valorizzare il waterfront dell'area nei pressi di Capo Lilibeo. Un progetto che è parte di un piano che punta a rendere attrattivi alcuni luoghi culturali della città, collegandoli in un itinerario tematico che, attraverso anche installazioni artistiche, racconterà i valori e le esperienze di pace, inclusione e fraternità, invitando i visitatori alla riflessione.
L'area oggetto del concorso è un tratto del waterfront urbano che si estende dall'area di sosta adiacente al museo archeologico Baglio Anselmi, all'interno dell'area archeologica di Lilibeo (l'antica Marsala), un parco di ben 28 ettari il cui confine verso la costa è disegnato attualmente dal lungomare Boeo.
Il concorso ha premiato i tre migliori masterplan con l'obiettivo di innescare una programmazione urbana e stimolare il confronto e il dibattito sulle proposte ritenute migliori, che potranno - si legge nel bando - anche essere utilizzate per indire un concorso di progettazione o un appalto di servizi cui potranno partecipare i gruppi premiati.
Al secondo posto si classifica il team composto da Lorenzo Maggio, Margherita Di Micco, Giuseppe Diana, Raffaele Semonella, Giuseppe Parisi e Costantino Diana. Al terzo il team formato da CMP Progetti, Studio tecnico associato, Roberto Ferlito e Alessandra Faticanti. Il bando prevedeva anche due menzioni per concorrenti under 35, che vanno a Emiliano Barbani e Giovanni Morelli e a Pier Tommaso Zechini, Francesca Di Benedictis e Roberta Carletti.

Il progetto classificatosi al primo posto punta a valorizzare la stratificazione storica e naturalistica del sito. «Parallelamente - spiega la progettista -, il nuovo disegno dello spazio pubblico ha l'obiettivo di creare un ambiente più accogliente e sicuro per pedoni, bagnanti e ciclisti, riducendo l'impatto dell'asse stradale e rendendo il lungomare e la sua costa un luogo accessibile per tutti. Il progetto intende ridefinire la relazione tra città e mare, potenziando gli elementi naturali esistenti e conferendo un nuovo carattere al waterfront soddisfacendo le esigenze sia dei turisti che dei residenti, e trasformando un'area priva di identità in uno spazio pubblico aperto alla città».
Ridisegnare la mobilità in chiave sostenibile, attraverso percorsi ciclopedonali e realizzare una passeggiata lineare estesa all'intero tratto di lungomare di cui vengono valorizzati le vedute e i punti di interesse naturale e storico, è uno dei princìpi cardine su cui si basa la proposta. Fondamentale per Giuseppina Bellapadrona anche rafforzare le infrastrutture verdi in modo da generare una rete ambientale e sociale intesa come spina dorsale del territorio urbano.
«Il progetto - scrive ancora l'architetta - prevede la creazione di un parco lineare in grado di trasformare l'intero percorso. Il nuovo spazio pubblico consente di introdurre e massimizzare la presenza del verde naturalizzando il lungomare e favorendo la presenza di biodiversità».

Inoltre, il «progetto punta a intensificare la possibilità di accesso al mare attraverso la realizzazione di un complesso sistema di scale, rampe e piattaforme attrezzate in legno distribuite lungo l'intero percorso. Le diverse piattaforme mediano le differenze di quota tra il lungomare e la costa assecondandone le asperità e sfruttandole a proprio favore. Esse si trasformeranno in dispositivi spaziali e architettonici attraverso i quali attivare nuove funzioni, attività ed eventi creando spazi relazionali non esclusivamente legati alla stagione balneare».

Bellapadrona immagina, inoltre, un sistema di pali decorativi da installare lungo il percorso pensati in modo da offrire inedite prospettive. «I pali, alti 12 m - spiega la vincitrice-, saranno equipaggiati con lampade a led e bandiere verticali che introdurranno il tema della luce, del colore e del suono. Le bandiere rettangolari di 100 x 400 cm avranno bande di colore bianco alternate a bande di sette diversi colori. Questo arcobaleno apparirà in realtà come un unico colore omogeneo a causa dell'effetto ottico dovuto al movimento prodotto dal vento. Le bandiere, con il loro movimento, ci permetteranno di "vedere" il vento che solitamente possiamo solo sentire e percepire. Durante le ore diurne, i colori e il suono caratterizzeranno l'intero ambito mentre durante la notte le luci prenderanno il sopravvento disegnando un paesaggio luminoso visibile sia dalla città che dal mare».

L'estensione dell'area di intervento fino all'incrocio con viale Isonzo intensifica le possibilità di connessione tra l'ambito urbano e quello del lungomare. La proposta vincitrice cerca di stabilire gerarchie, di definire ambiti e connessioni, di introdurre nuove regole prevedendo una revisione complessiva della fruibilità e dell'estetica del lungomare.
Il progetto definisce un nuovo sistema di accessi al mare e ridisegna la pavimentazione attraverso un uso contemporaneo dei materiali locali.
«Il progetto intende ridefinire la relazione tra città e mare, potenziando gli elementi naturali esistenti e conferendo un nuovo carattere al waterfront soddisfacendo le esigenze sia dei turisti che dei residenti, e trasformando un'area priva di identità in uno spazio pubblico aperto alla città», conclude la progettista.
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