Si è appena conclusa la missione di valutazione dell'Unesco per l'iscrizione nella "heritage list" del sistema dei teatri condominiali all'italiana nell'Italia centrale, realizzati fra XVIII e XIX secolo, testimonianza di una tradizione culturale mantenutasi nelle regioni del Centro.
I 18 teatri, che formano il sito candidato a far parte del Patrimonio Unesco, rappresentano spazi di alto valore sociale e «sono il risultato della resilienza delle comunità locali che hanno preservato e mantenuto vive le competenze artistiche e artigianali necessarie per creare e ricreare la "magia del teatro" e adattarla ai gusti e alle esigenze in continua evoluzione della società», viene spiegato nel sito internet dedicato alla candidatura.
I teatri sono distribuiti tra Marche, Umbria ed Emilia-Romagna e sono: il teatro dell'Aquila a Fermo; quello Comunale di Porto San Giorgio; Serpente Aureo ad Offida, Ventidio Basso ad Ascoli Piceno; il teatro Sociale ad Amelia, il teatro Gian Carlo Menotti a Spoleto; il Feronia a San Severino Marche; Giovanni Battista Pergolesi a Jesi; il teatro Gentile da Fabriano a Fabriano; Il Bramante ad Urbania; Angelo Mariani a Sant'Agata Feltria; il teatro Carlo Goldoni a Bagnacavallo; il teatro Rossini a Pesaro; il teatro della Fortuna a Fano; il Giuseppe Persiani a Recanati; Bruno Mugellini a Potenza Picena; il teatro Nicola Vaccaj a Tolentino; il Lauro Rossi a Macerata.

In foto il teatro Rossini di Pesaro (dossier di candidatura)
Ma cosa sono i teatri condominiali?
Innanzitutto rappresentano una svolta nella trazione culturale della storia del teatro: gli spettacoli riservati a pochi all'interno delle istituzioni religiose e dalle residenze aristocratiche diventano accessibili ad un vasto pubblico. Un cambiamento che determina la struttura dei teatri dell'epoca, consentendo a tutte le classi sociali di assistere agli spettacoli. Nascono le società condominiali, una sorta di partenariato pubblico-privato si direbbe oggi: privati (solitamente famiglie di notabili) e amministratori pubblici sostengono la nascita dei nuovi teatri per la comunità.
Noti come "teatri di condominio", questi luoghi condividono caratteristiche comuni e distintive. «I teatri di condominio all'italiana divennero centri vitali della vita comunitaria, parte fondamentale del tessuto urbano, con un ruolo centrale negli spazi urbani, creando una rete di luoghi e relazioni di alto valore sociale», viene spiegato nel dossier di candidatura.
«Il sito candidato illustra in modo eccezionale come i cambiamenti sociali si siano tradotti nella struttura di questi teatri, con le loro sale a palchi dove tutte le classi sociali potevano assistere agli stessi spettacoli. Nel suo complesso, la serie delinea l'evoluzione della sala a palchi, il cui impatto sulla storia dell'architettura teatrale ha risuonato in tutto il mondo per secoli».
All'interno di un'area geografica relativamente ristretta, gli esempi «sono rappresentativi delle diverse soluzioni costruttive e progettuali emerse attorno al concetto di auditorium all'italiana. Questa varietà di forme e strutture è anche il risultato dello scambio di idee ed esperienze tra i principali architetti, artisti e artigiani che lavorarono in quello che fu essenzialmente un laboratorio sperimentale per il teatro all'italiana. Proposero nuove planimetrie, coperture e soffitti e modificarono il rapporto tra l'auditorium e l'edificio in cui si trovava, nonché con lo spazio urbano circostante, sebbene i loro progetti prevedessero costantemente ordini di palchi. La selezione è paradigmatica di tutte le caratteristiche essenziali del teatro a condominio all'italiana e ogni componente illustra una fase dell'evoluzione del fenomeno», viene ancora spiegato nel sito dedicato alla candidatura.
Nel corso della valutazione dell'Unesco sono stati verificati i perimetri del sito, lo stato di conservazione, le misure di tutela ed il sistema della gestione. Nel corso della visita è stata, inoltre, organizzata una giornata di confronto tra le istituzioni e gli stakeholder, alla quale ha partecipato il ministero degli Affari esteri e della cooperazione Internazionale attraverso l'ambasciatore della rappresentanza italiana presso l'Unesco, che ha seguito e continuerà a seguire tutta la procedura.
Il percorso di valutazione della candidatura prosegue secondo il calendario previsto dalle linee guida operative e si concluderà durante la 48esima sessione del Comitato del patrimonio mondiale che si svolgerà nel mese di luglio 2026.
I teatri candidati
→ teatricondominiali.it
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