Ci troviamo nelle colline del Chianti fiorentino, lungo l'asse che collega Firenze e Siena, in un tratto di campagna dove la maglia dei poderi definisce ancora il paesaggio agricolo: filari di vigna, oliveti, case coloniche addossate ai versanti. È qui che si colloca Podere Santa Margherita, complesso rurale a margine dei campi, segnato da una produttività storica oggi ridimensionata ma ancora leggibile.

Il concorso di idee Florence Hills, promosso da TerraViva Competitions, chiedeva di rispondere alle nuove domande d'uso reinterpretando un organismo composto da un edificio principale e da una serie di annessi minori, esito di una stratificazione che conserva proporzioni e materiali coerenti con il paesaggio circostante.

I progetti premiati, quasi tutti italiani, spaziano da sistemi di terrazze e piattaforme che seguono la pendenza naturale del terreno a specchi d'acqua, spa ipogee e percorsi sensoriali nel verde. Alcuni concept assumono i quattro elementi naturali come matrice compositiva; altri rileggono il tema del lusso in chiave responsabile, lavorando su materiali locali, strategie bioclimatiche e soluzioni a basso impatto.

Il primo premio va a Tuscan Terraces di Andrea Baldo, Gino Leonardo Brollo e Angelo Emilio Brollo, team italo-argentino che interviene con una sequenza di spazi aperti sovrapposti per estendere il programma abitativo nel paesaggio. Il secondo premio è assegnato a Essentia di Mirko Speri e Martina Miatto; completa il podio Responsible Luxury. An Authentic Experience in Tuscany, presentato da un gruppo internazionale con componenti provenienti da Italia, Belgio, Turchia e Polonia.


Florence Hills | i vincitori

1° classificato | Tuscan Terraces

Andrea Baldo, Gino Leonardo Brollo, Angelo Emilio Brollo [Italia - Argentina]

Un nuovo paesaggio di terrazze tra podere e vigneto.

Tuscan Terraces parte dalla trasformarzione dello spazio tra la Leopoldina e il Rustico in una piazza abitata, da cui si diramano piattaforme, scalinate e punti di vista. La quota centrale diventa matrice del progetto, prolungandosi nel contesto agricolo con una piscina a sfioro da un lato e un focolare all'aperto dall'altro, costruendo una sequenza di affacci sulle vigne.

La pendenza del terreno è organizzata in una serie di piani terrazzati che diventano percorsi, gradonate e vasche verdi piantumate con essenze toscane. Ne nasce un sistema di giardini su livelli che collega le due case, garantisce privacy e genera una costellazione di piccoli spazi all'aperto.

Per la giuria il progetto si distingue per "una forte comprensione del percorso del sole" e per la relazione equilibrata tra esterni e interni (Nathalie Rozencwajg, NAME Architecture). "Le terrazze trasformano la topografia in un dispositivo progettuale continuo" (Mario Gentile, Shiftspace). Nel complesso, Tuscan Terraces è considerato "rispettoso, raffinato ed elegante", curato nel dettaglio e capace di costruire un'esperienza ricca tanto negli spazi aperti quanto in quelli interni (Agnese Mazzei, Agnese Mazzei Architetti).

©Andrea Baldo, Gino Leonardo Brollo, Angelo Emilio Brollo

2° classificato | Essentia

Mirko Speri, Martina Miatto [Italia]

Un podere toscano riscritto attraverso i cinque elementi.

Il cuore del progetto è lo spazio tra Manor House e Rustico, trasformato in una piazza contemporanea costruita attorno all'acqua: una vasca riflettente, un lounge ipogeo circolare e una lunga piscina a sfioro verso ovest definiscono un sistema centrale in cui terra, acqua, aria, fuoco e aether diventano linguaggio architettonico e dispositivo di benessere.

La casa principale è restaurata come residenza luminosa e ordinata, con le simmetrie leopoldine riportate in evidenza e la torre-colombaia trasformata in "sky library". Il Rustico diventa una spa privata organizzata come sequenza sensoriale, dove materiali contemporanei - acciaio corten e vetro - si combinano con pietra e legno.

Per la giuria, "la 'journey' concettuale è ben condotta e orienta a usi e utenti differenti. Si distingue il disegno del paesaggio e la sua articolazione" (Giancarlo Mazzanti, El Equipo Mazzanti).

©Mirko Speri, Martina Miatto

3° classificato | RESPONSIBLE LUXURY. An Authentic Experience in Tuscany

Filippo Weber, Erik Dhont, Gloria Morichi, Doga Tiras, Jan Wincierz, Giulio Scatena, Lorenzo Boggian, Louis Buerms [Italia - Belgio - Turchia - Polonia]

Responsible Luxury affronta il tema del lusso partendo da paesaggio, clima e cicli naturali. Valorizza la Leopoldina come casa principale e concentra il progetto sugli spazi aperti: un prato per le attività collettive, una trama di terrazze, un tappeto botanico di "mille fiori" e una biopiscina alimentata da fitodepurazione, affiancata da fontane che usano il suono dell'acqua per attenuare la vicina strada. L'aia diventa il centro della vita estiva, affacciata su una serra bioclimatica che riduce i consumi dell'annesso e ospita coltivazione, pranzo e momenti di convivialità.

La villa viene ripensata attraverso strategie low-tech, mentre la torre della colombaia è trasformata in "cuore bioclimatico" che sfrutta le brezze notturne. Interni e arredi puntano sul riuso di elementi esistenti - damigiane, legni di recupero, terrecotte - affiancati da finiture in terra cruda, cocciopesto, legni certificati e pitture a basse emissioni.

Per la giuria il progetto "si distingue per un buon equilibrio tra lusso e sostenibilità ambientale, con studi sui cicli dell'acqua e del sole che orientano la distribuzione funzionale. È apprezzata anche la flessibilità dell'impianto interno rispetto a diverse configurazioni di abitanti" (Anastasia Kucherova, Stefano Boeri Architetti).

©Filippo Weber, Erik Dhont, Gloria Morichi, Doga Tiras, Jan Wincierz, Giulio Scatena, Lorenzo Boggian, Louis Buerms

4° classificato | Terracotta Touch

Ivan Okhapkin, Tatyana Kozlova, Aleksandra Terenteva, Elizaveta Kokushkina, Marina Tsyganova, Daria Evstifeeva [Spagna]

Una grande piattaforma in pietra rossa unisce Manor House e Rustico creando un basamento continuo che ospita terrazze panoramiche, una zona bar con cucina e scala a chiocciola, un'area camino affacciata sull'oliveto e una piscina con "finestra" che illumina gli ambienti sottostanti. La matericità è il motore del progetto: il tappeto terracotta richiama l'architettura locale e accoglie una vegetazione dai toni blu e argentei - ulivi, salvia, timo - che emerge per contrasto.

Per la giuria il progetto "si distingue per una forte proposta di valore programmatico, che costruisce lo spazio tra i due edifici sotto la quota del terreno, preservando i volumi storici e introducendo un terzo elemento contemporaneo ben integrato e non invasivo", espressione di "una visione concettuale chiara e originale" (Gregory Kahn Melitonov, Taller KEN).

©Ivan Okhapkin, Tatyana Kozlova, Aleksandra Terenteva, Elizaveta Kokushkina, Marina Tsyganova, Daria Evstifeeva

5° classificato | La Rinascita

Nathalie Scipioni, Yuqi Lai, Alissa Marouani [Australia]

La Rinascita parte dalla rimozione delle aggiunte novecentesche sul retro, reintonacando a calce le facciate e riportando le aperture alle proporzioni originarie. La traccia contemporanea è il collegamento vetrato tra i due corpi: un volume trasparente che funziona da passaggio coperto, filtro climatico e "lente" sul costruito storico.

Per la giuria, il trattamento della facciata principale trova "un equilibrio attento tra rispetto della storia ed espressione contemporanea" (Nathalie Rozencwajg, NAME Architecture).

©Nathalie Scipioni, Yuqi Lai, Alissa Marouani

Menzioni d'oro

#1 | Between the views 

Laurentiu Ioan Stoian, Andreea Iulia Moldovan, Gabriel Rus [Romania]

Il progetto nasce dall'idea di ridefinire i margini del podere: semicirconferenze, terrazzamenti e piani inclinati costruiscono un sistema di soglie che organizzano gli spazi senza chiuderli. Una cortina verde protegge il fronte occidentale, mentre nuovi percorsi in pietra guidano l'ingresso e rafforzano il rapporto tra gli edifici e il paesaggio.

©Laurentiu Ioan Stoian, Andreea Iulia Moldovan, Gabriel Rus

#2 | Terra di Luce 

Nikoleta Mitríková [Slovacchia]

Terra di Luce lavora per sottrazione: conserva la Leopoldina resta fulcro monumentale del complesso, il Rustico mantiene un ruolo più operativo. Il progetto si concentra su pochi elementi capaci di ridisegnare l'insieme senza alterarne la grammatica originaria. Il cortile centrale viene assunto come cuore della tenuta: si affaccia su una piscina a sfioro e su piccole nicchie verdi, mentre terrazze e percorsi in ghiaia costruiscono una sequenza di viste verso vigne e colline, schermando al contempo la zona industriale con nuove cortine vegetali.

All'interno, le volte storiche e le murature a vista rimangono leggibili e diventano sfondo per arredi su disegno, corpi illuminanti e finiture contemporanee.

©Nikoleta Mitríková

#3 | Bacchus Manor

Flavio Marco Schettino, Tommaso Grossi [Italia]

Un omaggio contemporaneo a Bacco tra dimora, vino e paesaggio. Bacchus Manor reinterpreta la Manor House come una villa ottocentesca dedicata alla convivialità, lavorando su materiali radicati nella tradizione toscana - cotto, legno, intonaci a calce, pelle - e su un impianto pensato per l'ospitalità.

Al piano terra, gli ambienti voltati ospitano sala da pranzo e living con "muro di bottiglie" e banco in legno che richiama la cantina; ai piani superiori, suite e camere per ospiti e famiglia si organizzano intorno a un corridoio centrale e a uno studio affacciato sulla campagna.

©Flavio Marco Schettino, Tommaso Grossi

#4 | éllera

Tommaso Vacchi, Paola Tonizzo [Italy]

Un restauro "circolare" che lega acqua, paesaggio e ospitalità. éllera affronta la Leopoldina con un approccio quasi archeologico: analisi stratigrafica, riapertura delle bucature originarie, recupero delle simmetrie e nuovi intonaci a calce per restituire leggibilità alla casa principale.

Un sistema continuo di gronde e pluviali convoglia l'acqua piovana in cisterne e orci in terracotta, disegnando un anello di raccolta che entra a far parte del progetto. La torre viene riattivata come stanza collettiva per meditazione e yoga, condivisa "a turno" dagli ospiti.

©Tommaso Vacchi, Paola Tonizzo

#5 | Corner Stone

Yves Wozniak [Francia]

Corner Stone introduce un'estensione discreta, invisibile dall'accesso storico e percepibile solo una volta dentro il podere: un volume-ponte tra Leopoldina e Rustico che costruisce una grande terrazza riparata dal rumore della strada e aperta verso le colline. Qui si concentrano piscina panoramica, pergola e nuovi spazi di reception, con un giardino interno che mette in relazione architettura, cucina e profumi delle erbe aromatiche.

©Yves Wozniak

#6 | Glance of Glass

Raffaele Caruso, Mauro Loreti, Lucrezia Crespi, Sergio Petrolo [Italia]

Glance of Glass affianca alla coppia Manor-Rustico un padiglione vetrato che ospita una piscina in parte interna e in parte all'aperto, cucendo wellness e paesaggio. La villa principale sul fronte resta quasi intatta, con la facciata simmetrica restaurata a calce e un percorso in ghiaia tra gli ulivi che mantiene l'impianto da "casa di campagna nobile".

Il Rustico, invece, viene ridisegnato con grandi archi vetrati incorniciati in corten, che aprono gli ambienti di palestra e svago verso i terrazzamenti del giardino, mentre il nuovo volume trasparente dialoga per contrasti con le murature in pietra, trasformando la piscina in un belvedere sul paesaggio.

©Raffaele Caruso, Mauro Loreti, Lucrezia Crespi, Sergio Petrolo

#7 | Rising From The Hills

Martyna Słowińska, Justyna Michalska, Małgorzata Denysiuk [Polonia]

Rising From The Hills rilegge la Manor House nel solco della tipologia leopoldina - torre centrale, piano terra voltato, distribuzione storica - ma la apre con nuove bucature che incorniciano giardini e profili collinari. Il Rustico si trasforma in nucleo sociale, tra lounge piscina, area degustazione, sauna e palestra in relazione diretta con l'esterno. Pietra toscana, cotto, intonaci in calce e canapa e legni locali costruiscono la continuità con il luogo, mentre pochi inserti in acciaio dichiarano con chiarezza il livello contemporaneo.

©Martyna Słowińska, Justyna Michalska, Małgorzata Denysiuk

#8 | Vita Nuova 

Ana Castellano Vidalle, Jose Miguel Silva Riveros [Regno Unito]

Una "vita nuova" interpreta Podere Santa Margherita come una sequenza di luoghi da attraversare: camminamenti, orti e terrazze disegnano un sistema di spazi in cui il movimento entra nella routine quotidiana, dalla colazione affacciata sul paesaggio alla corte tra Manor House e Rustico, pensata per pranzi lunghi, giochi e aperitivi all'aperto.

©Ana Castellano Vidalle, Jose Miguel Silva Riveros

#9 | Echoes of Tuscany

Lorenzo Lotti, Tommaso Batoni [Italia]

Echoes of Tuscany lavora sul tema della rinascita del podere. Il casale principale viene restaurato nel rispetto delle proporzioni storiche e dei materiali locali -pietra, cotto, legno- mentre l'annesso viene demolito e ricostruito come volume coerente, dedicato a cantina-boutique con sala degustazione e area wellness. Il paesaggio completa il progetto con giardini tematici, filari di cipressi a schermare la zona industriale e una piscina inserita nella geometria del giardino come specchio d'acqua tra le colline.

©Lorenzo Lotti, Tommaso Batoni 

#10 | Patina and Precision: Curating a Legacy of Stone and Light

Dao Wu [Stati Uniti]

Patina and Precision tratta il casale toscano come un reperto da svelare: riapre le bucature originarie, conserva e sottolinea le volte con una luce studiata, lascia affiorare frammenti di intonaco storico accanto alle superfici nuove, in un dialogo diretto tra passato e presente.

Sul fronte ovest, un solo taglio mirato ridisegna il corridoio come galleria di sguardi: la finestra si allarga, il passaggio si apre al paesaggio e un percorso un tempo buio diventa uno spazio di contemplazione continua.

© Dao Wu

Tutti i progetti vincitori e finalisti
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