Viene eliminato con l'approvazione al Senato il divieto - inizialmente previsto dal Ddl di Bilancio 2026 - di compensazione tra crediti d'imposta maturati da attività professionali e i debiti contributivi verso le casse previdenziali e l'Inail.
Plaude alla cancellazione del divieto il Consiglio nazionale degli Ingegneri: «Questa norma avrebbe rappresentato un duro colpo per gli studi professionali, in particolare per ingegneri che hanno investito tempo, competenze e risorse nei progetti dei bonus edilizi», dichiara Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri. «Impedire la compensazione dei crediti legittimamente maturati con i debiti - prosegue Perrini - avrebbe significato costringere i colleghi a soddisfare il debito con versamenti in contanti, creando tensioni finanziarie insostenibili a chi pure detiene un credito nel proprio cassetto fiscale proprio in un momento di transizione del settore edilizio».
Il divieto di compensazione era presente nell'articolo 26, comma 1 del Ddl di Bilancio approvato da Governo. Il Parlamento ha corretto la rotta e lo ha cancellato con un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato nella seduta del 18 dicembre, e promosso dai senatori De Carlo, Zedda, Gelmetti, Marcheschi, Matera, Silvestroni, Fallucchi, Mennuni, che hanno raccolto le preoccupazioni espresse dalle categorie professionali.
Si ripristina così la possibilità per i professionisti di utilizzare i crediti d'imposta maturati attraverso la compensazione nel modello F24 per l'assolvimento dei debiti contributivi.
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