Emilia-Romagna – approvato progetto di legge su cave e miniere

Semplificazione, attenzione alla tutela dell’ambiente e rispetto della legalità. Sono le finalità del progetto di legge regionale in materia di attività estrattive e minerarie, approvato dalla Giunta dell’Emilia-Romagna.

Le principali novità della nuova disciplina, che sostituirà la legge regionale 17/1991, riguardano la previsione di un unico livello provinciale di pianificazione; la competenza al rilascio delle autorizzazioni in capo alle Unioni dei Comuni; verifiche e controlli della legalità sia nel momento del rilascio dell’autorizzazione sia sui materiali estratti.

Nel dettaglio, il Piano delle attività estrattive (Pae) è definito dalle Province d’intesa con i Comuni interessati, nell’ambito di un programma regionale finalizzato tra l’altro a individuare i quantitativi massimi di materiale estraibile.

Le autorità competenti a rilasciare le autorizzazioni all’attività estrattiva sono le Unioni dei Comuni, in coerenza con le recenti norme di riordino istituzionale approvate dalla Giunta.

Per quanto riguarda il corrispettivo per l’attività estrattiva è previsto che il titolare dell’autorizzazione sia tenuto annualmente al versamento di un onere (commisurato al tipo e alla quantità di materiale di cava estratto) stabilito dalla Giunta regionale in collaborazione con il Tavolo tecnico permanente per le attività estrattive e minerarie, istituito dalla nuova normativa e che riunisce rappresentanti pubblici e delle categorie sociali ed economiche.

I contributi dovuti saranno utilizzati per attività di pianificazione, controllo, ricerca e di messa in sicurezza, recupero e prevenzione del rischio idrogeologico, idraulico, costiero e sismico.

Per l’attività mineraria, il progetto di legge prevede che le funzioni amministrative relative alle attività di ricerca (permessi) e coltivazione dei materiali di miniera (concessioni) siano esercitate dalla Regione.

Il rilascio dei provvedimenti autorizzativi su cave e miniere è subordinato alla verifica anche delle condizioni e dei requisiti disciplinati dalle norme statali e regionali in materia di prevenzione contro la criminalità organizzata. Inoltre, in attuazione della legge regionale in materia di promozione della legalità nel settore edile e delle costruzioni e di prevenzione del crimine organizzato e mafioso, è poi previsto che la Regione stipuli convenzioni per definire modalità per la tracciabilità del materiale derivante dalle attività estrattive.

“Vogliamo definire una nuova disciplina dell’attività estrattiva – spiega l’assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo – per aggiornare la legge del ‘91, già ottimo strumento legislativo che ha portato la Regione a livelli virtuosi in Italia. 
Il testo approvato dalla Giunta, coerente con gli indirizzi espressi dall’Assemblea legislativa, sarà oggetto di ulteriore confronto con gli Enti locali per arrivare a condividere le novità del progetto di legge che ha tra i suoi obiettivi la riduzione del consumo dei suoli e l’utilizzo sostenibile delle risorse anche attraverso la promozione del recupero e del reimpiego dei materiali inerti”, sottolinea Gazzolo. Al centro del progetto, conclude l’assessore, anche “la semplificazione della pianificazione e delle autorizzazioni, l’aggiornamento del sistema degli oneri e la promozione della legalità delle attività estrattive nell’ottica dello sviluppo delle imprese che vi operano”.

pubblicato in data: 27/12/2012