Neo_Ninpo : [post n° 206093]

Committenza: come trovarla e su quali mercati puntare

Uno degli aspetti più difficoltosi della professione di un Architetto è quello di trovare clienti, che siano privati o pubblica amministrazione...vivendo in Italia noto che chi ha la fortuna di possedere casa è architetto dei propri ambienti e raramente necessità di chiamare una persona esterna per intervenire, ad esempio, sulla ristrutturazione di un unità immobiliare.

Quali sono secondo voi quindi i migliori e potenziali clienti che siano realmente interessati all'architettura e che quindi necessitino della nostra figura professionale?
tony :
cambia paese!:-)
davide :
concordo pienamente con tony mi sembra che tu vivi nel mondo sei sogni....
Neo_Ninpo :
Ed i tanti anni spesi nell'Università? Alla fin fine ci ritroviamo a fare i grafici ed a non realizzare nulla mentre il patrimonio edilizio del nostro stato va a rotoli?

Non so voi ma a parte i tanti concorsi, studi di fattibilità e masterplan vari, il massimo che mi è capitato di fare è un paio di villette a due piani...

p.s. ma voi ci credete ancora nel poter realizzare quel che disegnate oppure avete abbandonato il sogno da studenti?
Ily :
Scusatemi eh, pensate che andare all'estero sia l'unica soluzione: così in Italia andrà sempre peggio.
E poi, per chi non può (o non vuole) andare all'estero per i più disparati motivi, non esiste altra soluzione?
Da tempo purtroppo noto che l'unica soluzione proposta dalla maggioranza del forum è quella di emigrare. Non cercare di lottare per i propri diritti, ottenere di più, farci valere, cercare di cambiare le cose. No, emigrare. Non è una sconfitta?
davide :
cara Ily,
è vero che emigrare certamente non è una bella...cosa...almeno per chi sta cuore l'italia ma sinceramente guardiamola dal lato pratico.... es. in italia credo ci siano 130mila architetti + o - solo nella provincia di milano più di 15000 lo sai quanti ce nè in tutta l'inghilterra? meno che nella sola provincia di milano!!! secondo te ha più clienti un architetto di londra? o uno di milano? semplice deduzione ....vedi tu... ciaoo!
Ily :
Hai perfettamente ragione, ma se mettessero un corso di laurea bello tosto... forse all'estero trovi la tua clientela e la soddisfazione professionale, ma cosa perdi? E non parlo solo del sole e degli spaghetti, ma dei tuoi amici, la tua famiglia, la tua città, magari anche la fidanzata, le tue cose (perchè non puoi portare tutti i tuoi effetti personali via, devi fare un vero trasloco) insomma il tuo vissuto. Poi certo è una questione di scelte, di priorità...
sissi :
Il problema è che per quanti tu ti sforzi di cambiare le cose le cose non vogliono essere cambiate, ossia non puoi cambiare una mentalità se questa non vuole cambiare e persiste nel suo vissuto...secondo me occorrono ancora generazioni e generazioni perche'le cose migliorino e cambino. Riguardo all'emigrazione dipende anche a come vedi te questo lavoro, a cosa ti aspetti, a cosa vuoi per te..gli affetti se sono veri durano anche a distanza e dopo anni, ma se vuoi una cosa e qui non ce l'hai è giusto che tu la cerchi altrove!!
kitto :
- Se al sud non c'è lavoro si va al nord
- Se in Italia non c'è lavoro si va all'estero
Effettivamente guardando l'Europa, l'Italia è a sud.
Ma sapete che c'è? Io resto in Italia e pure al Sud!
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