elisa : [post n° 308175]

curriculum professionale

Gentilissimi il mio dubbio è questo:

un architetto che lavora come dipendente in uno studio professionale, il cui nome non viene inserito negli elaborati progettuali consegnati (neppure come collaboratore), nel proprio curriculum può dichiarare legittimamente di aver collaborato a quei progetti? Ai fini di un concorso a partecipazione pubblica o iscrizione alle liste ecc. come viene riconosciuta e verificata questa attività professionale?
pepina :
Io da poco, dopo 3 anni di sudore, ho avuto il grande onore di mettere il mio nome sulle tavole come collaboratore. Per scrivere puoi scrivere ma a livello di valenza del curriculum è carta straccia, soprattutto nel pubblico.
Kia :
ah!ah!divago un attimo sulla questione del "grande onore"........ il mio capo una volta ha detto di modificare il cartiglio per far spazio anche al mio nome. Sapete cosa è successo? il figlio, suo socio, si è molto scocciato e io ho detto che per me non c'era nessun problema perchè a mettere il mio nome sul disegno di una fossa settica facevo anche volentieri a meno.
Eh beh, quando ci vuole ci vuole.
pepina :
il mio apice è stato un allevamento di maiali
elisa :
Ma...scusate un attimo....
se si porta avanti un intero progetto, o una buona parte di esso... non è un po' come appropriarsi indebitamente del lavoro altrui? Non c'è una normativa che ci tuteli in qualche modo?
Kia :
ma se sei pagata dallo studio non mi pare sia un "appropriarsi indebitamente".
Andrea :
azz, ma allora io sono sempre stato fortunato, pure quando ho fatto il tirocinio obbligatorio all'uni mi facevano mettere il mio nome sotto i progetti
Kia :
Ma anche a me nello studio dove sono andata a lavorare da neolaureata col co.co.pro.....ma non è che posso metterlo ai fini di un concorso o nella formazione di liste perchè non lo ho mica fatturato io al cliente nè firmato io.
Kia :
Al massimo posso fare un portfolio.....ma anche là ho dubbi perchè è vero che è una prassi, ma il materiale prodotto alla fin fine è dello studio che ti ha pagato per produrlo.....
Cristina :
e lo studio a sua volta e' pagato dal cliente, quindi il materiale e' del cliente?
pepina :
scusa ma secondo te Leonardo si portava via le opere terminata la commissione?
elisa :
Beh, nessuno vuole togliere niente allo studio. Però se uno dedica mesi ad un lavoro (anche in maniera abbastanza autonoma), non mi sembra chiedere molto di figurare come "collaboratore"....
Anche perchè se uno passa 5-10 anni in uno studio e ad un certo punto viene licenziato per mancanza di lavoro, è costretto a cercare altrove, non può mica ritrovarsi con il c.v. di un neolaureato!
Andrea :
Leonardo una volta finito dava il prodotto al cliente, ma di certo non gli dava i bozzetti, gli stampi, ecc
Villa Cuno porta la firma di Behrens, ma nelle monografie iene comunque considerata opera di Gropius che al tempo lavorava per Behrens
Arch. Ir :
scusami kia, ma il figlio socio scocciato per un nome come collaboratore è veramente uno sfigato.... è in evidente carenza di schiaffoni paterni, aiutatelo e colmate questa lacuna.
sissi :
@elisa: se specifichi che il lavoro è stato svolto come collaborazione presso lo studio XXX è corretto, indipendentemente che il tuo nome compaia sui cartigli o meno. Il problema è che ai fini di concorsi pubblici o di iscrizione alle liste questi lavori non firmati da te valgono come il 2 di picche
elisa :
Neanche se si figura come progettisti? Diventa curriculum solo se, per capirci, si mette il timbro?
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