Andrea : [post n° 312515]

Un architetto tra gli ingegneri

Salve a tutti. Mi sto laureando in architettura e sono entrato in uno studio di ingegneria per cercare di vedere il lavoro e saper fare qualcosa di utile una volta superato l'esame all'albo. Mi domandavo se il ruolo dell'architetto tecnico ha risvolti positivi nel mondo del lavoro,perchè in questo studio non imparerò nulla sulla progettazione,visto che è tutto legato al cantiere,la sicurezza,gli impianti..
Secondo voi,il mercato di che tipo di architetti ha bisogno?
(Sembra una domanda banale,ma spero che non sia così.)
Grazie.
ponteggiroma :
visto che è tutto legato al cantiere,la sicurezza,gli impianti.. .. appunto! al lavoro architè...
Ily :
Io sono un architetto e lavoro cinque anni da un geometra...
Il mio collega è un geometra, e l'altra collega che c'era prima era geometra... Secondo me è un lavoro estremamente utile, perché comunque se poi vorrai metterti in proprio saprai gestire perfettamente il lato burocratico (cioè il 70% del nostro lavoro, purtroppo). E poi secondo me la progettazione non si "impara" in uno studio (anche perché i progetti degli studi medi - cioè non quelli delle archistar, per intendersi - sono tutti mediamente molto simili tra loro: mattoncino a vista, finestrina tonda tipo oblò, timpanino, vetrata esposta a nord e ringhiere in colore primario), ma semmai studiando per proprio conto gli edifici e l'opera degli architetti che tu ritieni interessanti, e anche (e forse sopratutto) l'architettura tradizionale delle tue parti (in quanto un bravo architetto non cala i suoi progetti modello astoronave, vedasi chiesa-cubo-Borg a firma di nota archistar, ma li pensa per uno specifico luogo).
Inoltre imparerai anche a fare calcoli strutturali, e questo ti consentirà (se ti metterai in proprio) di proporre al cliente anche la progettazione strutturale. Non esistono architetti "tecnici" e architetti "non tecnici" perché gli architetti sono tecnici tout-court, e non quei personaggi nero vestiti/e con sciarpina stilosa annodata all'ultima moda che si limitano a scegliere le piastrelle del bagno e piazzare faretti da incasso come se grandinasse ;-). Gli architetti fanno (o dovrebbero fare) pratiche catastali, perizie, stime, direzione dei lavori e naturalmente anche progettazione e consulenza nella scelta dei mobili, se richiesta.
Andrea :
Non vedo l'ora!
Andrea :
Grazie Ily,questa tua risposta è stata davvero stimolante. Sfatare il mito dell'architetto che che sa solo fare scarabocchi è importante. Mi accorgo che è molto più importante saper dire "quanto costa" ,ma soprattutto saper dire "si può fare /non si può perchè...". Buona giornata e buone cose.
Ily :
Appunto Andrea, in bocca al lupo per tutto! ;-)
getix :
x Ily ... quello che hai detto oltre ad essere vero è anche molto bello! Gli architetti devono iniziare con la risoluzione pratica dei problemi (perizie, catasto, calcoli strutturali, ecc.) per poi arrivare col tempo, all'arte e all'architettura!
Ovviamente non bisogna farsi trasportare troppo dall'approccio che i geometri hanno dell'edilizia e delle costruzioni in generale ... dalle mie parti loro sono responsabili della distruzione del centro storico e, quindi me ne vedo bene da starli a sentire!
Ily :
Grazie Getix :-)))
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