Miriti : [post n° 320546]

Piano di sicurezza?

Ciao a tutti.
Avrei bisogno di un consiglio: devo fare dei lavori su di una centrale termica e, quindi, devono intervenire l'idraulico e l'elettricista. Sono entrambi artigiani che lavorano da soli...il lavoro è veramente piccolo (aggiornamento dell'impianto, messa a norma dell'impianto, messa in opera delle valvole...).
Ai vari corsi di aggiornamento sulla sicurezza che ho seguito hanno ribadito che c'è rischio di interferenza anche se sono artigiani e non imprese e che, quindi, ci vuole il PSC. Il lavoro è tale, però, che se vado a dire al committente che deve pagare anche la sicurezza questo mi spara.
Voi che ne pensate? Posso sostenere che non vi è l'obbligo della notifica preliminare alla ASL?
Grazie mille per l'aiuto.
mari :
Il tecnico serio dice al committente qual è la legge e gli fa capire perché c'è una legge che lo obbliga a prendere determinati provvedimenti. Sempre il tecnico serio, non si pone il problema di come far aggirare la legge al committente e meno ancora si sogna di far fare le cose contro legge.

Detto questo, non importa che il lavoro sia piccolo o meno. Anche perché sembra che tu non tenga in considerazione quali sono i rischi del lavoro che si va a fare. Sarà anche piccolo ma i suoi rischi ce li ha. Le centrali termiche vanno solitamente a gas, che sia metano, GPL, etc.. Insomma, elettricità e gas non sono una bellissima accoppiata.

Amministratori di condominio hanno passato guai per cose ancor più piccole, perché in presenza anche di un solo autonomo avevano a questi fornito un'attrezzatura non idonea che ha causato al lavoratore un infortunio.

La concorrenza più sleale che si possa fare, e quella che mi innervosisce non poco, è proprio quella che stai supponendo: far spendere meno soldi al committente anche contro legge. Un atteggiamento che sempre più minaccia chi vuole lavorare in maniera seria.
Valy :
Ciao, il testo Unico, dice espressamente che va fatto se ci sono 2o+ imprese esecutrici anche non contemporaneamente (non un'impresa e un lavoratore autonomo o due lavoratori autonomi, o un'impresa appaltatrice che prende il lavoro e lascia l'esecuzione in toto ad una impresa esecutrice e quindi la prima non entra in cantiere). Tra l'altro, l'art. 90 mi pare, dice che per lavori privati sotto i 100mila euro non soggetti a permessi edilizi non c'è l'obbligo del CSP ma eventualmente solo del CSE (che però adempirà anche agli obblighi del CSP) se ci sono i presupposti. E infine, la revisione ha abolito anche la storia dei 200u/g per l'obbligo della notifica preliminare e del PSC etc.
Detto questo qui non hai i presupposti, quindi sta a te valutare se c'è necessità assoluta (anche se a mio parere puoi evitare questo costo). Ovvio che se la centrale termica deve obbligatoriamente stare accesa, i due artigiani devono lavorare in quota legati con le corde di sicurezza con il sedere nel vuoto puntato su dei cavi dell'alta tensione allora forse è consigliabile fare il PSC e via discorrendo (ovviamente questo è un esempio assurdo ma mi sembra efficace) :-)... Buon lavoro.
mari :
Se si legge il DLgs 81 in modo strettamente giuridico, è come dice Valy: se ci sono solo 2 artigiani o 2 lavoratori autonomi non bisogna redigere il PSC. Ma c'è molto da dire su questa cosa, e riassumendo, si deve valutare cosa è opportuno fare.
Comunque le sentenze della Cassazione vanno in senso contrario alla lettura del TU di cui dicevo. per cui ad esempio la CC ha condannato un committente perché i presenza di due artigiano non aveva redatto il PSC (uno dei due si era infortunato). sentenza 1770 del 2009.
Miriti :
Onestamente mi sembra che la tua risposta mostri un'acredine eccessiva rispetto al quesito che ho posto (ed anche una certa scortesia, se mi permetti). Ma forse ho formulato male la domanda e non mi sono fatta comprendere. Cercherò di essere più chiara: quale PROFESSIONISTA SERIO (ed onestamente trovo offensivo che tu possa illazionare il contrario) mi preoccupo di ottemperare alla normativa ma di non andare oltre ai “petita”. Traducendo: dai corsi ho tratto l'impressione che sia prassi comune estendere quanto richiesto dalla normativa anche a quelle situazioni non espressamente in essa ricomprese: tanto paga pantalone e così il professionista si para...le spalle. Comodo e redditizio per il tecnico incaricato, ma un tantinello poco etico.
Ciò premesso la domanda è: visto che la normativa parla di imprese e non di artigiani singoli ma, per estensione, a volte si sostiene che anche questi debbano essere equiparati alle imprese e visto che la situazione è percepita in maniera diversa a seconda delle ASL competenti, mi domandavo come vi comportate in un caso come questo.
Comunque, grazie per la lezione di morale.
Miriti :
Grazie mille per la tua risposta!
Miriti :
@Mari: Grazie mille!
pepina :
quoto Valy
desnip :
A me ciò che fa innervosire è che in italia ci debba essere csp, cse, piano di sicurezza, notifica preliminare, pos e compagnia cantante, mentre tutto quello che riguarda la sicurezza dovrebbe essere qualcosa di IMPLICITO nell'esucizione di un lavoro! Costi compresi.
Per cui se il lavoro in questione è la posa in opera di qualche mattonella, o se invece è un lavoro in quota su ponteggi, tutto dovrebbe essere proporzionale, senza calcoli di imprese, uomini giorno, importo dei lavori e sotterfugi vari.
Arch. Ir :
E' sempre bene contattare il personale asl della zona, detto questo i due artigiani si configurano come impresa solo se collaborano o hanno attrezzature in comune, ma anche in questo caso, si configurerebbe come una impresa unica, o sbaglio?

Io spiegherei al committente la normativa nel dettaglio e andrei sereno senza la notifica preliminare (dopo aver parlato con chi fa i controlli in zona).

essere professionali significa fare gli interessi del cliente nel rispetto della normativa e dei lavoratori.
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