a. : [post n° 361699]

planimetrie catastali/ planimetrie comunali

Avrei un dubbio sulla corrispondenza tra planimetrie catastali e planimetrie comunali.
Se la planimetria catastale, conforme allo stato attuale del fabbricato, è diversa da quella comunale (antecedente) cosa si deve fare?
gioma :
Probabilmente l'immobile è stato oggetto di interventi edilizi non denunciati in Comune ( quindi abusivi ) ma dichiarati al Catasto.
Deve rivolgersi ad un tecnico per verificare se è possibile regolarizzare questi presunti abusi edilizi con una sanatoria.
a. :
ma allora per quale motivo sono stati spesi dei soldi per fare l'aggiornamento catsalate e non è stato presentato niente in comune? Non capisco.
biba :
Bella domanda. Ma sei un tecnico? Di situazioni come questa ce ne sono tante, in passato era molto frequente. Se gli interventi non vengono denunciati in comune la responsabilità è prima di tutto del cliente che li esegue senza autorizzazione, poi sicuramente anche del tecnico che non dovrebbe prestarsi né a seguire dei lavori abusivi, né a fare la variazione catastale senza una pratica edilizia a monte.
ivana :
la responsabilità del tecnico è relativa: ha l'obbligo di informare il cliente che i lavori eseguiti non sono conformi alla normativa edilizia, che dovrebbero essere sanati, ma se il committente non da l'incarico ad eseguire la sanatoria, che fa?. La denuncia catastale serve ai fini fiscali. Un caso frequente è quando il catasto scopre un edificio fantasma e totalmente abusivo dal punto di vista edilizio. Multa il proprietario e lo obbliga ad accatastare, altrimenti procede d'ufficio all'accatastamento. Magari non è possibile sanare, ma l'obbligo dell'accatastamento resta (in alternativa può demolire, ma questo lo sceglie il cliente) . L'accatastamento chiaramente non ha valore di sanatoria, il tecnico può eseguirlo senza venir meno alle norme deontologiche, a patto che informi il cliente che l'edificio è abusivo e che sarà possibile nel futuro incorrere in richieste di demolizione/multe/ da parte del comune.
Kia :
scusa biba, la responsabilità dell'abuso ce l'ha il committente, l'impresa e se esiste, ma più spesso non c'è perchè fanno tutto da soli, il tecnico. Per la variazione catastale che magari avviene anni luce dopo il fattaccio, mica può essere responsabile il tecnico che deve fare il docfa. Anche perchè fare i controlli di conformità edilizia prima del docfa....ci si perde tempo e sarebbe proprio un altro incarico!! se ci sono cose che saltano all'occhio subito si possono segnalare al proprietario ma non c'è nessun obbligo in tal senso (di fare le verifiche) prima di presentare docfa.
biba :
Calma calma, sono d'accordo con voi. Ma non vi è mai capitato di sentir dire a un cliente (a cui poi avete fatto la sanatoria) "ma vent'anni fa, quando ho fatto i lavori, il geometra mi aveva detto che bastava il catasto"? A me spesso, perché, come sappiamo, tempo fa non erano così attenti alle autorizzazioni comunali. Mi riferivo a questo malcostume, stop.
ivana :
Hai ragione Biba, ma ti assicuro che nonostante siano avvertiti nessuno e dico nessuno procede con la sanatoria (a meno che non siano proprio costretti), e sono convinta che diranno al tecnico che mi seguirà di non sapere nulla e di non essere stati avvertiti dall'architetto...
a. :
il problema è che questo aggiornamento catastale è dello scorso anno! Come è possibile che siano state presentate delle planimetrie senza verificare che corrispondano a quelle comunali? (preciso che le difformità consistono in aperture interne ed una piccola finestra nel bagno).
Così ora per fare un minimo intervento di manutenzione ordinaria hanno da pagare anche la sanatoria!
biba :
come giustamente dice Ivana, non sempre il cliente riporta esattamente la verità (o magari non ha davvero capito quello che gli è stato detto a suo tempo). Può essere che abbiano aggiornato il catasto con un tecnico che non si è preoccupato delle pratiche autorizzative, oppure che questo abbia fatto le verifiche, segnalato la necessità di sanare e non sia stato ascoltato. Chi lo sa.
Kia :
Quoto e straquoto la questione che il cliente spesso non ascolta quello che gli si dice o capisce solo quello che vuole capire. Caso in famiglia: andiamo avanti da 5 anni con un appartamento difforme e mi stanno facendo impazzire. In questi giorni siamo arrivati finalmente al docfa (dopo sanatorie, ecc.ecc.)....dopo che è da anni che segnalo che bisogna farlo ma tutti orecchie da mercante. Dopo questa ultima cosa spero mi lascino in pace.
e.arch :
quanto è vero! i clienti interpretano e spesso nn sanno proprio cosa dicono e quanti ne sento che vogliono rivalersi sul tecnico che 'ha sbagliato'...!! il caso in questione mi pare un pò strano però, ma sull'aggiornamento catstale non c'è scritto il motivo? migliore restituzione grafica o riferimento a pratica edilizia..o altro?? magari la pratica esiste e va solo cercata..
Kia :
....ragazzi ci credete se vi dico che i parenti mi hanno dato appena adesso il benservito sul famoso docfa di cui sopra?!incredibile! ma meglio così, non ne voglio più sapere. Era una cosa nata male fin dall'inizio ed era destinata a finire male.
a. :
l'aggiornamento è conseguente ad un accorpamento di unità immobiliari che pensavo coincidesse con la pratica edilizia presente in comune, ma gli elaborati planimetrici (ripeto aperture interne) sono diversi.
Il problema non è tanto per una porta di un tramezzo interno (che fosse solo per quella uno fa da "gnorri" e la inserisce nella pratica nuova) ma più per il passaggio tra un'unità immobiliare e l'altra!
ivana :
ah ecco, è stata fatta una fusione non denunciata in comune...ti chiedi perchè in questi tempi di salassate di IMU per le 2° case? ;-)
biba :
@Kia: ti capisco, i parenti sono i clienti peggiori di tutti!!! Sono secondi solo agli "amici". Fregatene, tanto, scusa, quanto ti saresti fatta pagare...? Tanto di guadagnato.
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.