alessandro : [post n° 56088]

PRIVACY

Ciao a tutti, il mio ordine ha organizzato un convegno sulla privacy e la gestione dei dati dei clienti. Vorrei sapere come si stanno organizzando gli studi di architettura in questo senso e se la normativa è stata accolta oppure se ci si affida alle solite e benvolute proroghe.
ciao e buon lavoro a tutti
giuly :
www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp... Qui trovi un po di drittte che spero ti potranno essere utili...
ciao!
delli :
noi abbiamo mandato una informativa a clienti e fornitori informandoli del rispetto del trattamento dei DATI PERSONALI ai sensi dell'art. 13 del DLvo 196/2003 con il nome del responsabile del trattamento-finalità-modalità-natura conferimento-ambito di comunicazione- diritti del soggetto + art. 7 del DLvo (copiato pari pari)
ai clienti "in corso" lo abbiamo allegato alla prima lettera/fax/fattura spedira, per i clienti con pratiche archiviate... a qualcuno spedita ad altri no...
ad ogni modo trattato come semplice informazione...
diverso per dati sensibili (personale assunto)
se poi i tempi vanno a scalare... beh, come si dice: tolto il dente...

bye bye
patti :
bhè...noi non ce la siamo cavata così a buon mercato...
un nostro responsabile ha seguito un corso di aggiornamento (come per la vision2000!!!) ed ora si sta occupando del corretto trattamento dei dati, oltre che della comunicazione ai clienti...ecc...ecc....
in studio poi, stiamo approntando un archivio secondo le caratteristiche richieste dalla legge per la custodia dei dati sensibili...ecc....ecc.....ecc....
Ronin :
dal sito del garante:

www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp?folderpath=Fac-sim…

linee guida per la redazione del DPS (consiglio di leggere anche gli art del codice ovvero dlgs 196/2003 dall'1 al 41, nonchè l'allegato B, che si occupa del trattamento con sistemi informatici)
delli :
non credo che quelle informative siano "tutto"... abbiamo una ditta esterna che sta predisponendo un documento sulla sicurezza (credo si chiami così) poi noi abbiamo solo i dipendenti che hanno dati sensibili (e una di loro è responsabile di quei dati anche se non so di preciso con che accorgimenti) per il resto sono tutti dati personali quindi con un "trattamento" più "light" se mi passi il termine ;)
probabilmente mi toccherà anche qualche "lezione" dal tipo dell'azienda esterna quando ci darà questo fantomatico "manuale"
domanda "ISO": tu lavori in un studio che si è certificato? noi avevamo iniziato i corsi per la ISO ma abbiamo poi interrotto (ne ho un ricordo aberrante... probabilmente perchè il nostro istruttore era incapace di insegnare... boh oppure la nostra struttura è "incorreggibile")
bye bye
patti :
non era una critica, Delli...è solo che dai racconti dei colleghi, vedo che molti studi cercano di adempiere alla legge sulla privacy con piccoli accorgimenti, mentre io credo che la cosa sia molto più complessa..
dove lavoro ora no, non siamo in iso9000 (o vision2000), in uno studio in cui ho lavorato però, sono stata RGQ (responsabile gestione qualità) cioè ho fatto il corso con un istruttore ed ho organizzato la Iso9000...manuale, procedure, moduli....ecc.ecc...ecc...
cosa posso dirti? come sempre dipende da chi la fa.....se fatta bene e con intelligenza....nel nostro lavoro è estremamente utile anche se richiede uno sforzo in più per tenere sotto controllo tantissime cose....che altrimenti sfuggono.
se fatta male, diventa mera burocrazia...quindi, perdita di tempo....
io mi ci sono trovata bene....anche se ho dovuto per un po' sacrificare il mio lavoro di architetto (il corso è durato 5 mesi, il mio impegno quotidiano nella iso era di circa 2/3ore..ma lì era tutto da creare)
la cosa peggiore...sono i colleghi...sempre disordinati, non volevano assolutamente adeguarsi...anche se le decisioni sull'organizzazione del lavoro...le ho sempre discusse con loro....
delli :
tranquilla... non l'ho presa come una critica
penso che sia "solo l'inizio" quello fatto dalla struttura dove lavoro,anche se, effettivamente, i dati trattati, per il 99% sono dati che devono essere maneggiati "agilmente": se diventa una complicazione aggiuntiva alla già "pesante" burocrazia delle varie pratiche edilizie... non ne usciamo più!
per la ISO, almeno per la mia esperienza: credo che "in linea teorica" possa essere utile come metodo di organizzazione della gestione del lavoro ma, forse perchè dove lavoro regna l'anarchia (e menefreghismo) più assoluta o forse perchè il nostro istruttore era una "schiappa", in definitiva è stata abbandonata (a parte l'archiviazione dei documenti in entrata ed in uscita)
il problema è che genera una quantità ENORME di carta aggiuntiva e, forse per uno studio professionale, è più difficile adeguarsi ai rigidi schemi di una procedura pensata in principio per l'attività produttiva industriale
patti :
sicuramente la iso è nata in altre realtà lavorative...per qui trasferirla in uno studio di architettura è stata una forzatura...sono d'accordo con te.
a me però è anche molto servita per imparare a "tenere sotto controllo" tantissimi dati che prima mi passavano inosservati...
il problema maggiore è l'anarchia ed il caos che regna negli studi...al di là di tutto, l'ordine sarebbe auspicabile nella progettazione...
ti faccio un esempio....ho cercato di creare un manuale del disegno in autocad (non era un vezzo, era il modo per produrre documentazione omogenea all'interno dello studio...per altro tutti sembravano desiderare un documento del genere da tempo)....esistono già delle norme uni e da quelle si cercava di partire....abbiamo fatto alcune riunioni...e abbiamo cercato di definire le cose essenziali...quel layer...con quel colore...con quel pennino....una cosa così...tutti d'accordo? sì....cioè no...perchè tizio voleva continuare a disegnare coi toni del blu..e caio si rifiutava di disegnare con il font deciso dalla maggioranza...perchè nessuno sapeva usare lo spazio carta..
zero apertura mentale....una fatica incredibile...
insomma...un tipo di organizzazione forse troppo rigida per la progettazione....da applicare ad una categoria (architetti ed ingegneri) troppo disordinati....
Fedro :
Scusate l'intromissione nel discorso iso, ma mi sento di dover dire qualcosa: senz'altro la categoria degli architetti è una categoria molto disordinata per indole (o forse, come dice patti, a volte si tratta di zero apertura mentale) ma mi è capitato di lavorare per un paio d'anni in uno studio che applicava in maniera abbastanza rigida le regole che si erano imposti per la certificazione iso 9001: ebbene vi garantisco che tutte queste regole, quando studiate bene, aiutano veramente a fare un lavoro di qualità superiore a quello che farebbe un bravissimo ed estrosissimo architetto che non riesce a tenere sotto controllo neanche la propria mente. L'architttura non è fatta solo di belle forme, ma di tecnologie, di scadenze da rispettare altrimenti non sono più disponibili i finanziamenti, di costi da tenere sotto controllo altrimenti l'opera, seppur bellissima, potrebbe risultare irrealizzabile.
Oggi ho una mia micro struttura che condivido con altri colleghi: inizialmente eravamo veramente caotici (e i progetti riuscivano male e con difficoltà) oggi, a grazie (o a causa, come qualcuno sostiene) della mia paranoia per l'ordine e la comunicazione (altro elemento che considero fondamentale) lavoriamo molto più serenamente e teniamo molto di più sotto controllo il tutto, comprese le nottate che prima passavamo a cercare un preventivo perso fatto da un fornitore, nonchè la versione aggiornata delle struttre che prima non si capiva mai quale era tra i file chiamati "mio" ovvero "ultimo", "ultimissimo" o "ultimo ultimo".
Essere architetti non vuol dire per forza essere fuori dalle regole, anche se molti fanno di questo un vanto.
patti :
caro Fedro...io sono perfettamente d'accordo con te...ed è per questo che considero la iso importante per la nostra professione.
il problema è che spesso viene considerato solo l'aspetto burocratico (e noioso!!) che la iso comporta...registrazione di documenti in entrata ed uscita, archiviazione, ecc...imposto dall'alto...
ma c'è tutto un discorso di gestione corretta dei dati, delle fasi di progettazione, dei disegni e documenti da produrre...che a lungo ti forniscono una base per imparare a progettare in modo più consapevole (se hai un elenco di documenti da procurarti prima di progettare...non ti ritroverai come al solito all'ultimo giorno a pregare il cliente di mandarti via fax l'estratto catastale!!!!...ad esempio)
la iso fornisce una traccia, una guida...non una gabbia...non credo ci sia nulla di male approfittarne...senza sminuire la "artisticità" o la "originalità" di nessuno...
...comunque, mi fa piacere che qualcuno sia riuscito a lavorare bene in iso....ed il fatto che anche a te sia rimasto dentro un modus operandi, chiamiamolo così...significa che è una cosa utile.
anny :
cara patti, un consiglio per favore
nel mio studio stanno pensando di certificarsi vision2000, per poter lavorare con alcune cooperative, che vogliono obbligarci a farlo.
è venuto da noi un consulente, ci ha spiegato a grandi linee e ci ha detto che all'interno dello studio dobbiamo trovare un responsabile.
tu che lo hai fatto, mi consigli di farmi avanti o di mettermi in coda?
grazie
Ronin :
pur venendo dal "fronte avverso" (e cioè dal centro studi del consiglio nazionale degli ingegneri) una pubblicazione interessante sulla iso9000 può essere:
www.centrostudicni.it/certificazione/

secondo me, può far risparmiare parecchi soldi in consulenti
patti :
cara Anny...
se ho capito bene, voi state pensando di certificarvi perchè lavorate con una cooperativa che è certificata...quindi chiaramente loro faranno pressione affinché anche voi lo siate.
in realtà non possono OBBLIGARVI a certificarvi, possono più semplicemente obbligarvi a "lavorare in ISO o VISION"...quindi fornirvi il loro Manuale, le loro Procedure e pretendere che nel lavoro che fate con loro, voi vi atteniate a quanto da loro richiesto.
se decidete di certificarvi, fate molta attenzione al consulente che scegliete e chiarite fin da subito bene a voi ed a lui come intendete certificarvi...spesso questi consulenti tendono a dimenticare che stanno certificando uno studio di architettura...
comunque sia, un consulente è necessario!
per quanto riguarda il consiglio personale...mah!...fare l'RGQ, il responsabile gestione qualità è un'esperienza estremamente interessante ed educativa, anche se un po' faticosa...tieni conto però che questo distoglie in parte dal lavoro di architetto
conta molto anche il rapporto che hai coi tuoi colleghi e la tua capacità di prendere delle decisioni magari poco popolari, ed anche la voglia di costruire un'organizzazione dal nulla...con l'aiuto dei tuoi colleghi...
l'RGQ è una responsabilità che ti porti dietro, perchè dopo aver ottenuto la certificazione, ogni anno si deve fare un "esame"..quindi, se hai intenzione di cambiare studio....è meglio se lo lasci fare ad altri...
ciao e buon lavoro
patti :
forse può servirti questo sito...la SINCERT..Sistema Nazionale per l'Accreditamento degli Organismi di Certificazione e Ispezione...
ciao
anny :
grazie patti gentile come sempre
adesso vado a guardare, sperando di capirci di +
ciao
patti :
cara Anny...figurati!
anzi, se dovessi avere bisogno....io ho seguito la certificazione ISO9001 e so che la VISION2000 è leggermente diversa...ma se posso esserti d'aiuto....con piacere!
buona giornata
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