Buongiorno, scrivo per un consiglio riguardo ad un cambio di professionista. Mi spiego meglio. Sto seguendo dei lavori "marginali" per una coppia di amici nella loro abitazione di nuova costruzione; parlando con loro della situazione lavori, si sono detti insoddisfatti dell'operato dell'architetto che sta seguendo la loro pratica (DIA), il quale non è mai in cantiere, fatica a dare loro risposte esaustive, non si adopera a risolvere problemi, ecc... Essendo io nella posizione professionale di potere assumermi l'incarico, in particolare di tutto ciò che concerne la chiusura lavori, agibilità, attribuzione n. civico, ecc.. (siamo infatti verso la chiusura del cantiere), ed essendo loro propensi ad affidarmi la "patata bollente" togliendola dalle mani dell'attuale architetto, vi chiedo quali sono le procedure per tale manovra. In particolare, ci sono dei rischi con l'architetto che ha firmato la DIA? Come avviene il cambio di professionista? Io rischio qualcosa? Vi chiedo lumi e consigli..
Grazie!!
Architutto : [post n° 259702]
Cambio del professionista
ciao Architutto!
controlla nel comune dell'immobile in oggetto..tra la modulistica varia dovresti trovare rinunica all'incarico/voltura etc etc... in pratica....i tuoi amici "licenziano l'architetto" e liquidano la prestazione professionale fin lì eseguita e poi incaricano te ( con lettera d'incarico che consiglio o meno) che depositi in comune l'avvenuto cambiamento della figura di tecnico incaricato e direttore dei lavori.
di sicuro l'altro Architetto non sarà felicissimo di essere scalzato da te e aspettati anche qualche mossa poco corretta....
Da quel punto in po sei tu il responsabile! rischi qualcosa? rischi come ogni volta che firmi e timbri un progetto/pratica/nota tecnica etc etc..e ti assumi la responsabilità della rispondenza di quello che fai con la normativa vigente etc etc...
considera magari che ti fai carico di un lavoro che non è il tuo e ...dovendogli risolvere i problemi hai un doppio ingrato compito!!! rischi ovviamente anche nel raporto di amicizia che ti lega con i tuoi clienti! quindi ... patti chiari e correttezza reciproca. Ho dimenticato qualcosa? Spero di aver sintetizzato bene! in bocca al lupo!!!!
controlla nel comune dell'immobile in oggetto..tra la modulistica varia dovresti trovare rinunica all'incarico/voltura etc etc... in pratica....i tuoi amici "licenziano l'architetto" e liquidano la prestazione professionale fin lì eseguita e poi incaricano te ( con lettera d'incarico che consiglio o meno) che depositi in comune l'avvenuto cambiamento della figura di tecnico incaricato e direttore dei lavori.
di sicuro l'altro Architetto non sarà felicissimo di essere scalzato da te e aspettati anche qualche mossa poco corretta....
Da quel punto in po sei tu il responsabile! rischi qualcosa? rischi come ogni volta che firmi e timbri un progetto/pratica/nota tecnica etc etc..e ti assumi la responsabilità della rispondenza di quello che fai con la normativa vigente etc etc...
considera magari che ti fai carico di un lavoro che non è il tuo e ...dovendogli risolvere i problemi hai un doppio ingrato compito!!! rischi ovviamente anche nel raporto di amicizia che ti lega con i tuoi clienti! quindi ... patti chiari e correttezza reciproca. Ho dimenticato qualcosa? Spero di aver sintetizzato bene! in bocca al lupo!!!!
ti consiglio di sentire anche l'ordine della tua provincia: il subentro se non fatto correttamente (avvisando anche l'altro architetto mi risulta...) ti potrebbe costare un richiamo disciplinare: senti bene deontologicamente come comportarti
Di solito c'è una modulistica apposita sia per comunicare i cambi di D.L. sia per cambi a livello di impresa esecutrice. In particolare nel caso del cambio di D.L. il modulo va firmato da tutte e tre le parti in causa: committente, direttore lavori uscente e nuovo direttore.
Però il rapporto con il precedente professionista e tutte le questioni economiche per chiudere con lui devono sbrigarsele i committenti. Quando tutto è ok, le parti firmano il modulo che va protocollato al comune. Molto semplicemente.
Ma non spetta a te attivarti per avvisare l'altro architetto. Se mai vi sentirete dopo che lui e la committenza si sono accordati su liquidazione sua parcella, ecc.ecc., per passaggio di consegne (file dwg, contatti vari con imprese/artigiani, ecc.)
Però il rapporto con il precedente professionista e tutte le questioni economiche per chiudere con lui devono sbrigarsele i committenti. Quando tutto è ok, le parti firmano il modulo che va protocollato al comune. Molto semplicemente.
Ma non spetta a te attivarti per avvisare l'altro architetto. Se mai vi sentirete dopo che lui e la committenza si sono accordati su liquidazione sua parcella, ecc.ecc., per passaggio di consegne (file dwg, contatti vari con imprese/artigiani, ecc.)
Per scrupolo sono andata a vedermi il codice deontologico nazionale degli architetti: è meglio che gli dai un'occhiata anche tu
(art. 29: subentro al collega)
1. L’Architetto, chiamato a sostituire un collega nello svolgimento di un incarico,
deve accertarsi con il cliente che la sostituzione sia stata tempestivamente
comunicata al collega ed entrare in contatto con il medesimo per rendere
effettivo il subentro, salvo documentato impedimento.
2. L’Architetto, in tal caso sostituito, deve adoperarsi affinché il subentro avvenga
senza pregiudizio per il prosieguo dell’opera.
3. L’Architetto prima di svolgere l’incarico dovrà verificare e comunicare al cliente
ed al collega le prestazioni che risultano già svolte.
www.ca.archiworld.it/.../deontologia/CODICE_DEONTOLOGICO_ARCHITETTO-…
(art. 29: subentro al collega)
1. L’Architetto, chiamato a sostituire un collega nello svolgimento di un incarico,
deve accertarsi con il cliente che la sostituzione sia stata tempestivamente
comunicata al collega ed entrare in contatto con il medesimo per rendere
effettivo il subentro, salvo documentato impedimento.
2. L’Architetto, in tal caso sostituito, deve adoperarsi affinché il subentro avvenga
senza pregiudizio per il prosieguo dell’opera.
3. L’Architetto prima di svolgere l’incarico dovrà verificare e comunicare al cliente
ed al collega le prestazioni che risultano già svolte.
www.ca.archiworld.it/.../deontologia/CODICE_DEONTOLOGICO_ARCHITETTO-…
x siland:
si ok, deve "verificare" che sia tutto ok. Ma il primo passo lo deve fare il cliente. Non è che tu dal nulla chiami il collega e gli dici "guarda che tra un po' subentro io alla D.L.".
si ok, deve "verificare" che sia tutto ok. Ma il primo passo lo deve fare il cliente. Non è che tu dal nulla chiami il collega e gli dici "guarda che tra un po' subentro io alla D.L.".
Grazie delle risposte!
Ho già abbondantemente parlato con la committenza, informandolo sul fatto che debba essere lui a parlare con l'altro architetto circa il subentro.
Il mio timore è quello di subire "ritorsioni" lavorative del tipo "non ti dò tutti i disegni perchè mi hai fregato il lavoro...", o peggio. Ne ho viste di tutti i colori... Però vedremo!
Ho già abbondantemente parlato con la committenza, informandolo sul fatto che debba essere lui a parlare con l'altro architetto circa il subentro.
Il mio timore è quello di subire "ritorsioni" lavorative del tipo "non ti dò tutti i disegni perchè mi hai fregato il lavoro...", o peggio. Ne ho viste di tutti i colori... Però vedremo!