fano : [post n° 169215]

alberi e parcheggi

Buongiorno, mi è stato richiesto di indicare le essenze (autoctone!) da inserire (in doppio filare) in un parcheggio nel milanese.
So che sarebbe opportuno scegliere piante che non fanno cadere fiori/foglie/sostanze che potrebbero macchiare le automobili in sosta, ma non riesco a concretizzare queste indicazioni in un tipo preciso di albero.
Sapreste darmi una mano?
Grazie
DNA :
Ciao Fano, se vuoi l'elenco delle piante autoctone puoi trovarle tranquillamente sulle NTA del PRG del comune in questione. Se sei fortunato e se il PRG è redatto recentemente.
fano :
Grazie DNA.
Il mio problema principale però sarebbe quello di individuare l'essenza che non sporca le auto parcheggiate, e di questa raffinatezza progettuale m'aveva parlato tempo fa un vecchio geometra, nominando pure la pianta che secondo lui era la più indicata... certe cose bisognerebbe appuntarsele subito!
kitto :
se scrivi l'elenco delle piante autoctone forse qualcuno può aiutarti a scegliere quelle che non sporcano...
DNA :
Infatti. Scrivi qui l'elenco...si eliminano gli alberi resinosi, con foglie caduche, quelle che hanno troppo polline, eccetera.:-) ce ne sono che rispettano questi requisiti, ma tocca vedere se sono inclusi nell'elenco delle essenze che puoi utilizzare.
fano :
Infatti.
Nella mia totale mancanza di… diciamo “pollice verde”, m’ero fatta l’idea che magari gli alberi che sporcano sono 2 o 3, ed eliminati quelli va tutto bene…
Comunque, l’elenco delle piante autoctone nel Comune in questione non ce l’hanno, e mi hanno suggerito di fare riferimento alle direttive del Parco Sud di Milano.
Dunque, ci si dovrebbe attenere alla composizione tipica del querco carpineto (con riferimento anche alle indicazioni del Repertorio B del PTCP Provincia di Milano)
La formazione di querco carpineto è rappresentato principalmente da farnia (Quercus robur) e carpino bianco (Carpinus betulus), olmo (Ulmus minof), pioppo nero (Populus nigra), acero campestre (Acer campestre); generalmente meno abbondanti sono il cerro (Quercus cerris), il melo selvatico (Malus sylvestris), il ciliegio selvatico (Prunus avium), il pado (Prunus padus). Lo strato arbustivo è invece composto da biancospini (Crataegus monogyna), evonimi (Euonimus europaeus), ligustri (Ligustrum vulgare) e sanguinelle (Cornus sanguinea).
In alternativa, secondo la classificazione bioclimatica di De Philippis, l'area in esame rientrerebbe nel Castanetum. la cui vegetazione caratteristica è costituita da boschi di querce decidue (Quercus robur, Quercus petraea, Quercus cerris, ma anche Quercus pubescens) e di castagno (castanea sativa), accompagnate da varie altre specie del bosco mesofilo quali il carpino (Carpinus betulus), gli aceri (Acer campestre, Acer platanoides, Acer pseudoplatanus), il nocciolo (Cornus avellana).
Nel frattempo ho avuto modo di constatare che alcuni progetti simili al mio, più o meno nella stessa zona, sono stati risolti con liriodendri (Liriodendron tulipifera) e con ornielli (Fraxinus ornus); mi sembra però – magari mi sbaglio… - che entrambi possano creare problemi di “sporcizia”.
Ancora grazie per l'aiuto.
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