carla : [post n° 201627]

ditta impianti elettrici

salve,
un'amico mi ha proposto di fare da responsabile tecnico e amministratore unico della sua ditta di impianti elettrici in quanto lui non ha titolo per poterlo fare, dal momento che non ho una grande esperienza di impiantistica non so se accettare, in ogni caso che compenso dovrei chiedere? Grazie a tutti
beppe :
Ma perchè parlate sempre di compenso ancora prima di sapere se quel lavoro si può o non si può fare oppure si sa o non si sa fare.
Per potere essere tecnico responsabile devi essere a conoscenza del DM.37/2008 nonhcè dell'art.4 che ti dice quali sono i requisiti per il tecnico responsabile.
Tu intanto chiediti cosa sono: presa bipolare, deviatore, invertitore, interruttore 1P 10A, quadro elettrico, differenziale-magnetotermico etc etc......
Carla :
Ho i requisiti per poterlo fare ... e poi non sono cosi ignorante!
beppe :
...hai requisiti di cui all'art4? Brava.
Purtroppo ai miei tempi e nella mia facoltà non c'erano materie tecniche specifiche ed idonee tali da darmi questi requisiti.
Oggi tutto è diverso.

Carla :
Per legge basta essere laureati, abilitati ed iscritti ad un 'Ordine professionale
beppe :
Io sono laureato in arch., abilitato iscritto all'ordine, ma, indipendentemente dal fatto che io lo sappia fare o meno, non ho i requisiti tecnici per poterlo fare. Ognuno ha dei limiti.
Se tu hai i requisiti e la cultura per poterlo fare...beata te!
ciao
poipoi :
Se i presupposti di legge ci sono, Claudia può sempre imparare, studiare e fare esperienza col tempo.
Sono d'accordo con beppe sul fatto che è un po' curioso che si chiedano informazioni su un compenso "a prescindere" dalla propria preparazione.
Leggo anch'io spesso su questa bacheca richieste di pareri sulla congruità dei compensi. "vi sembra poco? vi sembra tanto?". E che ne so quanto vali?
È come se ci fosse una "rendita di posizione" proporzionale alla durata degli studi. Ho questa laurea = valgo tot. Magari fosse così. È un'idea tipica di una società per cui la meritocrazia è un insulto e la raccomandazione è legge (anche per andare alle feste :).
Poi ci si scontra con la realtà...
Carla :
Visto che devo studiare, imparare ed assumermi delle responsabilità avrei voluto sapere se ne vale la pena o meno ed inoltre trovo assolutamente giusto parlare di compenso. io anche da studentessa non ho mai lavorato nè mai lavorerò gratis come oggi è in uso anche tra i laureati. Questa pratica costituisce la nostra rovina perchè nessuno ci pagherà più! si è ormai consolidata l' idea che il compenso sia un "optional "
Inoltre a sentire il tuo discorso le tariffe stabilite non dovrebbero esserci perchè tutto è proporzionale al proprio valore
poipoi :
Le tariffe minime non ci sono più. Mettiamoci l'anima in pace. E non credo che una tariffa minima sia l'unico sistema per farsi pagare. C'è un altro strumento che si chiama "contratto". Le parti lo leggono, lo firmano e poi si inizia a lavorare. La cifra in fondo al contratto si stabilisce secondo dei criteri che entrambe le parti considerano validi. Mi sembra tutto così normale. Cosa c'è di strano? Fanno così da sempre i liberi professionisti non iscritti a un Albo, e campano benissimo. E fuori dall'Italia lo hanno sempre fatto anche architetti e ingegneri, e sembra che se la passino molto meglio di noi.
Ebbene sì. Sono convinto che i compensi debbano essere proporzionali al valore del lavoro che sei in grado di svolgere. Cosa c'è di tanto sconvolgente?
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