Ily : [post n° 252288]

Ordine di rimessa in pristino della Soprintenza

In breve: la Soprintendenza ha emanato un ordine di rimessa in pristino per la ristrutturazione abusiva di un appartamento nel sottotetto di un palazzo vincolato risalente al XV secolo, ma costituito da edifici medievali rimaneggiati.
Nel sottotetto non sono presenti elementi di pregio, se non la struttura portante del tetto: l'appartamento (realizzato nel 1940) prima della ristrutturazione era assolutamente fatiscente, e anche le strutture erano malmesse (travetti marci, muri lesionati ecc). Ovviamente durante la ristrutturazione la struttura del tetto fu pulita, consolidata, lucidata e lasciata in vista. Il sottotetto non fu mai adibito a funzioni di pregio, e quindi assolutamente non ci furono mai decorazioni varie.
Ora io devo assolutamente trovare un modo per dire che la rimessa in pristino (cioè l'assetto planimetrico preesistente dell'appartamento) creerebbe danno alle strutture dell'edificio. Sottolineo che l'appartamento aveva una stuttura planimetrica che oggi verrebbe considerata assolutamente inabitabile anche dal comune: tre camere da letto (di cui nessuna matrimoniale), cucina enorme ma con finestra minuscola (rapporto illumino ventilante 1/26, fate voi), bagno piccolissimo con accesso diretto dalla cucina.
Che posso fare? Che posso dire?
Aspetto speranzosa i vostri consigli, sopratutto da parte di Lebia.
Grazie 1000.
carmen :
mi rivolgerei ad un ingegnere e farei fare una perizia statica dettagliata nella quale si attesta che qualsiasi demolizione provocherebbe danni ulteriori, dopodichè farei la mia perizia e confermerei la stessa cosa. Ma come si può chiedere un ripristino dopo che son passati ben 50 anni o più? E' possibile legalmente?
Ily :
No, il fatto è che il nostro cliente ha ristrutturato venti anni fa... E il permesso della Soprintendenza per la sanatoria venne negato da subito... ora, dopo vent'anni e tutti i ricorsi possibili e immaginabili, siamo arrivati alla resa dei conti...
Il ripristino dovrebbe essere fatto secondo la pianta dell'appartamento di 70 anni fa... rob de matt.
mary :
capisco il grosso pb della spesa di ripristino ma non quello urbanistico, se prima era un'abitazione agibile e le opere sono abusive per il comune il ripristino non comporterebbe "peggioramenti",ritornerebbe ad essere agibile no?ma non è partita anche una denuncia penale?
Ily :
Che io sappia niente denuncia penale.
Le opere sono abusive per il Comune e per la Soprintendenza, che di fatto rese impossibile la sanatoria dando parere negativo...
Si, l'appartamento secondo la pianta del 1940 (che sarebbe quella da ripristinare) sarebbe totalmente in contrasto con l'attuale RUE, e praticamente invivibile per le esigenze attuali... Anche l'appartamento attuale (abusivo) è non pienamente conforme, ma trattandosi di edificio vincolato il RUE chiude un occhio (il caso è proprio previsto dal RUE)...
Il fatto è che il proprietario NON VUOLE RIPRISTINARE. E io ritengo che abbia pienamente ragione.
Il problema non esiste dal punto di vista urbanistico: abitazione era e abitazione è rimasta.
Quindi ho bisogno di trovare dei motivi per cui dica che ripristinando lo stato di fatto del 1940 si creerebbero dei danni alle strutture storiche dell'edificio. O magari qualche sentenza della Cassazione, qualunque cosa a cui appellarsi, qualunque.
mary :
direi che occorre si una perizia inerente la staticità del tetto ad esempio, tipo che le strutture consolidate (se poi c'è stato un posizionamento di nuove travi tanto meglio)non sono adeguate per il vecchio impianto, o che le murature attuali servono alla staticità e quindi non è consigliabile una rimozione... Il committente sa vero che se riesce ad evitare la rimessa in pristino dovrà pagare una sanzione temo abbastanza salata?
Ily :
Certo che lo sa.
Si, infatti è quello che penso anche io.
Grazie per i suggerimenti.
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