veronica : [post n° 262942]

richiesta di chiarimenti per le competenze richieste in uno studio tecnico

Scrivo per chiedere un consiglio : sono laureata in Architettura e in occasione della tesi mi sono avvicinata ad un indirizzo di urbanistica che si chiama Housing. Vista la difficoltà di trovare lavoro in questo ambito, soprattutto in Italia, escludendo la progettazione a cui non sono interessata, sto valutando l'ipotesi di lavorare presso studi tecnici. Chi mi può fornire chiarimenti su cosa viene richiesto negli studi tecnici, quali sono le mansioni da ricoprire, eventuali percorsi formativi da seguire per essere preparati per quel settore? Spero di ricevere risposte da chi lavora da diverso tempo in studi tecnici e che possa fornirmi qualche indicazione utile a chiarirmi. Grazie
Ante e Post :
Non ci sono particolari requisiti...basta essere disposti ad essere pagati poco e male e saper utilizzare il computer. Se usi 3d studio sei un dio, ma anche le divinità devono sottostare alla logica di studio: collaboratrice-stagista-praticante-segretaria-usciera-tuttofare.
L'housing in alcuni casi non sanno proprio cosa sia, sei fortunata se "stiamo facendo una palazzina"
Sigh
veronica :
Questo purtroppo lo devo tenere in conto ma.. in realtà credo che riguardi tutta la fase di accompagnamento burocratica dei progetti nella fase dalla progettazione in studio alla realizzazione, per cui pratiche da fare in Comune eccetera.. immagino dunque che ci siano tutta una serie di normative e procedure su cui si debba essere preparati per poter lavorare nel contesto di uno studio tecnico. Potresti fornirmi qualche linea guida su quello ed eventualmente qualche corso da seguire formativo post laurea per essere minimamente preparata? Grazie per la stima che dimostra la tua risposta nei confronti dell'Housing.. mi ha dato tanto in effetti l'esperienza della tesi.
luisè :
Ciao veronica, quello che penso è che se conti di entrare in uno studio tecnico quello che devi aspettarti di fare è "TUTTO". Ovvero: disegnare, fare 3d, rispondere al telefono, fare le fotocopie, il caffè, i docfa, il catasto le pratiche comunali, questo, quello e quell'altro... e mi dispiace dirtelo, ma anche progettare se è necessario! :) (soprattutto se entri in uno studio di geometri dove "abbiamo l'architetto, facciamo progettare lui/lei")

Per quanto riguarda la preparazione normativa... studiati se vuoi il prg e il regolamento edilizio del comune dove andrai a lavorare ma, mi viene da dire che se dovessi approciarti con il comune di fianco perchè un giorno capita in studio un progetto proprio lì... beh, allora dovresti conoscere anche quello. Questo per dirti che secondo me il discorso normativo in realtà è un gran lavoro di consultazione, più che di conoscenze, perchè con la legislazione che ci ritroviamo in italia si dovrebbe avere un bagaglio culturale/legislativo davvero esagerato!

Ecco, questo è quello che mi viene da consigliarti per esperienza. In bocca al lupo!
Kia :
Guarda, quando ho iniziato a lavorare in uno studio che si occupava soprattutto di restauro monumentale ma anche di tutto il resto (die anche le + pidocchiose per condizionatori e canne fumarie in centro storico) non sapevo veramente NULLA delle cose che servono per lavorare. Si impara solo facendo. Non è che esiste un "corso formativo", per carità di Dio nn sei stufa di dare soldi a gente che nn ti prepara (vedi università), per andare in uno studio. Armati di buona volontà, occhi e orecchie aperti per imparare da tutti (capi e colleghi) e preparati ad un periodo veramente di penitenza, come lo chiamo io, in certi casi pagata anche poco.
Adesso sono approdata in uno studio di architettura e ingegneria. Penso che anche questo possa rientrare nella categoria "studio tecnico" o forse voi intendete solo quello del geometra? vabbeh, le cose nn cambiano. Devi sempre fare di tutto: praticamente 2 lavori in uno (architetto e segretario) a meno che non sia uno studio grosso dove esiste una segretaria che sbriga tutta la serie di cose tipo fax, andare in posta, ecc.
Poi dipende dalla gestione di ogni singolo studio. Nel mio caso specifico dall'avere circa 10 colleghi, a 3 e a zero (come ora) non ha comportato differenze di mansioni.
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