Ale : [post n° 393587]

Pagamento progetto preliminare. Devo pagarlo o no?

Salve a tutti,

vorrei un parere circa l'eventuale pagamento di un progetto preliminare.

Ho da poco acquistato una casa in montagna, che richiede alcuni lavori di ristrutturazione. A tal punto ho contattato un architetto del luogo, e ho chiesto un primo incontro, durante il quale gli ho fatto fare un primo sopralluogo dell'appartamento. Dopo aver parlato un po', gli ho chiesto un preventivo per la ristrutturazione e gli ho lasciato le chiavi per eventuali successivi sopralluoghi. Dopo un paio di settimane ci siamo rincontrati e mi ha portato un preventivo per i lavori di ristrutturazione e alcuni possibili progetti. Durante questo incontra ho domandato all'architetto se gli dovevo qualcosa per il lavoro fatto fin ora, segue risposta negativa.

Nei giorni/settimane seguenti l'incontro, valuto il preventivo eccessivamente dispendioso rispetto al mio budget, anche confrontandolo con ulteriori preventivi e progetti fatti da altri tecnici, nelle settimane successive.

(da qui in poi solo via e-mail o via cellulare)
L'architetto passato un mese dal nostro ultimo incontro mi chiede in che modo volevo procedere, e io rispondo che ho considerato le proposte da lui offerte, e che le ho considerate non affini che con ciò che stavo cercando, in quanto eccessivamente dispendiose.
Successivamente mi manda una email, in cui mi dice che gli devo tot soldi, per il tempo che ha speso per il lavoro svolto sin ora ecc... (facendomi pagare anche la prima volta che ci siamo visti).

Arrivando quindi al dunque, io devo pagargli o no il lavoro svolto solo per il progetto preliminare che ha fatto, anche se non mi ha fatto firmare niente e non mi ha detto fin da subito che tutto ciò che avrebbe fatto sarebbe stato a pagamento?(intendo ovviamente il preventivo per la ristrutturazione, non il lavoro che ne sarebbe venuto dopo)

PS: gli altri tecnici non mi hanno chiesto niente per il sopralluogo, il preventivo, e i progetti.

alsi :
Si. Vede per esempio se lei ha un fastidio alla pancia e va dal dottore e questo la visita, il dottore valuta che avendo l'appendicite è il caso di operare. Ma alla fine lei decide di farsi operare da un altro dottore di sua maggior fiducia. Nel frattempo il dottore è stato giá pagato al primo appuntamento e anche al secondo... Ogni lavoro va pagato, tuttavia è prassi per gli architetti ritardare fatture per i primi incontri ed elaborati al momento in cui il progetto diventa definitivo. Questo è l'errore fatto da questo architetto che non le ha chiesto un conto subito. Tuttavia incontri e progetto con preventivo lo ha fatto, insomma ha lavorato, Anche io ho un dottore che è incredibile mi tiene ore a parlare e non mi chiede niente, tuttavia se mi fa avere il conto, credo che se lo meriti. La legge stabilisce che doveva giá al primo incontro darle un preventivo di tutte le spese della suo lavoro, tuttavia non dice che se non lo fa non deve essere piú pagato.
Maia :
Direi che il lavoro si paga.
Roberto :
Non dovrebbe pagarlo, a detta sua l'architetto aveva risposto negativamente a questa domanda dopo il vostro primo incontro. Inoltre l'architetto prima di qualsiasi cosa avrebbe dovuto sottoporlo un preventivo sa farle firmare per accettazione o proporle una lettera di incarico. Non lo ha fatto, peggio per lui. Sono architetto anche io, ma credo che la tutela della nostra professione passi anche dalla correttezza delle nostre azioni.
Buona serata
alsi :
Si Roberto ma scherziamo? Se non lo sapesse ha letto quanto hanno chiesto i colleghi? Smpre la medesima cifra =0
Questo lo sappiamo tutti, così fan tutti ed é sbagliato, tuttavia questo non significa affatto che il collega non va pagato. Anche al ristorante i prezzi vanno affissi, ma questo non vuol dire che se uno non li vede, poi dopo mangiato anche se si ferma al primo e non fa tutte le portate si può permettere di non pagare
Roberto :
L'esempio del ristorante non è corretto. Ale ha detto che l'architetto gli ha sottoposto un progetto oltremodo fuori dal suo budget. Se ciò è avvenuto può essere dovuto a due ragioni:
- o Ale aveva un budget assolutamente insufficiente e l'architetto non ne ha tenuto conto e non glielo ha spiegato, producendo un progetto che seppur valido non era fattibile;
- oppure l'architetto ha prodotto un progetto irragionevolmente dispendioso che ha fatto decidere ad Ale di non andare avanti;
In entrambi i casi l'architetto avrebbe dovuto parlare con Ale del budget e spiegargli ciò che era possibile o no fare.
L'esempio del ristorante corretto dunque è: Pagheresti un ristorante dove ordini una bruschetta al pomodoro e ti arriva l'aragosta alla catalana, che comunque non mangi (Ale non ha usufruito del progetto...). Io no.
Leonardo :
Questa storia deve finire... e perché scusa caro Roberto, lui nel frattempo non ha lavorato per rilevare il fabbricato, fare un progetto preliminare e un preventivo? Non gli sono state tolte ore di lavoro? E ancora peggio, se questo architetto ha uno studio e questi rilievi e preventivi se li è fatti fare da un collaboratore, non credi che tutto ciò vada a finire nel discorso che facciamo sempre qui su questo sito, ovvero che ai giovani dipendenti vengono pagate briciole o si lavora anche gratis? Io non ho mai visto un medico lavorare gratis per una scelta del cliente... al massimo per una scelta sua. Ma li si sa, l'ordine li tutela pesantemente. E siccome in edilizia sono tutti espertoni ed in medicina invece ci si fotte dalla paura si paga 50€ per 20 minuti, si sta zitti, e se ne va contenti dicendo che bravo il medico (che intanto mi ha solo prescritto degli accertamenti radiologici, ad esempio).
Scusate lo sfogo
desnip :
@Roberto: che significa "Ale non ha usufruito del progetto"? Cioè che tu, che sei architetto, se un cliente si fa fare 10 progetti, ma poi non realizza niente o non gliene piace nessuno, non ti fai pagare???
Roberto :
A parte il fatto che se un architetto si ritrova a fare 10 progetti forse non ha capito niente di quello che vuole il cliente, comunque qualsiasi prestazione deve essere tutelata per entrame le parti da un accordo scritto, se no non ci si può lamentare quando il cliente non paga. Io non accendo neanche il PC se non ho la lettera di incarico firmata.
ivodivo :
Io leggendo il post di Ale non sono sicuro di aver capito fino in fondo i fatti. Si dice che il collega abbia presentato "un preventivo per i lavori di ristrutturazione e alcuni possibili progetti". Mi chiedo: il preventivo riguarda l'importo dei lavori edili o l'importo della parcella per la prestazione professionale? No perchè c'è una bella differenza. Andando avanti nella lettura del post infatti mi sorge il dubbio che il preventivo riguardi proprio i costi per la ristrutturazione e se fosse così devo dire che questo modo di fare piuttosto diffuso (per carità non vietato da nessuna legge) di proporre da tecnici progettisti preventivi di imprese di costruzioni lo trovo piuttosto disgustoso e oltretutto pericoloso e fuorviante sia per la nostra categoria che per i clienti che si rivolgono a noi. Succede infatti come in questo caso (sempre che nn mi sbagli ma comunque il mio ragionamento vale per i numerosissimi casi che mi sono capitati) che il lavoro del tecnico progettista architettonico perda di valore e praticamente non venga riconosciuto degno di essere onorato economicamente. E' chiaro che se io mi pongo come un impresario di costruzioni edili induco il committente a pagarmi solo nel caso parta il cantiere. Praticamente diventiamo degli arredatori da Mercatone Uno: se vendiamo il divano una parte del ricavato copre la prestazione professionale, altrimenti ciccia! E' per questo che ritengo indispensabile (e certamente questo sì obbligatorio!) presentare sempre una lettera di incarico professionale in cui si specifichi le prestazioni tecniche per non incorrere in ambiguità pericolose. Se poi il committente chiede anche contatti con imprese conosciute o addirittura preventivi per i lavori edili direttamente all'architetto non c'è nessun problema (anzi potrebbe anche essere pagato questo tipo di servizio). Spero di non essermi dilungato troppo ma la decadenza della nostra professione (e professionalità) spesso è colpa di nostri atteggiamenti sbagliati. Saluti
desnip :
"A parte il fatto che se un architetto si ritrova a fare 10 progetti forse non ha capito niente di quello che vuole il cliente": ma perché secondo te loro sanno cosa vogliono?! :-D
Roberto :
patri :
@Ale: hai dato un incarico ad un professionista, che il collega ha svolto e non vedo il motivo per cui non dovrebbe essere retribuito. In genere progetto e preventivo preliminare non si fanno pagare perchè si considerano assorbiti dagli step successivi, se invece il lavoro non prosegue si fatturano le prestazioni svolte; elaborare un preventivo credibile per una ristrutturazione è abbastanza complesso e porta via non poco tempo.
Il committente è libero di fare ciò che vuole, ma sarebbe stato più corretto da parte tua cercare di calibrare il preventivo con il primo architetto, invece di rivolgerti subito ad altri.
Ah, se qualche collega vuole lavorare gratis sono fatti suoi, però non è il committente a decidere... Io dico che beneficenza la faccio a chi ne ha davvero bisogno, però in genere queste persone sono le prime a pagare!

@Roberto: la lettera di incarico prevede anche la quantificazione del compenso... come fai a sparare una cifra senza avere un'idea del lavoro che andrai a fare? Sfera di cristallo?

@Ivodivo: Da quanto scritto niente fa supporre che il collega abbia fatto il "geometra dell'impresa"... non nego che ci siano situazioni come quelle che hai descritto, ma la maggioranza dei nostri colleghi agisce correttamente, nell'interesse del cliente ed è anche in grado di elaborare dei preventivi in maniera autonoma senza farseli fare da un'impresa. Trovo quindi la tua sparata del tutto fuori luogo.

Questo forum è un bello spazio di confronto e di aiuto reciproco... cerchiamo di non trasformarlo in un pollaio dove ci becchettiamo a vicenda!
Roberto :
Patri da quanto dice Ale tra i due non c'erano accordi precisi e l'architetto da lui interpellato aveva risposto negativamente alla sua richiesta se ci fosse qualcosa da pagare.
Nella lettera di incarico fissi dei parametri per la quantificazione del compenso o stabilisci un compenso a forfait quantificabile sulla base dell'esperienza, e se sbagli sono fatti tuoi. Altrimenti come dici tu uno dovrebbe prima fare il progetto e poi avere l'incarico. Non mi pare normale. Poi vorrei dire un'altra cosa: chi fa il committente ha il diritto di valutare diversi progettisti, perché la spesa può essere importante e si deve essere sicuri di farla giusta. Se tutti gli architetti ed ingegneri e geometri si comportassero correttamente non si arriverebbe a casi come questi.
Sulla questione "preventivo impresa" mi trovo d'accordo con te.
Kia :
Io quoto Patri in toto. Sono in una situazione del genere con una coppia di amici. Credetemi che non riesco a fare un preventivo di parcella perchè hanno cambiato idea almeno 10 volte e non sto scherzando, sugli interventi da eseguire. Prima pareva che volessero rifare un solo bagno, poi due, poi è venuta fuori la cucina, poi è venuto fuori tutta una serie di altre cose, fatto 4 computi, disegni su disegni e adesso siamo ritornati al discorso iniziale.
Quindi anche sulla questione "ha fatto 10 progetti quindi non ha capito cosa vuole il cliente" andiamoci molto piano, perchè è il cliente che non sa quello che vuole e lo capisce solo guardando i 10 progetti che gli proponiamo noi...e se va bene si chiarisce le idee altrimenti ne devi fare altri 10.
Kia :
sa perchè gli altri colleghi venuti dopo non le hanno chiesto niente per il lavoro fatto? a mio avviso perchè hanno fatto lo stesso pensiero del primo professionista ossia di assorbire il costo della prima fase nel costo complessivo dell'operazione!!! altrimenti nessuno avrebbe mosso un dito sapendo che lei sarebbe andato da altri tecnici.
ivodivo :
peccato non leggere nessun riscontro da parte di Ale.............probabilmente si è spaventato del pollaio.......
Kia :
ivodivo, tra l'altro io non ho letto da nessuna parte che il collega è arrivato con un preventivo di una impresa come sostieni tu dicendo anche che lo trovi "disgustoso". Io dal post iniziale ho inteso che il preventivo è un computo metrico estimativo delle opere...il che è ben diverso mi pare.
BouK :
Nostro Codice deontologico !
Art. 24
(Contratti e Compensi)
1. È fatto obbligo da parte del Professionista la definizione del contratto completo di preventivo del costo delle opere e degli oneri professionali da sottoscrivere dalle parti.
2. Il Professionista determina per iscritto nel contratto il compenso professionale, secondo criteri da specificare nel contratto, nel rispetto dell’Art. 2233 Codice civile, e di ogni altra norma necessaria per lo svolgimento delle predette prestazioni professionali.
3. Il Professionista deve definire nel contratto, preventivamente ed esplicitamente con il Committente, i criteri di calcolo ........dell’opera e va pattuita ......................indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo,
comprensive di spese oneri e contributi.
Il Committente dovrà inoltre essere edotto dal Professionista dell’esistenza delle presenti norme deontologiche.


......
7. La richiesta di compensi, di cui ai comma 1° e 3° del presente articolo, palesemente sottostimati rispetto all’attività svolta, o l’assenza di compensi, viene considerata pratica anticoncorrenziale scorretta e distorsiva dei normali equilibri di mercato e costituisce grave infrazione disciplinare.

Insomma, prima l'accordo e poi ti puoi permettere di chiedere un compenso.


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