Leti : [post n° 398752]

Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio

Buongiorno,
sono neo laureata in Ingegneria Edile Architettura e da 4 mesi lavoro in uno studio. Sto valutando se iscrivermi ad ottobre alla Scuola di Specializzazione in beni architettonici e del paesaggio, perché mi piacerebbe acquisire maggiori competenza e costruirmi un percorso nel campo del restauro e recupero dei beni architettonici.
Qualcuno sa dirmi se questa Scuola ha questo obiettivo? Riesce a indirizzarti verso un determinato mondo del lavoro?
E inoltre, ci sono Scuole migliori di altre?
Grazie mille per le vostre risposte.
Archimum :
La scuola di specializzazione è un buon modo per approfondire i temi del restauro e, stando a quanto accaduto negli ultimi anni, è un requisito necessario per accedere ai concorsi nel MIBACT (alla pari di un dottorato o di un master di 2 anni).
C'è la scuola di Roma, di Firenze, di Genova, e anche quella a Milano, Napoli e Bari. In ogni caso hanno tutte la stessa validità (120 cfu in 2 anni) ma solo molto diverse per tipo di impegno e impostazione didattica.
Posso dirti qualcosa sulle prime tre...

Da quel che so, in base a esperienze più o meno dirette, a Roma l'impegno è pari a quello universitario, tutti i giorni o quasi (quindi prolunghi la vita universitaria di due anni togliendoli all'esperienza lavorativa), la preparazione è buona, soprattutto quella teorica (normativa, teoria e storia del restauro, ecc.) perché fino a pochi anni fa era direttore Carbonara, ma gli sbocchi lavorativi, considerando la concorrenza della grande città e i numerosi studenti interni alla Sapienza che la frequentano, sono scarsi. L'unica speranza è agganciare la tesi con qualche ente pubblico o il dottorato, ma solitamente...gli interni hanno più possibilità...

Quella di Firenze comporta l'impegno di 1 lezione a settimana più tutto il lavoro per gli esami ovviamente, ma anche qui c'è poca pratica, tutto molto didattico, teorico e, personalmente, avendola frequentata, la trovo molto provinciale (Firenze, Toscana, Firenze, Firenze, Firenze...). Inoltre carente per l'aspetto storico e teorico del restauro, che per fortuna avevo già affrontato bene all'università. Negli ultimi anni è migliorata molto grazie al nuovo direttore, ma non so dire molto sui nuovi docenti. Per me che non ho studiato a Firenze è stata un'esperienza molto positiva nonostante le carenze che ho già descritto perché è stata complementare alla mia preparazione e ho avuto modo di conoscere colleghi preparati che mi hanno dato molto, ma coloro che l'hanno frequentata dopo l'università a Firenze sono rimasti delusi e in generale, in assenza di una preparazione di base buona sul restauro, credo non dia una preparazione completa. Ripeto, sta cambiando da qualche anno, quindi non so dire attualmente com'è la situazione.

Ho sentito parlare molto bene della scuola di Genova, molto tecnica, con l'impegno di 1 settimana al mese di lezioni, più conferenze e lavoro di laboratorio ovviamente. La tesi solitamente è un progetto completo, come del resto avviene sempre, ma a quel che so molto approfondito. Parlo in base a ciò che mi è stato detto da chi l'ha frequentata, non per esperienza diretta.

Tutto dipende da quale città ti è più comoda, da quanto tempo vuoi dedicare allo studio, dall'obiettivo che vuoi ottenere, dalla tua preparazione attuale sul restauro.
Se è una questione di cultura personale, puoi leggere da sola qualcosa o scegliere percorsi più specifici e meno impegnativi (corsi di singoli, aggiornamento o altro), se vuoi che ti dia una marcia in più dal punto di vista lavorativo forse conviene puntare su master con stage finali oppure su corsi che ti diano una competenza pratica specifica (rilievo laser scanner, diagnosi materiali, consolidamento strutturale...).
La scuola è sempre qualcosa di didattico, a meno che non siano previsti stage o conferenze tenute da esperti. L'ideale è parlare con chi l'ha frequentata, guardare i lavori di tesi, ecc.
Spero di esserti stata di aiuto...in bocca al lupo!
Leti :
Grazie mille per la tua risposta, sicuramente mi è di grande aiuto!
Io lavoro a Pisa e vorrei non lasciarlo, quindi la migliore sarebbe quella di Firenze e, in misura minore, quella di Genova, di cui anch'io ho sentito parlare molto bene, ma che richiede un impegno e un'organizzazione diversa.

Quello che non ho capito bene dal tuo discorso è se tu, che l'hai fatta, la consiglieresti come requisito in più da un punto di vista lavorativo e se a te è stata inutile in questo senso, permettendoti di lavorare nel campo del restauro e del recupero.
Grazie mille ancora e crepi!
Archimum :
Guarda, dal punto di vista della professione, agli studi non interessa che tu abbia due anni di specializzazione e per te, nell'affrontare un caso di restauro, è sicuramente fondamentale avere una preparazione teorica e di metodo ma che non passa necessariamente per due anni di scuola di specializzazione.
E' fondamentale essere preparati perché purtroppo oggi c'è molta ignoranza e secondo me ogni edificio storico, anche non vincolato, andrebbe trattato non solo con la giusta sensibilità, ma anche con la dovuta competenza.

Ma questo dipende da te: vuoi il titolo per il titolo (per i concorsi, ecc.) o per avere una preparazione?

Se vuoi il titolo fai la scuola, qualsiasi, e scegli quella meno impegnativa.
Se vuoi imparare puoi scegliere tu, in base alle tue esigenze e possibilità, come acquisire le competenze: puoi studiare da sola, studiando i libri, facendo corsi professionali più specifici, ecc. o facendo un percorso più strutturato come la scuola. E' chiaro che andarsi a cercare libri e corsi è più difficile rispetto a seguire un percorso già predisposto, ma avresti l'occasione di avere competenze più pratiche spendibili anche nella professione (ripeto: diagnostica, laser scanner, ecc.) compensando la parte teorica da autodidatta.

Non posso dirti cosa fare, io se avessi avuto la possibilità avrei fatto quella di Genova o al massimo Roma, se anche tu non puoi spostarti fai quella di Firenze che è comunque impegnativa ma ti permette di lavorare, ma considera che dovrai studiare per conto tuo tante cose perché, per chi è totalmente digiuno rispetto alla materia del restauro, la trovo un po' povera sulle basi.

Non c'è neanche un esame di teoria e storia del restauro, che in pochi fanno all'università e la maggior parte fa solo nel laboratorio di restauro architettonico dove gli mettono in bibliografia due libri teorici che nessuno poi legge (di solito uno dei due è Brandi). Invece nel restauro è importantissimo conoscere i diversi orientamenti che nella storia si sono sviluppati, le esperienze passate, con limiti ed errori, esempi pratici, infine conoscere i criteri base e capire come tradurli nella pratica. Purtroppo tutt'ora c'è un grande dibattito sul restauro e molte facoltà non riescono a dare un quadro completo e abbastanza imparziale, io stessa ho studiato da sola per avere una conoscenza il più possibile generale, ed è ancora incompleta.
Oltre alla teoria poi ci sono le metodologie di diagnosi e di intervento, a Firenze molte cose le fanno nei 5 anni di laurea quindi davano tutto scontato, io avevo una preparazione buona sulla teoria, sui metodi di ricerca, ma carente sulla pratica. Anche lì mi sono dovuta basare sui colleghi più esperti e studiare per conto mio.

Forse, in fin dei conti, la scuola può esserti utile perché comunque è un input da cui poi partire per approfondire, non dà una preparazione completa, né di base, perché, ripeto, molte cose sono date per scontate, ma è comunque un esperienza utile e, personalmente, per me è stata complementare ai miei studi.

Ci sono milioni di libri che potresti leggere, io posso dirti qualche titolo tra quelli che ho letto che reputo utile a chi si avvicina alla materia: Teoria e storia del restauro di Ceschi, Avvicinamento al restauro di Carbonara, Metodo e tecniche del restauro architettonico di Manieri Elia. Sono tre libri molto generali, ma utili per avere il famoso "quadro" che nessuno ti dà. In particolare: guarda bene la bibliografia che sta nell'ultimo, è molto ben fatta, ci sono praticamente tutti i testi fondamentali del restauro.

Ti chiedo scusa per la lunga risposta, posso dirti che alla fine, non importa che strada prendi, ma come la percorri ;-)
In bocca al lupo!
Archimum :
P.s. utile per lavorare nel campo del restauro assolutamente no. Per lavorare nel campo del restauro devi fare pratica in studi che lavorano nel campo, oppure fare concorsi tu (in teoria, in pratica non serve a nulla), oppure entrare nel giro delle soprintendenze (in questo può essere utile la scuola perché può farti attivare un tirocinio per la tesi, una mia collega ci è riuscita, io non l'ho fatto per motivi personali e logistici).
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