nadi : [post n° 423033]

LAVORI IN ECONOMIA

Salve, ho una domanda:
ho un cliente che ha un'attività commerciale (in immobile tutto di sua proprietà, non ci sono altri confinanti).
Vorrebbe spostare un bagno ( demolizione e creazione nuovo) e fare "lavori in economia" tramite un operaio tuttofare suo dipendente , che si occupa dei lavori di manutenzione?
L'operaio impiegato non è abilitato alle certificazioni impianti.
Grazie
Alessandro :
In economia non vuol dire con il dipendente ma da se.
Se lo fa tramite un dipendente allora se ne occupa la sua ditta e non il committente! Ma la ditta scommetto che non é una ditta edile, quindi il suo dipendente non é fomrato come operaio edile... Ma questo credo che lo sappia anche te, o no?
Nina :
nadi, si rinvolga un tecnico, mi rifiuto di credere che lei lo sia per le cose che ha scritto.
paoletta :
Per realizzare un bagno sono necessarie competenze in materia edile (massetto, intonaco, posa rivestimenti); impiantistiche idriche, fognanti ed elettriche.
Quindi non solo non le puoi fare in economia ma hai anche bisogno del coordinatore alla sicurezza per fare i pignoli.
E scusa ma quotando Nina, un "tecnico" queste cose le sa...
ArchiFish :
Non conosco la modulistica di tutti i Comuni d'Italia, ma sono quasi certo che, per presentare quella che dovrebbe essere una pratica edilizia per attività commerciale, sia indispensabile indicare nome (ed i dati) dell'impresa, in questo frangente, nominare coordinatore per la sicurezza (a meno che l'impresa sia "attrezzata" e strutturata per occuparsi di tutto) ed accatastare il tutto prima della presentazione della fine lavori.
Inutile perdersi in interpretazioni. Ad oggi, è impensabile, esclusa la manutenzione ordinaria, ricorrere ai lavori in economia.
paoletta :
ah mi era sfuggito che si tratta di locale commerciale, e allora vai di S.U.A.P.
ArchiFra :
in economia possono essere fatte solo blande lavorazioni che non necessitano di comunicazione/autorizzazione comunale: ad esempio, pitturare le pareti, sostituire la cinghia della tapparella, cambiare una persiana o una porta. assolutamente sono vietatissimi per tutti quei lavori che anche indirettamente toccano gli impianti.
demolire un bagno e rifarlo ex novo in altro punto del locale è una lavorazione blanda? evita gli impianti? no e no, quindi è obbligatorio fare la pratica in comune e assumere un'impresa o dei lavoratori autonomi abilitati.

paoletta, attenta che hai detto una bestialità purtroppo comunque a molti tecnici: il suap è l'unico punto di accesso per ogni questione che riguardi l'esercizio dell'attività, NON epr qualunque cosa avvenga nei locali dell'attività. se si fanno lavori in un locale commerciale, la pratica edilizia passa dall'edilizia NON dal suap. il suap serve solo a ricevere tutte le istanze relative al funzionamento dell'attività, quindi a ricevere e smistare agli enti competenti le scia sanitarie (ats), ambientali (arpa, provincia, regione), fiscali (dogane), di vario tipo (monopoli, questura, prefettura, ministeri).
che nei comuni piccoli il regolamento interno decida di far passare tutto dal suap è una semplice decisione interna basata sul fatto che ci sono 3-5 dipendenti che si occupano di tutto nell'ufficio tecnico, ma ti assicuro che la tua interpretazione di far passare tutto dal suap è sbagliatissima
paoletta :
eh si nel mio comune tutto cio' che riguarda attivita' commerciali deve passare dal suap
ArchiFra :
appunto: non è una regola o legge, quindi è sbagliato dire "siccome l'attività è commerciale vai di suap". si danno informazioni erronee agli utenti
paoletta :
beh in realta' c'era piu' che altro tono sarcastico nella mia risposta che per ovvie limitazioni del sistema non puo' arrivare.
non era rivolto a mo' di consiglio in quanto fin dall'inizio questo post mi sembra surreale.
a volte si da per scontato che questa bacheca sia la manna dal cielo per coloro che non vogliono pagare un collega o per colleghi che avantieri si cimentavano con la sessione degli esami di stato ed oggi hanno un incarico di progettazione di 60mila euro.
dare informazioni erronee non e' nella mia pratica altrimenti non mi sbatterei a stare qui in quegli attimi liberi della mia vita.
nadi :
Grazie a tutti i TECNICI che hanno speso del tempo per darmi un parere. Apprezzo molto la disponibilità che c'è in questa bacheca e trovo utile un confronto, poichè a mio avviso, per chi come me non ha esperienza in materia, è difficile districarsi tra normative e regolamenti che spesso su alcuni temi sono fumosi.
Al di la delle facili opinioni personali, sono un architetto, non ho mai fatto la libera professione e non ho mai dovuto affrontare aspetti urbanistici e normativi in quanto ho sempre lavorato in studi su progetti all'estero. Prima di scrivere questo post ho fatto ricerche e mi sono confrontata con altre persone.
Volevo altre opinioni. Grazie a tutti.
ArchiFra :
dici di non esercitare la libera professione: sappi allora che se non hai partita iva, inarcassa e assicurazione professionale non puoi fare nulla come architetto. la prestazione occasionale è vietata.
se vuoi firmare e timbrare alcunchè, devi aprire partita iva, isciverti a inarcassa e fare l'assicurazione professionale nonchè fare la formazione obbligatoria ogni triennio
Nina :
Nadi, non si tratta di fare polemica ma di imparare ad approcciarsi alla propria professione. Io sono abituata ad informarmi prima di porre domande di cui non sarei capace di comprendere le risposte per l'inesperienza. Nel tuo caso leggendo il DPR 380/2001 saresti stato già in grado di intuire da solo il tipo di intervento e l'eventuale pratica edilizia con annessi e connessi, prima ancora di chiedere pareri a destra e manca - che ti sono utili, per carità, ma per confermare o meno le tue ipotesi. Poi lo sappiamo tutti che le cose variano da comune a comune per cui ti toccherà pure un passaggio dal tecnico comunale, ma anche lì in genere ti ridono in faccia se ti presenti mostrando di non conoscere un minimo di normativa. Siamo stati tutti alle prime armi, perciò mi auguro che tu lo prenda anche come un consiglio per il futuro.
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